LECCE (di Gavino Coradduzza) – Bravi ragazzi; mai domi anche quando le decisioni arbitrali (leggasi due espulsioni) del direttore di gara Aleandro Di Paolo hanno reso disperato il compito di conquistare qualcosa in più degli elogi meritati…

Il Pescara avvia la partita giocherellando; tocchetti prolungati tra difesa e centrocampo prevalentemente per linee orizzontali, salvo lanci improvvisi e profondi verso le punte. Ma è anche bravo ad organizzare (2′) sulla corsia esterna un tourbillon che stordisce il fianco sinistro del Lecce: triangolazione stretta con elegante colpo di tacco; quindi il cross puntuale per Mancuso che di testa lascia di pietra Vigorito, anticipando Venuti. Bisogna ammetterlo: gol ben costruito ed altrettanto bene realizzato con i centrali che stanno ad osservare
I giallorossi cercano con calma le contromisure, organizzano il gioco cercando Palombi e La Mantia con traversoni ora alti, ora rasoterra, ma sempre intercettati dai biancoazzurri adriatici. Quando il Pescara si riversa in avanti costringe gli esterni giallorossi a qualche fallo che più avanti sarà pagato pesantemente; dopo una ventina di minuti mezza difesa ha il rimediato un cartellino giallo (Meccariello e Calderoni). Ed intanto arriva il raddoppio su palla inattiva proveniente anche questa dalla fascia. Il  modulo difensivo latita se si considera che gli incursori avversari continuano a godere di gran libertà come già si era visto in partite precedenti…
La grande qualità del centrocampo pescarese crea le premesse perchè la squadra si renda pericolsa ancora un paio di volte. Il Lecce ribatte come e quando può; Palombi cerca la porta girando da favorevole posizione, ma la fallisce; al secondo minuto di recupero è però puntuale ancora con Palombi nello spingere la palla in fondo al sacco, riportando il Lecce in partita prima dello scadere della prima frazione di gioco…
Rientrano in campo le stesse formazioni, ma con atteggiamento e “presenza in campo” differenti. Il Lecce riparte con decisione e vigore; aggredisce la metà campo di casa e con Tabanelli e La Mantia accarezza per un paio di volte il pareggio. Il Pescara appare stordito e soffre ma, quando riparte (7′), costringe Calderoni al fallo da ammonizione e dunque arriva la prima espulsione
Liverani manda in campo Marino per Scavone, ma con l’uomo in più il Pescara si risveglia e punta decisamente alla conquista del gol della sicurezza. Così facendo si lacera però ai fanchi dove il Lecce, sia pure con un uomo in meno, si infila pericolsamente. Nasce così il gol del pareggio a firma Tabanelli
Fuori La Mantia, torna in campo Falco, ma arriva subito il secondo cartellino rosso dell’incontro: seconda ammonizione per Macariello e Lecce in nove uomini; ci si prepara al prevedibile assedio… Il Pescara si butta in avanti con idee comunque nebulse e tante imprecisioni (Memushaj); ma è invece molto preciso il nuovo entrato Del Sole: fresco, ma anche bravo a convergere lungo la linea d’area e bravissimo ad indirizzare la palla in rete rendendo vano il volo di Vigorito…
Il quarto gol (ancora di De Sole) è estraneo alla storia di questa partita perchè nasce dall’estremo e lodevolissimo assalto finale giallorosso alla porta di Fiorillo e dal conseguente micidiale (e ovviamente comodo) contropiede del giovane attaccante pescarese. Dell’arbitro Di Paolo alquanto “prussiano” si parlerà in altra sede; questo mi pare il momento giusto per applaudire i ragazzi giallorossi
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