LECCE (di Gavino Coradduzza) – Lecce e Palermo non hanno deluso le aspettative; due squadre capaci di fare buon calcio, che non è mancato nello scontro diretto e, per conseguenza, non sono mancate le gustose azioni da gol ed i gol stessi…
In avvio di partita (diciamo pure nei primi 30 minuti di gioco) il Palermo si è fatto preferire per la disinvoltura con cui ha spesso bussato nell’area giallorossa sfruttando sapientemente i non rari spiferi offerti dalla nostra corsia destra (non è una novità assoluta). Da parte giallorossa, si possono annotare un paio di conclusioni a rete del solito Mancosu…
Gli è che i due rosanero addetti alle corsie esterne (Rispoli e Mazzotta) viaggiano a velocità sostenuta e mal digerita dai dirimpettai del ruolo. Il Lecce ha buone idee che però si infrangono sul bagnasciuga dell’area palermitana. Punge di più e meglio la squadra di Stellone che costruisce il momentaneo vantaggio (29°) con Nestorovski, perfetto nell’indirizzare la palla a fil di palo.
Il Lecce sa bene che quel gol non è una frustata occasionale, ma il naturale sbocco di una più efficace incisività offensiva.
Ma, a questo punto, viene fuori il carattere dei giallorossi che, senza sbilanciarsi scriteriatamente, spostano in avanti il fulcro del gioco. Il destro di Tabanelli (36°) premia questa assidua ricerca della rimonta. Questo Lecce, che sembra rinato dopo aver subito il gol, è davvero bravo nel mettere sotto schiaffo sia il centrocampo che il pacchetto difensivo del Palermo. Primo tempo dunque davvero godibile. Squadra strana, questo Palermo; bravo ad addormentare la partita abbassando il ritmo per poi accelerare improvvisamente alla ricerca della profondità…
La ripresa non è permeata di accanimento agonistico come è stato la prima frazione; pare anzi che la ricerca dei tre punti venga, almeno parzialmente, placata dal timore di smarrire quel punticino che il pareggio continua a garantire. Tra Bellusci e La Mantia scoccano scintille pericolose; entrambi rischiano il rosso…
Ma non è che il Lecce si sia adagiato passivamente alla situazione che va maturando, questo proprio no; sono anzi i giallorossi a frizzare piùe meglio dei compassati (sornioni?) rosanero…
Le qualità del Palermo sono note e non sono state riposte in nome del pareggio in terra ostile; lo dimostrano le numerose iniziative che in qualche verso paleserebbero una miglior condizione complessiva dei palermitani nei venti minuti finali. Stellone dimostra molto coraggio (è in trasferta sul campo di chi ha abbattuto la ex capolista Verona) giocando gli ultimi 15 minuti di gara con quattro punte quattro, rinunciando ad un difensore come Rispoli a favore di Puscas…
Ed è proprio il nuovo entrato a castigare una indecisione della difesa leccese, cogliendo il vantaggio a cinque minuti dal termine. La furiosa reazione degli uomini di Liverani non ha però a disposizione molto tempo; anche Liverani ricorre alle quattro punte (dentro Pettinari e Dubickas), ma ormai è troppo tardi; Stellone lo ha anticipato…
Il Palermo fa dunque bottino pieno, ma al Lecce resta, a parte qualche incrinatura emersa qua e là, la consapevolezza di essere squadra attrezzata per conseguire l’obiettivo dichiarato in partenza: la salvezza…