LECCE – Si intitola “Le rape di Santino” (112 pagine) il noir enogastronomico che Pino De Luca firma per la collana I Racconti del Terroir che la casa editrice Il Raggio Verde apre per coniugare un genere letterario, il noir, e l’amore per il territorio. Ma cosa c’entrano le rape con il più ingarbugliato dei delitti? “Il noir di De Luca, che si può definire non a caso enogastronomico e multisensoriale, accompagna il lettore alla scoperta dell’assassino ma anche di un “terroir”, nell’accezione più ampia di territorio, fatto di profumi, gusti, emozioni per raccontare una storia dei nostri giorni insieme ad una galleria di personaggi verosimili in cui è possibile riconoscere tipologie e caratteri perché catturati dalla quotidianità“. Così anticipa la giornalista Antonietta Fulvio, che dialogherà con l’autore in occasione dell’anteprima nazionale a Lecce, oggi al Grand Hotel (viale Oronzo Quarta) a partire dalle ore 18:00 con ingresso libero.
In copertina la bella immagine di Angelo Arcobelli, in arte WeA, che ha dato un volto al personaggio di Santino, professore di italiano, latino e greco separato dalla moglie che per scelta vive in una campagna del Salento. Amante della solitudine ma non troppo, Santino trascorre le sue giornate nella sua Villa curando solo gli ambienti del piacere – cucina, cantina, biblioteca, camera da letto e bagno – coltivando le sue rape, sfornando pane profumato e tanto altro può rendere buona la tavola. Santino, gourmet raffinato e altrettanto esperto culinario, ama cucinare per sé e per i suoi amici, abbinare i vini come il più preparato sommelier e ha un ineguagliabile fiuto investigativo. Non ha la tv, né internet e alle diavolerie del web preferisce un buon libro, prediligendo Ovidio, Eschilo, Dante e Metastasio. La sua vita scorre tranquilla, ma la notizia della morte di Menella, il suo primo amore, e l’arresto dell’amico Gigi, marito della donna, irrompe in un freddo venerdì di novembre e sconvolge il suo equilibrio esistenziale. Le apparenze lasciano presupporre un delitto passionale, ma sarà davvero così? E le rape, cosa c’entrano le rape con il misterioso assassinio di Menella?
Cenni biografici- Quasi 60 primavere, una moglie e due figlie, tanti ricordi alle spalle e una seconda vita davanti, Pino De Luca è docente di Informatica all’Itis “E. Fermi” di Lecce. Ha pubblicato “Regole e Diritti per essere cittadini” ed. Sapere 2000 (2005), on-line numeroso materiale che si può facilmente trovare tra le circa 1,5 milioni di referenze su Google. Poi i racconti in opere a più mani e, per Kurumuni, collana di etnogastronomia, Per Canti e Cantine – viaggio enofonico nel Salento. Attualmente cura le rubriche di Birra e Distillati per Vinoway, scrive sulla rete e su qualche organo di stampa quando gli organi di stampa hanno qualche Euro da spendere. Della vita precedente conserva il motto “Nec Spe Nec Metu” continuando a pensare che ogni giorno che arriva è uguale a quello precedente e tocca a ciascuno renderlo migliore. Fra le cose più importanti, ha vinto il concorso di Cucina dozzinale “Fornelli Indecisi” con i pomodori scattarisciati; ha abbracciato Edoardo Boncinelli e ha forato moltissimi palloni gonfiati. Fra quelle meno importanti: riesce a sopravvivere senza bisogno di alcuna divinità, nemmeno di quella più adorata di questi tempi. Coltiva una passione smodata per le persone per bene che spesso trova cercando persone per bere, senza distinzione di censo, razza, sesso o religione e ama fanaticamente la propria terra.