LECCE (di Gavino Coradduzza) – Siamo incontentabili? Forse sì, ma il Lecce di Fondi ha fatto davvero poco per accontentare l’esigente palato dei suoi tifosi… Abbastanza equilibrata la formazione mandata in campo da Liverani; equilibrata ma anche sonnacchiosa per alcuni tratti della partita, come pure poco fosforica ed alquanto appesantita; Mancosu è in tribuna per un infortunio ad una caviglia alla vigilia del match, mentre Pacilli fa da balia avanzata col compito di innescare le punte Torromino e Di Piazza.
Il primo e solitario squillo di tromba è leccese con Tsonev che però non inquadra la porta; ma anche il Fondi è ben distribuito in campo; squadra sobria, ricca di buona volonta e di poco altro, che non azzarda di contrastare il Lecce sul piano del palleggio e sceglie invece una certa gagliardia (neanche troppa, in verità…) e la semplicità dei temi confidando nei colpi di Corvia e Lazzari ai quali manca, tuttavia, la dovuta assistenza. Si muove molto e anche bene Torromino, forse l’unico in questa prima parte di gara a mettere il peperoncino necessario per vivacizzarla…
Si gioca quindi a ritmi decisamente tranquilli e pertanto i due portieri non devono dannarsi l’anima; la spinta degli esterni giallorossi è a corrente alternata; Lepore si occupa prevalentemente del contenimento sparacchiando di tanto in tanto qualche velleitario pallone in odore di cross, mentre Ciancio spinge quando può e quando l’avversario lo consente…
La più limpida occasione da rete dell’intero primo tempo è dei padroni di casa quando, puntuale come una cambiale svizzera, giunge il momento di languidità difensiva di Cosenza e soci: Galasso pesca Corvia momentaneamente marcato telefonicamente: è solo, guida bene la palla fin dentro l’area, ma la sua conclusione è inguardabile: calciata con estrema potenza, la palla finisce nella provincia limitrofa…
Primo tempo da zero a zero ed anche avaro di emozioni, a parte il citato episodio di Corvia ed una provvidenziale deviazione in angolo da parte di Perucchini. Si capisce quindi che lo zero a zero toglie qualcosa, ma non tantissimo, ai padoni di casa. La palla giusta per il Lecce arriva (minuto n° 8 della ripresa) a chi solitamente non perdona: Di Piazza. A tu per tu col portiere di casa Elezaj, in splendida solitudine, si fa ipnotizzare al momento di concludere regalando al portiere avversario l’ccasione di fare un figurone.
Si ha la sensazione che sia rientrato in campo, per disputare la ripresa, un Lecce più coraggioso ed incline alla effervescenza; ne guadagna anche lo spettacolo così da riscattare, almeno in parte, quel primo tempo alquanto annacquato. Anche il Fondi ha aumentato la propria agilità e zitto, zittro si fa anche insidioso…
Ma a sfiorare il vantaggio è ancora il Lecce fermato sotanto dal palo (27°) su inzuccata ancora del solito Tsonev. Anche Lazzari potrebbe andare in gol sfruttando una inguardabile rimessa in gioco di Perucchni provvidenzialmente rimediata da Ciancio; e con questo episodio cominciano a smorzarsi i sussulti e ci si incammina verso l’archiviazione dello zero a zero. La partita si placa… Esce per crampi Drudi, al suo posto entra Riccardi chiamato a partecipare ai noiosissimi ultimi minuti di partita. Le due squadre dimostrano di gradire il cosiddetto “risultato ad occhiali”, astenendosi con cura dall’organizzare qualcosa che possa turbare il sonnolento procedere della gara…
Dunque, alla fine arriva solo un punto per un Lecce non propriamente brillante; un punto che fa sì brodo e classifica, ma che accorda al Trapani, ancora a debita distanza in classifica, di accorciare il distacco, ma soprattutto al Catania di portarsi a -3 dai giallorossi dopo il successo nel derby contro la derelitta Akragas…