LECCE – Stanotte alle 3:00 le lancette dovranno essere messe indietro di un’ora, cioè alle 2:00. Torna infatti dopo 7 mesi l’ora solare. Il cambio dell’ora segna l’arrivo della stagione autunnale prima ed invernale poi, con una graduale riduzione di luce e di calore nelle nostre giornate che, di conseguenza, genera anche un cambiamento dell’umore con cui si affrontano gli impegni quotidiani.
DORMIREMO UN’ORA IN PIÙ – Con il passaggio dall’ora legale a quella solare, potremo dormire un’ora in più ed avere così un po’ più di tempo per riposare. A pensarci bene, però, questo rappresenta l’unico vantaggio che, in termini reali, ci permette di ottenere tale cambiamento: è vero che da questa notte avremo un’ora in più, però dai prossimi giorni, le ore di luce e di sole a disposizione saranno sempre di meno, allineandosi con il naturale e regolare andamento delle stagioni. Il cambio dell’orario produce effetti evidenti sul nostro organismo: soprattutto nei bambini e negli anziani che nei giorni immediatamente successivi alla variazione avranno probabilmente maggiore difficoltà ad addormentarsi, o si sveglieranno più volte durante la notte e di giorno potranno apparire più stanchi e svogliati.
GLI EFFETTI SULL’UMORE – Indipendentemente dall’età, gli effetti del cambio di ora, e soprattutto della riduzione delle ore di luce e sole, rappresentano per tutti un inevitabile “arrivederci” alle lunghe e luminose giornate primaverili ed estive, in cui poter avere la possibilità di svolgere molte più attività, rispetto a quelle che permettono i pomeriggi che ci attendono. Come conseguenza del cambiamento dell’orario e principalmente come effetto della riduzione del fotoperiodo, vale a dire della durata relativa del periodo di illuminazione nell’arco delle 24 ore, nei prossimi giorni non sorprendiamoci se saremo più scontrosi, irritabili, se risponderemo in maniera nervosa a parenti e colleghi o se saremo meno concentrati sui compiti quotidiani e meno produttivi del solito. Ciò è dovuto al fatto che il nostro organismo, al suo interno, è regolato dai cosiddetti “ritmi circadiani”, letteralmente “ritmi intorno al giorno”, ossia degli speciali sincronizzatori naturali che disciplinano diverse funzioni, come il ritmo sonno-veglia, la variazione della temperatura corporea, la secrezione di ormoni o di altre sostanze che sono regolati da elementi naturali come la luce solare e la temperatura ambientale, ma anche da situazioni sociali di diversa entità.
DEPRESSIONE STAGIONALE – La combinazione di diversi fattori, tra i quali la riduzione delle ore di luce e la presenza di una predisposizione genetica per la depressione, è la causa di una forma di patologia psichica, conosciuta con l’espressione di “depressione stagionale”, che ha il suo picco proprio in questo periodo dell’anno e che colpisce più le donne degli uomini. Il tono dell’umore tende a calare in prossimità della stagione autunnale/invernale, con un’elevata irritabilità, ansia, perdita di piacere e interessi per le attività che prima erano svolte con entusiasmo, disattenzione e distrazione sia nel lavoro, sia nella vita quotidiana, che compromettono il normale svolgimento delle azioni e che durano per diversi mesi, tendendo a scomparire con l’arrivo della primavera.