LECCE – Ed ora prepariamoci a goderci la sfida nella sfida: Miccoli vs Cassano. Il successo per 4-2 ottenuto dal Lecce al cospetto della quotata Ternana consente infatti ai giallorossi di approdare al terzo turno della Coppa Italia 2013/’14. Aver sbancato il “Liberati” di Terni, regala alla truppa di mister Francesco Moriero l’opportunità di sfidare una formazione di serie A, quel Parma degli ex giallorossi Mesbah, Pavarini, Valdes, Munari e Rispoli.
I ducali hanno ingaggiato nella sessione estiva di calcio-mercato il fantasista barese dall’Inter, spesso accostato al nome del bomber leccese Fabrizio Miccoli per via della rivalità che esiste tra i due e tra le tifoserie di Bari e Lecce, le rispettive città e club per cui tifano i due assi del calcio italiano.
Il “pibe de Bari” (nato il giorno in cui l’Italia di Bearzot vinceva il Mundial in Spagna) ed il “Romario del Salento” (più grande di 3 anni) potrebbero ritrovarsi faccia a faccia in campo e stavolta il duello sarebbe ancora più accattivante in virtù dell’approdo nella società salentina dell’attaccante di San Donato. Eppure, nonostante la diversa fede sportiva, i 2 calciatori hanno molti punti in
comune: hanno militato in grandi club che hanno fatto la storia del calcio (Juventus, Milan, Inter, Roma, Fiorentina, Palermo, Real Madrid, Benfica), vantano convocazioni nella Nazionale italiana, amano le auto sportive (Miccoli possiede una fiammante Ferrari rossa col suo autografo serigrafato direttamente sulla carrozzeria, mentre Cassano possiede un bolide di Maranello addirittura viola); portano gli orecchini, sfoggiano numerosi tatuaggi (nomi e date di nascita dei figlio, il “Che” Guevara ed i colori del Palermo e del Lecce per il salentino), ammirano Diego Armando Maradona (tanto che il figlioletto di 5 anni di Miccoli si chiama Diego proprio in suo onore, acquistò poi all’asta gli orecchini che il fisco italiano aveva confiscato al campione argentino), prediligono inoltre il numero 10 che Cassano indossa con la Nazionale, mentre Miccoli lo sceglie come numero di maglia nei club (se l’è tatuato sulla schiena!), hanno un sorriso ed una simpatia contagiosi.
Entrambi sono purtroppo finiti alla ribalta delle cronache nazionali extrasportive a causa di amicizie poco raccomandabili, ma anche per aver messo la testa a posto dopo esser convolati a nozze; infine la paternità è stata vissuta tanto dal barese, quanto dal leccese, come una tappa fondamentale per la propria vita da uomini, prima ancora che da campioni.
Sabato sera potrebbero ritrovarsi di fronte e la sola certezza che c’è è che non tireranno indietro la gamba pur di fare un dispetto all’odiato rivale…