CATANIA- Ultima in campionato a 5 punti (in coabitazione col Melfi) a causa della penalizzazione di sette punti, ma alla disperata ricerca di una continuità che non permette di giocare un ruolo da top-team del Girone C di Lega Pro. La storia stagionale del Catania è in chiaroscuro, e se sembra difficile immaginare i rosso azzurri invischiati fino alla fine nella lotta per non retrocedere, è un dato di fatto che le 12 lunghezze conquistate sul campo ad oggi consentirebbero al massimo il 12° posto, poco al di sopra della zona calda della graduatoria.
Il tecnico Pino Rigoli, al Catania dopo la scorsa stagione spesa sulla panchina dell’Akragas, ha però a disposizione una rosa d’indubbio valore. L’inizio pieno di saliscendi però ha indotto la società a rimpolpare ulteriormente le file in grande stile. In queste settimane, infatti, il Catania ha tesserato l’eclettico trequartista Andrea Mazzarani, tesserato in estate dal Crotone dopo le stagioni con Modena ed Entella prima di essere svincolato. Inizialmente in panchina con il Melfi, Mazzarani potrebbe essere l’arma in più contro il Lecce. In più, il suo inserimento potrebbe dare una soluzione tattica in più a Rigoli, solito quest’anno a schierare i suoi con il 4-3-3; l’ingresso di Mazzarani al “Valerio” di Melfi ha ridisegnato il Catania con un 3-4-1-2 che potrebbe risultare utile domenica alle 14:30.
Un altro elemento con esperienze in Serie A potrebbe ri-approdare al Catania. Sul campo di allenamento di Torre del Grifo partecipa da giorni alle sedute Giovanni Marchese, terzino che militava nella massima serie quando il Calcio Catania allenato dal Cholo Diego Simeone era sinonimo di Argentina, con numerosi calciatori albiceleste a fare le gioie dei supporters catanesi. L’attualità è però lontana da quei fasti e la priorità degli etnei è lasciare quanto prima i bassifondi del campionato. Il gruppo rossazzurro dovrà fare i conti con numerose assenze. In difesa probabilmente mancheranno Parisi e Bergamelli, con Bastrini, De Santis e il portiere 19enne Matosevic in differenziato, a centrocampo non è al meglio Fornito e in avanti non si sono visti i giovani attaccanti Piscitella e Sibilli.
I risultati non esaltanti raccolti dal Catania però non devono nascondere la solidità di questa squadra, sconfitta in campionato soltanto una volta. E’ stata l’Akragas (0-1) a violare l’imbattibilità al “Cibali”. Il magro bottino però racconta di due sole vittorie, entrambe per 3-1, con la Juve Stabia all’esordio e nel derby contro il Messina due giorni fa. A rimarcare il valore dei siciliani c’è anche la serie di tre pareggi consecutivi, tutti in trasferta, dalla seconda alla quinta giornata, con Fidelis Andria, Matera e Reggina, tutti avversari in forma.
L’abbondanza di scelte offensive caratterizzerà i giorni che precedono la gara per mister Rigoli. Se infatti in difesa le carte da giocare appaiono poco più che obbligate, non si può dire lo stesso per centrocampo e attacco. Dietro, in attesa del probabile tesseramento di Marchese (già in buona condizione fisica), Djordevic e Nava dovrebbero essere i terzini ai lati di Drausio e Mbaye (se non recupera nessuno degli acciaccati).
In mediana, l’altro ex Serie A Biagianti agirebbe da play, con Bucolo, Di Cecco e Scoppa in lizza per gli altri due posti. In attacco, lo spauracchio è Caetano Calil, mattatore del Lecce con le maglie di Frosinone e Salernitana. Le polveri bagnate, per ora, quest’anno (2 reti all’attivo) e la concorrenza di Paolucci (quota 3 gol), a segno contro il Lecce in un 1-1 in Serie A, renderanno difficile la decisione finale di Rigoli, con molte carte da pescare anche dal mazzo degli esterni. Ci sono Barisic, autore del gol della salvezza domenica scorsa nell’1-1 di Melfi, Di Grazia, 20enne allievo di Rigoli già ad Agrigento con 3 gol messi dentro, e Russotto. Da prendere seriamente in discussione è, ovviamente, la strada che porta all’impiego dal 1′ di Mazzarani, letterale ago della bilancia del Catania.