ANDRANO – In occasione del Festival delle Culture Mediterranee che si terrà ad Andrano, nel sud Salento, nei giorni 4-5-6 settembre, sarà presentata la collettiva d’arte contemporanea “Il Mediterraneo nell’anima”.
L’Associazione Mediterranea presieduta da Mimmo Balestra, www.mediterranea-andrano.it, che ha organizzato il Festival in collaborazione con l’Istituto Culture Mediterranee, sotto la direzione artistica di Margerita Franja, ha inteso unire, accogliere, abbracciare le varie culture del Mediterraneo rilevandone il lato sorprendente che dà voce alla meraviglia. Quella che agita le sensazioni, che arriva dritta al cuore, che sveglia la dignità guidandola verso la rivoluzione interiore. Gli artisti che esporranno i loro lavori nelle sale del castello Spinola-Caracciolo:
- Egidio Marullo, presenta “Canto alla macchia per un temporale di giugno”. Opera su carta con tecnica mista;
- Daniele Minosi, di Maglie. Ha conseguito la laurea all’Accademia delle Belle Arti di Lecce;
- Ernesto Treccani, di Milano fondatore dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani. Iniziò giovanissimo a far parte di gruppi di avanguardia artistica;
- Ennio Calabria, artista- intellettuale, esponente del figurativismo europeo. La sua prima personale la espose a Roma nel 1959 presso la Galleria “La Feluca”;
- Antonio Caramia, di Grottaglie che punta sull’ambiente. Tra pittura ed illustrazione, le sue rappresentazioni fantastiche sono i veicolo più profondo per lanciare messaggi sociali. Nelle sue opere, isole magiche sorgono in maniera inverosimile dal mare come possibile via di fuga;
- Carlo Casciaro, di Ortelle. Espone “Venere” con la tecnica dell’acrilico su tela. È un indagatore dell’anima, un archivista di emozioni, un collezionista di memorie, è anche un viaggiatore fermo che si muove con i pennelli, nei suoi paesaggi per vivere la consapevolezza del proprio tempo;
- Antonio Chiarello, di Ortelle. Del Salento racconta l’anima autentica attraverso varie tecniche guardando tutto con gli occhi stupiti di un viaggiatore del Gran Tour ;
- Dora Rizzo, da sempre affascinata ad ogni forma d’arte, pur non avendo conseguito studi specifici, ha maturato il suo stile in continua evoluzione. Per la collettiva presenta “Psiche” un’anima che stanca di vagare nell’oblio vuole essere riportata alla luce;
- Maria Cosi, di Corigliano d’Otranto dove ha allestito una propria galleria d’arte. Realizza le sue opere con la tecnica dell’olio su tela e riserva una particolare attenzione alle “donna araba”. I suoi lavori ci rimandano immagini in movimento e in profondità, la sofferenza che emerge dai volti e dalle mani dai soggetti rappresentati – donne e bambini – è esorcizzata dall’uso di colori accesi nelle vesti e negli ornamenti;
- Gianfranco Genoese, di Motta San Giovanni. La piazza è il tema su cui gioca la sua fantasia, piazze vuote di umanità, testimoni di un tempo passato, memoria di azioni solo per cui noi siamo, figli ed eredi di chi ha costruito pensando, agendo, lasciando un segno, tracciando una vita;
- Massimo La Greca, espone “Al mare” realizzato con tecnica mista di acrilici e vernici. Tutto nasce da quello che la natura gli offre sulle rive del mare. Da autodidatta, lavora il vetro, la pietra leccese, le tele solitamente ricavate dai sacchi di caffè;
- Cosimo Liaci, di Gallipoli. I ricordi si frastagliano nei colori del blu sino a sfiorare tutte le sfumature che squarciano il silenzio per entrare nel sogno;
- Pinuccia Gravante, di Andrano. Presenta “Ha innalzato gli umili, Cristo viene a liberare i poveri”, passione e coinvolgimento spirituale è ciò che trapela nei suoi lavori. Diverse le personali e collettive d’arte alle quali ha preso partecipato;
- Luigi De Giovanni, di Specchia. Espone “Strada vecchia di Cardigliano” olio su tela. L’artista dona il suo io in un intimo dialogo con il Genius Loci del posto e, pennellata dopo pennellata, ritrova le ansie di tutto il Salento. Le nuvole dei colori argentei degli ulivi si sono incupite e le ombre in primo piano riescono ad immalinconire la gioiosa vitalità;
- Tina Marzo, di Maglie. Mette in evidenza la terra come nutrimento, come colori, quelli del Mediterraneo. E i frutti della terra a sostegno delle fatiche di un uomo, suo zio Manzio, che con i suoi tratti duri, ma veri, testimonia lo spiriti puro che anima e offre dignità al lavoro. Diplomatasi al Liceo Artistico di Lecce ha poi conseguito gli studi presso l’Accademia delle Belle arti di Lecce frequentando il corso di pittura. Tempere, olii, acrilici, non sono un mistero per lei che da sempre, però,predilige la matita. Ha ricevuto moltissimi riconoscimenti e premi a livello nazionale ed internazionale;
- Angelo Lupi Tarantino, con “Acqua al mattino in blu” opera su tela con acrilici e smalti. Il mare come il colore del mattino è un’apparizione nel pulviscolo di un’atmosfera, ma il viaggio all’interno è avventura riservata a pochi sino a quando lo sguardo non si ferma per innamorarsi dei tratti della natura o per morire sulla superficie, tela o acqua di mare che sia.