Salvatore Negro chiede al Governo regionale di tendere una mano ai comuni che riusciranno ad aumentare la percentuale della raccolta differenziata di almeno 5 punti; il presidente del Gruppo Udc desidererebbe una proroga per l’attuazione dell’ecotassa che sarebbe un vero salasso per le tasche dei contribuenti.
“L’ecotassa ricadrà solo sulle tasche dei cittadini e non colpirà quegli amministratori che non sono stati capaci di aumentare la raccolta differenziata. Invitiamo il Governo regionale a emanare un provvedimento urgente per venire incontro ai Comuni che, pur tra mille difficoltà, riusciranno a migliorare il servizio nel 2015. La politica – ha sottolineato il capogruppo Udc – ha il dovere di mettere in campo strategie che evitino un ulteriore tassazione per le famiglie già colpite duramente dalla crisi economica. L’applicazione dell’ecotassa graverà solo sulle fasce più deboli della popolazione. Non saranno colpiti gli amministratori incapaci. Nella sola provincia di Lecce sono 47 i Comuni che non hanno centrato l’obiettivo nel 2014, circa la metà. Un dato sintomatico di una serie di problemi che stanno alla base del sistema di raccolta differenziata. Innanzitutto bisogna considerare che il ciclo dei rifiuti non si è mai chiuso in Puglia e che in questi anni sono mancate da parte della Regione strategie per incentivare la raccolta differenziata, come le convenzioni con i centri commerciali e altri luoghi di interesse pubblico che potrebbero essere ottimi centri di raccolta, e la nascita di piccoli impianti di compostaggio diffusi su tutto il territorio. Prima di applicare una nuova tassa “ingiusta”, perché sarebbe pagata solo dai cittadini, occorre mettere in atto nuovi interventi finalizzati a incentivare la raccolta differenziata. Per tale ragione – conclude il presidente Negro – invitiamo il Governo regionale a presentare già nella prossima seduta del Consiglio un provvedimento urgente che modifichi la determina del 13 gennaio u.s. e venga incontro ai Comuni che saranno in grado di aumentare almeno del 5% la raccolta nel 2015. In tal modo si potrà centrare l’obiettivo del 40%, chiesto dall’Unione Europea, in modo graduale senza gravare sulle tasche dei cittadini soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale che sta mettendo a dura prova le famiglie pugliesi”.