LECCE (di Italo Aromolo) – Peccato, mister. Ci ha provato e si è fermato sul più bello, a un centimetro dalla gloria. Franco Lerda, ormai ex allenatore del Lecce, ha ufficialmente chiuso la sua avventura in giallorosso sfiorando un clamoroso record: con 49 vittorie all’attivo, il tecnico di Fossano risulta essere il secondo tecnico più vincente della storia dell’U.S. Lecce. Soltanto una vittoria lo separava dal primato del leggendario allenatore ungherese Ferenc Plemich che, nella prima metà del secolo scorso, conquistò esattamente 50 successi (*).
Un percorso non certo facile quello tracciato dal mister piemontese, fatto di alti e bassi come tutte le storie d’amore. Nel 2012, il suo rapporto con i colori giallorossi era iniziato con l’entusiasmante filotto di 6 vittorie consecutive, per concludersi proprio sotto Natale tra le delusioni per le sconfitte patite contro Lumezzane, Feralpi Salò e San Marino. Pochi mesi dopo, l’idillio è risbocciato all’insegna di una clamorosa rimonta, prima che le ultime tre sconfitte di fila in campionato contro Foggia, Martina ed Ischia ne sentenziassero una nuova fine che, se sarà definitiva o meno, nessuno può al momento supporre.
Dalla prima, Lecce-Chieti, all’ultima, Lecce-Melfi: due anni e mezzo di vittorie che hanno portato il tecnico di Fossano a superare autentiche icone del calcio salentino come Carletto Mazzone ed Eugenio Fascetti, rispettivamente 3° e 4° nella classifica all-time con 48 e 37 vittorie all’attivo. E pensare che sarebbe bastato aggiudicarsi la lotteria dei rigori con il Matera o non prendere gol al 92esimo contro il Catanzaro per consegnare all’ex allenatore del Torino un biglietto di prima classe nella hall of fame della storia del Lecce. Così non è andata, come se il destino avesse deciso di ritorcere sull’allenatore quello che è stato il leitmotiv di tutta la sua era: inseguire a lungo un sogno, avvicinarvisi maledettamente e cadere rovinosamente proprio quando la sua realizzazione pareva cosa fatta. È accaduto la scorsa stagione in una serie di match-clou (Frosinone-Lecce, Viareggio-Lecce e Lecce-Perugia) e si è ripetuto quest’anno con il ridimensionamento delle ultime settimane, seguito alle illusioni di grandeur targate Salerno e Benevento.
Anche il traguardo delle 100 panchine è stato fallito per poche giornate: al netto delle giornate di squalifica, mister Lerda si è fermato a 89 presenze alla guida tecnica dei giallorossi. Volendo calcolare un’ipotetica media punti )ipotetica perché comprensiva di alcuni turni ad eliminazione diretta), il tecnico piemontese ha viaggiato alla costante media di 1,84 punti a partita, frutto della conquista di ben 164 punti totali. Le statistiche mettono in luce anche un’altra caratteristica del suo Lecce: l’allergia al segno “X”. Sono infatti appena 17 i pareggi conquistati in tre stagioni, per la media di uno ogni 6 partite. Raramente il trainer ex Crotone ha giocato per accontentarsi del punticino e la controprova di ciò è nell’elevato numero di sconfitte: ben 23, la più netta delle quali rimediata a Salò nel dicembre del 2012 (4-0).
*Non sono stati presi in considerazione gli anni tra il 1932 e il 1936, periodo in cui l’Unione Sportiva Lecce era fallita e Plemich allenò una formazione locale non riconducibile al sodalizio giallorosso.