LECCE (di Massimiliano Cassone) – Agnese e Sofia, cugine e… colleghe “per caso”, una storia simpatica che soffia sul vento del successo internazionale per la bandiera salentina.
Sofia Capestro è la Direttrice della scuola di danza “Les Baladines” di Asnières-sur-Seine (Parigi).
“Sono arrivata a Nizza nel 1991, dopo aver superato un’audizione per entrare in un centro di formazione professionale per danzatori (università della danza). Dopo due anni ho deciso di raggiungere Parigi per capire cosa proponesse la capitale. Mi mancava solo l’ultimo esame per potermi laureare in pedagogia per l’insegnamento della danza jazz”. Afferma Sofia Capestro che poi continua a raccontare: “Era il 1994 quando arrivai a Parigi, gennaio per l’esattezza. Per pagarmi gli studi di danza e canto, iniziai a lavorare come cameriera; grazie a due borse di studio terminai l’università e incominciai a lavorare nelle scuole elementari di Asnières-sur-Seine. Successivamente riesco ad avere pian piano altri contratti sempre nella danza con Renault, centri giovanili e centri di danza. Nel 2000 eredito una scuola di danza alla deriva. Riorganizzo il planning e l’équipe pedagogica e in poco tempo la scuola si rimette in sesto. Oggi ho 10 dipendenti e circa 900 iscritti attivi. La scuola propone corsi di danza jazz, moderna jazz hip hop, baby danza, yoga, fitness, sbarra a terra e country dance. Grazie alla scuola, Les Baladines, riusciamo a creare una serie di progetti in Francia e in Italia come Danser Ensemble e Incontri di danza. Inoltre organizziamo stage e spettacoli come tutte le altre scuole”.
Una storia di successo ottenuto grazie al sacrifico e alla volontà unite alla bravura che lontano dall’Italia riesce sempre a premiare gli Italiani migliori.
Agnese Correra è una Regista, e per caso un giorno riceve la telefonata di Sofia che trovandosi in difficoltà per delle collaborazioni saltate, la chiama e le chiede di raggiungerla: “ Agnese la conosco da una vita – spiega Sofia – in quanto siamo cugine, ma non avevo mai lavorato con lei fino a due anni fa. Anzi, non sapevo assolutamente di cosa si occupasse. In difficoltà per una collaborazione saltata le chiedo aiuto. Lei era a Roma per i suoi studi e il suo lavoro e in un batter d’occhio prende tutto il materiale possibile e mi raggiunge a Parigi. Dovevamo filmare e montare tre spettacoli di 120 minuti ciascuno. Non ho dovuto spiegarle nulla; lei sapeva cosa fare. Oggi, Agnese fa parte dell’ equipe de Les Baladines e spero che questa collaborazione possa durare nel tempo”
“Da tempo ero a conoscenza della splendida attività che ruotava intorno a Sofia e alla sua scuola, ma non avevo avuto mai l’occasione di poter vedere dal vivo di cosa si trattasse. Nel corso degli anni, inizio a intraprendere la formazione artistica, vado a Roma mi iscrivo prima alla triennale del D.A.M.S., poi all’Accademia del cinema e tv di Cinecittà e poi di nuovo all’università per prendere la Magistrale sempre in D.A.M.S., insomma inizio a formarmi come regista, rimanendo sempre aggiornata alle attività Sofia attraverso quello che riusciva a pervenirmi da Internet. – Racconta Agnese – Quando arrivò la prima chiamata di S.O.S. di Sofia, due anni fa, io ero all’ultimo mio esame della Magistrale. La mattina avevo l’esame e subito dopo l’aereo per Parigi e, soprattutto, la partenza verso la mia prima esperienza professionale all’estero. Rischiando di indispettire la Professoressa ed i miei compagni di corso, chiedo di essere interrogata per prima, dovevo prendere l’aereo. Supero l’esame , l’ultimo esame in assoluto, ed esco di corsa per raggiungere l’aeroporto; attraverso tutta la città, Roma quel giorno era particolarmente intasata. Insomma, ho avuto la conferma di avere un cuore d’acciaio (sorride n.d.r)”.
Incomincia così col cuore in gola, e un volo verso un futuro tutto da disegnare, la storia delle due cugine che collaborano mano nella mano per la realizzazione di seminari e stage (Agnese si occupa della realizzazione dei video, regia riprese e montaggio, mentre Sofia è il cuore pulsante), creando così un ponte culturale tra Francia e Italia.
Infine, Agnese conclude così: “Sono rimasta sbalordita non appena ho capito e visto coi miei occhi quello che Sofia aveva creato con la sola forza delle sue braccia; centinaia di ballerini si susseguivano sul palco, da bambini di 5 anni appena ad adulti carismatici ed eleganti, fino ad arrivare a un totale di 900 presenze in un unica giornata. E poi a colpirmi in modo particolare è stata l’accoglienza. Mi sono subito sentita a casa, sia per l’affetto immediatamente dimostratomi da tutti gli insegnanti francesi, sia dalla loro simpatia nel chiedermi di parlare italiano per permetter loro di ripassarlo, lo parlano benissimo”.
Abbiamo voluto raccontare questa storia perché parla di una vittoria ottenuta col sacrifico, la dedizione, la volontà e la voglia; la sensazione che ci lascia addosso è una piacevole speranza. I sogni sono lì, ad un passo, e c’è chi riesce a capire il tragitto giusto di quel passo, che molte volte, purtroppo, è lontano dall’Italia.
È motivo di grande orgoglio per la nostra terra, il Salento, che una salentina Doc come Sofia sia a capo di un progetto così importante (creatrice di un ponte attivo tra Francia e Salento) avvalendosi di un braccio operativo (Agnese) nel quale scorre il suo stesso sangue… Agnese e Sofia e il sogno continua…