Nardò – Salvatore Antonazzo, vice presidente del MRS, si rivolge al Sindaco di Nardò, Risi, esponendo il pensiero del suo gruppo in merito al futuro prossimo dell’Amministrazione Comunale della città neretina:
“Ripartire dalla organizzazione della cultura nella nostra città che deve rispondere a tre esigenze fondamentali: la tutela assoluta della nostra identità attraverso la conoscenza e la diffusione della nostra storia e delle nostre risorse; la valorizzazione dei saperi e della memoria; e un impegno serio in direzione della costruzione di una proposta organica e consolidata e di un’offerta culturale ampia, accessibile ma soprattutto ben strutturata. Noi siamo convinti -continua- che sulla cultura non solo è imprescindibile ma persino strategico investire, riteniamo perciò che non è più né auspicabile né sostenibile che le risorse per realizzarla provengano solo dal finanziamento pubblico. È necessario che i privati siano messi in condizione di entrare -e di restare-, con i loro contributi, all’interno dell’offerta culturale di questa città. Ed è pertanto necessario elaborarla come un elemento che può contribuire allo sviluppo non solo dal punto di vista ideale ma pure materiale della città, concorrendo a rendere l’offerta turistica più completa e attrattiva attraverso una gestione attenta dei finanziamenti, incoraggiando l’afflusso di risorse da nuovi canali; promuovendo la competizione e premiando il merito, attraverso meccanismi trasparenti, con una seria selezione dei progetti e non più fondi erogati a piacimento . Diciamo basta con il consociativismo dei partiti che di giorno fingono di combattersi e di notte si accordano e si spartiscono opportunità, interessi, ecc. Basta con l’inganno con il quale ci costringono a chiedere un favore per ciò che ci spetta di diritto. Diciamo basta con le riunioni carbonare di pochi insofferenti individui che raccolgono firme contro se stessi perché non hanno gli attributi per aprire un confronto de visu. Vogliamo una pubblica Amministrazione in questo ultimo scorcio di legislatura ma soprattutto per il futuro caro Sindaco che premi il merito e non l’appartenenza politica o la parentela e che lavori innanzitutto per il benessere dei cittadini. E’ l’Amministrazione che deve andare verso il cittadino e non il contrario. Possibile che in questa città ci si complichi la vita a tal punto dal non riuscire a dare un senso a quello che si rappresenta in risposta e grazie a chi lo si rappresenta? Ma se è la macchina amministrativa a non funzionare, la sfida di rendere Nardò una città efficiente, turisticamente e socialmente vincente, è persa in partenza. Il risultato di una classe politica miope, così facendo, mortifica anche le competenze interne dell’amministrazione. L’impianto regolamentare è carente, scarsamente trasparente privo di individuazione di responsabilità, strumenti di controllo, di procedimenti amministrativi condivisi. Va reintrodotto il merito, vanno ripensati dipartimenti e le loro funzioni, accorpati gli assessorati, privilegiando in modo strategico il ruolo e le competenze dell’Assessorato al Turismo, restituendogli il prestigio che l’incompetenza, le lotte intestine e l’istituzione di carrozzoni senza senso né finalità gli hanno rovinato. Bisogna pensare alla introduzione di una figura a cui demandare il compito di attuare gli indirizzi di governo e coordinare il lavoro dei dipartimenti. Tenere conto delle nuove incombenze che deriveranno dalle dismissione della Provincia per tanto occorrerà poter contare su dirigenti con grandi capacità e responsabilità. Dovranno essere resi pubbliche tutte le richieste circa modificazioni sostanziali relativi ad interventi di edilizia, viabilità, concessioni, permessi, autorizzazioni ecc. Tutte le decisioni riguardanti le opere di grande interesse sociale e di sviluppo dovranno essere precedute da dibattiti e confronti con i cittadini senza spacciare le riunioni di pochi per assemblee pubbliche. Procedere con un drastico taglio -conclude Antonazzo, con piena condivisione da parte del Movimento Impegno Civile Nardò- al regime delle consulenze e degli incarichi esterni difficili da spiegare al cittadino che non ha i soldi per mettere il piatto in tavola e che solo per dignità non lo manifesta, per ora!”