LECCE (di Italo Aromolo) – Il paradosso degli “italiani” contro l’Italia: nel prossimo Mondiale brasiliano, oltre 50 calciatori che militano attualmente nei campionati italiani saranno pronti a contendere il titolo iridato alla selezione azzurra con la maglia di un’altra Nazionale. Una piccola colonia di campioni che, dal plurimilionario top-player europeo al gregario di turno appena retrocesso in serie B, conosce alla perfezione vizi e virtù del calcio nostrano: hanno sperimentato i nostri schemi, hanno smascherato la nostra mentalità e hanno condiviso allenamenti su allenamenti con quanti tra gli azzurri “veri” sono stati loro compagni di squadra.
L’Argentina dei record: mezza squadra tra Napoli, Inter e Catania. In barba a quanti vogliono il campionato italiano come oramai decadente e privo di fascino,è proprio una delle superpotenze candidate per la vittoria finale ad annoverare il maggior numero di “italiani” tra le proprie fila: parliamo dell’Argentina del cittì Alejandro Sabella, che ha scelto di convocare ben 7 tra gli ultimi reduci della Serie A. Di questi, tuttavia, soltanto il bomber napoletano Gonzalo Higuain è sicuro di un posto in prima fila nel palcoscenico mondiale, mentre gli altri saranno destinati a ruoli da comprimari (il secondo portiere Mariano Andùjar, appena retrocesso col Catania, il difensori Hugo Campagnaro dell’Inter e Federico Fernandez del Napoli, così come il centrocampista laziale Lucas Biglia). La scuola interista, storico terreno fertile per le appendici della Seleccion, porterà in Brasile anche la fantasia di Ricky Alvarez, la cui recente esplosione non è passata inosservata oltreoceano, e il cinismo di Rodrigo Palacio, che ha coronato con la convocazione albiceleste una delle sue migliori stagioni in carriera (17 gol in 37 partite in maglia nerazzurra).
Se nella compagine sudamericana l’importanza della corrente azzurra è limitata ai soli numeri, nella Colombia del cittì Josè Pekerman la colonia della serie A (anche qui 7 gli eletti) rappresenta l’ossatura portante di quella che potrebbe rivelarsi una delle sorprese del torneo: l’esperto trittico difensivo composto da Zapata (Milan), Yepes (Atalanta) e Zuniga (Napoli) farà da scudo alle sortite offensive di Fredy Guarin (Inter) e alle accelerazioni fulminanti del furetto della Fiorentina, Juan Cuadrado. In attacco, l’esclusione choc di Radamel Falcao offre una grande chance al cagliaritano Victor Ibarbo, che nella scrematura dei 23 ha battuto al fotofinish l’altro grande escluso del mondiale colombiano Luìs Muriel, attaccante dell’Udinese.
Il serbatoio mondiale viene dal Sud: il Napoli. Spostiamoci in Italia e cambiamo punto di vista: qual è la compagine italiana con il maggior numero di tesserati in odor do Brasil? L’ormai consolidato Made in Italy juventino e il contestuale declino delle due milanesi spianano la strada al Napoli europeizzato di Rafa Benitez, che nella spedizione brasiliana sarebbe capace di schierare una squadra di 11 titolari. I già citati Higuain, Zuniga e Fernandez vanno a braccetto con l’intero centrocampo della Svizzera (Behrami, Inler e Dzemaili), con il double spagnolo Pepe Reina-Raul Albiol (entrambi destinati alla panchina nella Roja dei marziani) e con l’accoppiata operaia dei difensori Henrique (Brasile) e Ghoulam (Algeria). Chiude il cerchio il talentino belga Dries Mertens, convocato tra le Fiandre dopo l’exploit in azzurro che l’ha visto realizzare 11 reti nell’ultima stagione.
I più forti: Vidal & Pogba tra Maicon e Pianjic. A livello qualitativo, il fior fiore del calcio italiano non poteva che albergare tra le fila dei due sodalizi che hanno dominato il campionato, la Juventus dei 102 punti in classifica e la Roma dei miracoli del tecnico fresco di rinnovo Rudi Garcia. A Torino, già gongolano per gli oltre cento milioni che le ventilate cessioni di Paul Pogba e Arturo Vidal potrebbero portare nelle casse del club bianconero: il primo, centrocampista 21enne di grande prospettiva, guiderà da titolare il centrocampo di una nobile decaduta come la Francia, mentre dai piedi del secondo, convalescente per un infortunio al menisco, passerà una buona fetta delle speranze mondiali di un Cile che, se approdato alla fase finali della kermesse, deve ringraziare proprio il possente tuttofare ex Bayern e i suoi 5 gol nelle gare di qualificazione.
Dalla Capitale invece staccheranno il biglietto verdeoro l’autoctono Maicon Douglas, uno dei massimi esperti di competizioni internazionali con alle spalle 6 trionfi tra Champions League, Confederations Cup e Coppa America, e il bosniaco Miralem Pianijc, che dopo una stagione giallorossa ad altissimi livelli cercherà di non deludere i tanti estimatori di mercato in quello che sarà il primo mondiale in assoluto tanto per lui quanto per la sua Nazionale.
Gli outsider: chi dalla Serie B al Mondiale, chi dal Mondiale alla Serie B. Nella Little Italy brasiliana non vivono soltanto stelle europee del calibro di Vidal, Maicon e Higuain ma anche quei calciatori meno appariscenti, i cosiddetti “gregari”, che, pur giocando in una squadra di bassa classifica o addirittura di categoria inferiore, hanno conquistato il pass mondiale con la forza dell’umiltà e la costanza di rendimento. Tra questi, una nota di merito va all’algerino Djamel Mesbah, sfortunato protagonista dall’hannus horribilis del Livorno, appena retrocesso in Serie B. Nonostante le sole 12 presenze in campionato, l’ex terzino del Lecce sarà chiamato a disputare il suo secondo mondiale di fila dopo quello del 2010, in cui comunque non era andato oltre ad una manciata di minuti giocati. Dopo la comparsata sudafricana, l’ex Milan ha pian piano scalato le gerarchie algerine fino a diventare uno dei pilastri della propria nazionale, come dimostrano le 26 presenze accumulate negli ultimi 4 anni. Ancora più singolare è la storia dell’attaccante del Palermo, Abel Hernandez, capace di difendere la nomination mondiale anche dopo aver annaspato per una stagione nel purgatorio della Serie B: 14 gol in 28 partite sono stati più che sufficienti al cittì Oscar Tabarez per inserirlo nell’olimpo della Nazionale Uruguaiana, alla stregua di altri top-player come Edinson Cavani e Luis Suarez. Le altre possibili sorprese di stampo italico vengono dalla Croazia, e precisamente da Spalato: qui sono nati Ante Rebic (20 anni) e Igor Bubnjic (21), due giovani promesse del calcio europeo che non hanno brillato nelle rispettive squadre di club (Fiorentina e Udinese) ma che sono pronti al riscatto nell’occasione della vita.
Di seguito, l’elenco completo degli “italiani” convocati per il Mondiale (suddivisi per nazionale e squadra di club):
Brasile: Maicon (Roma); Enrique (Napoli)
Croazia: Vrsaljio (Genoa), Bubnjic (Udinese), Kovacic (Inter), Rebic (Fiorentina)
Spagna: Albiol (Napoli); Reina (Napoli)
Olanda: De Jong (Milan)
Cile: Isla (Juventus); Vidal (Juventus); Pinilla (Cagliari); Carmona (Atalanta)
Colombia: Zuniga (Napoli), Yepes (Atalanta), Zapata (Milan), Guarin (Inter), Cuadrado (Fiorentina), Ibarbo (Cagliari)
Grecia: Kone (Bologna); Moras (Chievo); Torosidis (Roma)
Costa d’ Avorio: Gervinho (Roma)
Giappone: Honda (Milan)
Uruguay: Caceres (Juventus), Gargano (Napoli) , Perez (Bologna), Gonzalez (Lazio), Hernandez (Palermo)
Svizzera: Lichsteiner (Juventus), Ziegler (Sassuolo), Beherami (Napoli), Dzemaili (Napoli); Inler (Napoli)
Francia: Pogba (Juventus)
Argentina: Fernandez (Napoli), Andujar (Catania), Campagnaro (Inter), Biglia (Lazio), Alvarez (Inter), Palacio (Inter), Higuain (Napoli)
Bosnia: Pijanic (Roma); Lulic (Lazio)
Nigeria: Onazi (Lazio); Oduamadi (Varese);
Germania: Klose (Lazio)
Ghana : Essien (Milan), Badu (Udinese), Asamoah (Juventus) Muntari (Milan)
Belgio: Mertens (Napoli)
Algeria: Ghoulam (Napoli); Yebda (Udinese); Taider (Inter); Mesbah (Livorno).