LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Nell’ultimo impegno del 2025, un Lecce infarcito di assenze inciampa nel Como e chiude con una secca sconfitta per 0-3 viziata però dall’errore di valutazione di arbitro e Var che non puniscono una sbracciata su Ramadani di Nico Paz che sul prosieguo dell’azione trova il vantaggio con un tiro deviato da Tiago Gabriel. I giallorossi ci mettono cuore e grinta, ma a fare la differenza è la qualità negli ultimi sedici metri che premia gli ospiti e penalizza i padroni di casa che fermano a due la serie di vittorie interne consecutive.

FALCONE voto: 5,5
Partita dai due volti la sua. Un tempo strepitoso ed uno rivedibile. Si fa trovare fuori posizione al 20° del primo tempo sull’involontaria deviazione di Tiago Gabriel che lo scavalca e che vale in contestatissimo svantaggio per la squadra di casa che lamentava un precedente fallo su Ramadani non ravvisato da arbitro e Var. Reattivo e pronto invece sulla girata a rete di Douvikas al 37° che devia in angolo d’istinto. È ancora decisivo al 42° su botta ravvicinata di Moreno che neutralizza col corpo. L’involuzione comincia però al 49° quando dapprima esce a vuoto di piedi poco fuori dalla sua area ma viene salvato da Danilo Veiga che spazza. Nell’azione del raddoppio di Ramon è poi incerto nel lasciare la palla vagare nell’area piccola per due volte, così come ha qualche responsabilità sul terzo centro di Douvikas che gli passa tra le gambe. Solo un millimetrico fuorigioco gli evita infine la quarta rete al passivo su rovesciata ancora di uno scatenato Douvikas.

D. VEIGA voto: 6
Sulla fascia destra deve soprattutto badare a contenere le scorribande biancazzurre che tengono la retroguardia del Lecce in perenne allarme. Si spinge molto poco nella metà campo avversaria per tutti i primi 45 minuti facendosi apprezzare per la capacità di spezzare le trame lariane negli ultimi 16 metri. Secondo frazione con qualche discesa in avanti in più, ma nulla di trascendentale. Attento nelle chiusure.

TIAGO GABRIEL voto: 5,5
Sul temibile Nico Paz monta in partenza una guardia arcigna. Orfano di Gaspar, mostra qualche difetto di comunicazione con Siebert. Sfortunato al 20° quando devia un tiro innocuo dello spagnolo che beffa Falcone e porta in vantaggio gli ospiti. Il primo tempo si chiude senza ulteriori sussulti, anche se rischia di perdere un paio di palloni sul pressing avversario quando tenta di costruire dal basso. Nel secondo tempo non è esente da qualche colpa nelle altre due reti ospiti anche se almeno spara via qualche pallone velenoso che danzava pericolosamente in area.

SIEBERT voto: 6
Non giocava da tempo immemore e mostra inizialmente un po’ di ruggine accumulata stando tanto a lungo in panchina. Perfettibile in avvio l’intesa con Tiago Gabriel che lo aiuta poi a prendere le misure agli avanti di Fabregas. Infatti, col passare dei minuti, diventa determinante nell’evitare un passivo ancor più pesante. Rientro positivo, eccezion fatta per il risultato finale.

GALLO voto: 6
Dopo pochi minuti dal via ha subito sul sinistro un’ottimo pallone da servire a centro area per i compagni ma sbaglia la misura del passaggio facendo sfumare una ghiotta occasione da gol. Sulla corsia mancina il Lecce viaggia con maggior frequenza e si affaccia spesso nella metà campo comasca ma sempre peccando di precisione al momento di effettuare i cross e gli appoggi finali. Al 54° carica il suo sinistro e lascia partire una staffilata che però non trova lo specchio della porta. Si fa applaudire per alcuni recuperi decisivi con diagonali puntuali e spinge con frequenza in avanti mettendo alla corde il Como. Rivedibile la fase difensiva nel finale quando lascia troppi spazi.

KABA voto: 5
In mediana deve badare a non lasciare troppi spazi alla manovra dei lariani che coi fraseggi guadagnano metri su metri con rapide verticalizzazioni. Al 44° palesa tutta la sua scarsa reattività quando calcia debolmente tra le mani del portiere Butez un pallone da sparare invece in rete che gli aveva offerto Sottil. Poco dopo Pierotti prova ancora ad imbeccarlo ma, come da “tradizione”, è davvero troppo lento e macchinoso e fa sfumare l’occasione. Cresce col passare dei minuti anche se non incide.

RAMADANI voto: 6,5
Nel ridisegnato centrocampo giallorosso privo di Coulibaly impegnato in Coppa d’Africa e dell’infortunato Berisha, è il solo dei “titolarissimi” a scendere in campo dal 1° minuto. È protagonista dopo 20 giri di lancette dell’episodio-chiave della gomitata di Nico Paz non fischiata da Marchetti che lascia giocare e che permette allo spagnolo di calciare a rete trovando la deviazione decisiva di Tiago Gabriel. Corre a destra ed a manca cercando di tamponare le folate del Como e macina chilometri anche se il più delle volte nel rincorrere i portatori di palla ospiti. Esce solo nel recupero per far esordire Gorter.

→ (dal 93°) GORTER voto: S.V.
Esordio in Serie A per lui in un pomeriggio purtroppo negativo.

MALEH voto: 6
Ci mette buona volontà e poco più alla sua prima gara da titolare in maglia giallorossa della stagione. Viene spesso preso nel mezzo del fraseggio lariano che fa girare spesso a vuoto i mediani salentini, togliendogli la possibilità di costruire gioco e verticalizzare la manovra. In avvio di ripresa si trova sul destro un pallone che indirizza verso la porta ma trova la parata decisiva di Butez che anticipa Tiago Gabriel. Resta in campo fino al raddoppio comasco poi, con le energie in esaurimento, viene richiamato in panchina per rendere il Lecce più offensivo.

→ (dal 69°) N’DRI voto: 5,5
Fumoso e confusionario nelle poche occasioni in cui ha un pallone tra i piedi buono da giocare.

PIEROTTI voto: 5
In eterna attesa della decisione giusta da prendere al momento sbagliato. Scorre via così il suo primo tempo fatto di tante accelerazioni e pochissima sostanza quando si tratta di calciare a rete o passare ai compagni piazzati negli ultimi 16 metri. Si arrabbatta come meglio può in copertura, ma si dimostra ancora appannato ed incerto. Finisce la partita spostato in avanti agendo da sotto punta dietro Camarda. Al 72° si divora una chiara occasione appoggiando al neo-entrato anziché calciare a rete da ottima posizione anche se alla fine era stato pizzicato in sospetto fuorigioco. Poco dopo lascia il rettangolo verde ancora una volta con troppi rimpianti ed interrogativi.

→ (dal 79°) SALA voto: S.V.
Ci prova a superare Butez ma anche le sue conclusioni sono facili prede dell’estremo difensore ospite.

STULIC voto: 5
Gioca una prima frazione in ombra, facendosi vedere a sprazzi ma mai nelle zona cruciale dove dovrebbe andare a colpire. I difensori ospiti gli prendono ben presto le misure e lui si limita a qualche scambio al limite senza costrutto. Stesso copione anche nello spezzone di secondo tempo che gioca, poi esce tra i fischi di parte del pubblico giallorosso senza aver minimamente influito e convinto. Passo indietro.

→ (dal 69°) CAMARDA voto: 5,5
Entrare sullo 0-2 non è facile per nessuno, figurarsi per lui che non è ancora maggiorenne. Prova a calciare in porta alla prima occasione che gli capita ma svirgola quell’unica occasione che si crea. Poi, il nulla.

SOTTIL voto: 6,5
Il migliore dei suoi. Gli viene sventolato un cartellino giallo per proteste dopo la convalida del gol del Como che tutto il Lecce contestava per il precedente fallo subito da Ramadani. Prova a più riprese ad accelerare lungo la corsia mancina ed a mettere palloni in mezzo ma pecca di precisione anche lui. Apprezzabili comunque gli spunti di cui si rende protagonista anche se è un gran peccato non capitalizzare quella mole di palloni che meriterebbe miglior sorte. Ci prova allora anche su punizione ma la sfera non trova la traiettoria voluta e si spegne sul fondo. Guadagna qualche ammonizione per gli avversari fino alla sostituzione sullo 0-3.

→ (dal 79°) HELGASON voto: 5,5
Al rientro in squadra, si fa vedere dal limite con una punzione tirata però sulla barriera e con un paio di scambi nello stretto senza esiti.

All. DI FRANCESCO voto: 5,5
Quando si incrociano certi direttori di gara e si continua ad avere una Sala Var cieca e muta ecco che essere espulsi per presunte proteste dopo soli 28 minuti può diventare la cosa più naturale da aspettarsi. Esce inferocito contro arbitro e, soprattutto, Quarto Uomo lasciando la sua squadra alle cure del suo vice, Fabrizio Del Rosso, e sotto di un gol. La squadra lotta e mette alle corde l’avversario soprattutto nel primo quarto d’ora della ripresa ma è timida e confusionaria in avanti e regala le altre due reti ai comaschi. Le attenuanti non mancano ma certi difetti di fabbrica sono sempre gli stessi: cambiano gli interpreti ma non cambia la scarsa qualità tecnica del gruppo.

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