LECCE (di Pierpaolo Sergio) – La prima vittoria in campionato del Lecce deve essere rimandata perché contro il Cagliari arriva la terza sconfitta di fila, la seconda in casa. Passati in vantaggio al quarto d’ora con Tiago Gabriel, i giallorossi hanno subito la reazione degli isolani che hanno stretto d’assedio la formazione di casa trovando il pareggio con Belotti che poi decide la gara nella ripresa su calcio di rigore. Prova generale deludente e tifosi in fibrillazione per un KO contro una diretta concorrente che ha mostrato tutti i limiti di questo gruppo.
FALCONE voto: 6,5
Se il Lecce non subisce un’altra scoppola è solo grazie a lui. Primo spavento al 18° quando il Cagliari va per tre volte alla conclusione in rapida successione trovando il palo a salvarlo su botta di Esposito seguita poi da una deviazione di testa di Belotti che manda la palla a fil di palo. Al 22° è super a negare la rete all’ex Deiola che lo impegna ancora di testa in una respinta in tuffo sulla sua destra. Al 32° è bravo ad opporsi ad un tiro dal limite di Palestra e poi a uscire a valanga su Belotti lanciato a rete. La pressione del Cagliari sfocia però nel gol al 33° su tocco sotto misura di Belotti. Nel finale di primo tempo è quindi salvato dai suoi compagni che in scivolata evitano guai peggiori e poi ancora dal montante centrato sempre da Esposito con un tiro a giro dal vertice dell’area sinistro che fa finire la sfera tra i guantoni. Nella ripresa è poco impegnato ma incassa la doppietta del “Gallo” su rigore al 71° su cui intuisce ma la sfera gli passa sotto il corpo.
KOUASSI voto: 5,5
Fa il suo compitino sull’out di destra senza spingersi mai nella metà campo cagliaritana. Si limita a controllare le folate rossoblù che preferiscono premere dal versante opposto dove trovano ampie praterie da sfruttare. Nel secondo tempo è più impegnato ma deve fare i conti con la sua stanchezza e la freschezza dell’ex Felici che mette a ferro e fuoco quella corsia offrendo a Belotti la palla su cui Tiago Gabriel commette il fallo da rigore.
TIAGO GABRIEL voto: 5,5
Al rientro nell’11 titolare dopo l’iniziale panchina di Bergamo, segna al 5° minuto la sua prima rete in maglia giallorossa con una bella incornata sotto misura su perfetto invito di Sottil dalla sinistra. Subito dopo esplode tutta la sua gioia festeggiando sotto la Curva Nord. Al 20° subisce un cartellino giallo dal fiscale arbitro Zufferli per una trattenuta a gioco fermo su Luperto. La serata di gloria si trasforma pian piano in incubo perché è lui che commette l’entrata che porta al penalty che decide la gara. Cerca di farsi perdonare andando in area avversaria nel convulso finale ma di palloni giocabili non se ne vede mezzo.
GASPAR voto: 5,5
Va vicino al raddoppio al 15° su colpo di testa ma la sfera termina di poco alla destra di Caprile. Nell’occasione, anticipa Stulic che era appostato a centro area insieme a lui sul cross dalla destra. In difesa deve lottare come un leone per sventare le minacce che iniziano man mano a piovere da ogni parte, ma alza pure lui bandiera bianca davanti all’incapacità di costruire dal basso per mettere palloni giocabili negli ultimi 16 metri avversari.
GALLO voto: 4
Altra serata storta. Sbaglia appoggi e chiusure a ripetizione come in occasione del pareggio di Belotti, quando Palestra lo salta per l’ennesima volta e serve al compagno un comodo assist per pareggiare. Va ancora più in confusione e da quel versante il Cagliari sfonda a piacimento mettendo in area una marea di cross. All’intervallo Di Francesco lo tira finalmente fuori dalla contesa, ascoltando le veementi richieste di una sua sostituzione piovute dagli spalti per larghi tratti del primo tempo.
→ (dal 46°) NDABA voto: 5,5
Almeno limita la pericolosità di Palestra che si rende pressoché innocuo dopo un primo tempo da mattatore. Anche lui palesa qualche limite con la palla tra i piedi ma gli si deve concedere l’emozione dell’esordio stagionale in campionato davanti al pubblico amico.
COULIBALY voto: 5
Zufferli ammonisce pure lui prima della mezz’ora ed il Lecce deve giocare col fardello di due uomini gravati dalla sanzione per oltre un’ora. Si fa vedere con una bella conclusione dalla distanza che Caprile devia in tuffo. In mezzo al campo soffre la maggiore verve degli avversari e deve rincorrere gli agili portatori di palla ospiti. In area si fa valere nei duelli all’arma bianca e sbroglia un paio di situazione pericolose. Pecca però quando si tratta di velocizzare le ripartenze e trovare l’appoggio con il giusto numero di giri.
RAMADANI voto: 5,5
Primo tempo in affanno sui rapidi ribaltamenti di fronte che il match ha proposto. Gli isolani ripartono a tutta birra mettendo a nudo tutte le pecche di un Lecce ancora imballato e non brillante. Qualche pallone perso di troppo e tanta sofferenza al pari di tutta la squadra. Battibecca a più riprese con Gallo nel tentativo di destarlo dal torpore ma non riesce neppure lui nell’impresa. A lui viene chiesto di creare gioco ma non è una caratteristica che gli appartiene. Il play manca a questo gruppo in maniera lampante. Esce per ridisegnare tatticamente il Lecce.
→ (dal 73°) CAMARDA voto: 5,5
Attacco a due punte col suo innesto ma occasioni sempre ferme a zero. Nessuno dei suoi compagni riesce ad accendere né lui, né Stulic e si limita a girovagare al limite dell’area di rigore senza creare il minimo problema.
SALA voto: 6
Gioca di nuovo titolare e offre interessanti spunti con il pallone tra i piedi. Scambi d prima, inserimenti ma poi di divora una ghiotta occasione allo scadere della prima frazione calciando da ottima posizione in curva. Resta il suo ultimo acuto perché Di Francesco preferisce toglierlo dal campo all’intervallo, ma il Lecce perde in creatività e pericolosità.
→ (dal 46°) KABA voto: 6
Anche lui può poco perché le doti tecniche di cui dispone non sono propriamente quelle del rifinitore. Lotta sui palloni sporchi e si fa vedere in area cagliaritana ma neppure a lui arrivano mai palloni giocabili.
SOTTIL voto: 6
Riconfermato titolare, fa tutto molto bene nell’azione che porta al vantaggio leccese quando salta l’uomo lungo la fascia sinistra e dal fondo lascia partire un preciso cross nell’area piccola che trova pronto Tiago Gabriel al colpo di testa. Ci prova ancora a sorprendere i dirimpettai che pian piano gli prendono invece le misure e lo disinnescano fino al naturale cambio all’ora di gioco dopo aver speso tanto.
→ (dal 60°) TETE MORENTE voto: 5
Ha sulla fronte una clamorosa occasione per riportare in vantaggio la sua squadra ma non centra da pochi metri lo specchio della porta su cross di Pierotti dalla destra. Anche lui è in serata-no e perde troppi palloni ingenuamente nei contrasti. Pressoché nullo alla battuta dei calci piazzati.
STULIC voto: 5,5
È servito sempre meno dai suoi compagni che lo lasciano duellare col rognoso Mina. Tanti contrasti ma zero assoluto alla voce tiri in porta. La musica non cambia nemmeno con l’inserimento in attacco di Camarda per un Lecce a due terminali ma
PIEROTTI voto: 5,5
La sua partita è a due facce. Primo tempo da spettatore non pagante, con poche azioni in cui entra di striscio, invece secondo tempo più pimpante e volitivo. Proprio da una sua caparbia discesa sull’out destro nasce un cross per Morente che ha la capacità di non inquadrare la porta colpendo di testa malamente a lato. Resta sul rettangolo verde qualche altro minuto, poi viene richiamato in panchina per inserire i più sgusciante ma evanescente N’Dri.
→ (dall’80°) N’DRI voto: S.V.
Mossa della disperazione nel finale di match per tentare qualche sortita sfruttando la velocità e il dribbling. Solo buone intenzioni.
All. DI FRANCESCO voto: 5
La serata si era subito indirizzata nel migliore dei modi per il Lecce che aveva trovato il vantaggio ed aveva la possibilità di gestire l’andamento dell’incontro. Al contrario, la squadra di casa si è fatta schiacciare nella propria area di rigore da un Cagliari che pressava da ogni dove sfondando soprattutto a sinistra con un Gallo ad oggi impresentabile ed invece schierato ostinatamente titolare dopo le precedenti disastrose apparizioni. Neppure un secondo tempo più blando, con gli isolani stanchi e meno invasati, è servito per evitare errori marchiani di difficile comprensione ed a cui sembra più complicato porre rimedio. Resta la misera consolazione di aver visto le due punte in campo ma nessuna delle due ha prodotto alcunché. Il problema non è solo la stucchevole manovra in orizzontale e neppure l’insipienza sotto rete. Questa squadra mostra gambe pesanti e gigantesche difficoltà nel costruire gioco. Schemi poco redditizi e zero inventiva in mezzo al campo. Resta l’amara impressione che questo Lecce sia troppo acerbo in ogni reparto per reggere l’urto. Si naviga a vista, insomma, quando siamo già a fine settembre e con la minacciosa ombra del Bologna all’orizzonte che incombe.