LECCE – Si sa, al Lecce le parole chiave in dirigenza sono sostenibilità e patrimonializzazione e, quando si formano giovani giocatori di livello precedentemente arrivati a cifre contenute, risulta tante volte assai difficile trattenerli davanti alle proposte di società più ricche o competitive di quella salentina. Ormai sono tanti i nomi che hanno avuto questo destino dal ritorno in Serie A del 2022 ad oggi: basti pensare a Gendrey, Pongracic, Hjulmand, Dorgu e Strefezza. Ed ha poi salutato anche Baschirotto, ma, verosimilmente, giocando alla Cremonese avrà ancora a che fare col club giallorosso da avversario nella lotta salvezza. A breve, a questi si aggiungerà ufficialmente Nikola Krstovic, centravanti classe 2000 giunto in Salento due estati fa per circa 4 milioni di euro dal Dunajska Streda.
Arriva senza le luci della ribalta addosso, verso la fine del mercato, anche perché è un profilo, il suo, poco conosciuto ai più, addetti ai lavori ed ex calciatori compresi, ma il direttore generale giallorosso Pantaleo Corvino è convinto di affidare a mister D’Aversa un bomber efficace. Una figura mancante l’anno prima, dato che la coppia Colombo-Ceesay non aveva portato tantissimi gol, anche se, specialmente l’attaccante di Vimercate, si diede da fare parecchio senza mai tirarsi indietro in campo, e siglando qua e là gol decisivi, come il rigore trasformato all’ultimo secondo col Monza a fine stagione. Pronti, via, ed è già subito gol all’esordio a Firenze, valevole il 2-2 ed un punto preso in rimonta. Una giornata dopo punge pure la Salernitana di testa. E poi ancora a Monza. Il primo anno a Lecce di Krstovic si conclude con 8 gol, con un periodo di qualche mese senza segnare, ma la piazza e la squadra lo hanno aspettato e nel finale di stagione si è rivisto con due gol importanti con Monza (al volo al 91′, giocata indimenticabile) e Cagliari. Seconda permanenza in A di fila e ritrovato feeling sotto la guida del nuovo mister Luca Gotti.
La stagione 2024/2025 è quella dell’esplosione definitiva del 25enne, che mette a referto 12 gol e 5 assist da punto di riferimento incontrastato dell’attacco salentino, tirando anche praticamente qualsiasi pallone arrivante dalle sue parti, però alla fine anche stavolta la salvezza arriva, peraltro all’ultima giornata contro la Lazio. Un anno travagliato, con la perdita dell’amato Graziano Fiorita, sul campo un inizio difficilissimo da peggior attacco del campionato perdendo male con Atalanta e Inter, l’esonero di Gotti e l’arrivo di Giampaolo e con esso, anche delle grandi soddisfazioni con bellissime reti come quella all’Empoli a chiudere la gara di sinistro a giro, mettendola sotto il sette, o il super gol di testa con il Parma. E chi si scorda dell’indimenticabile doppietta al Milan con due conclusioni vincenti da grandissimo attaccante, purtroppo però inutili di fronte alla rimonta dei rossoneri che in quell’occasione vinsero 2-3. Come detto, anche tanti assist: suo il passaggio per Coulibaly nell’iconica vittoria contro la Lazio, come suo fu il tocco a servire Rebic nell’unica rete del croato nell’1-1 con la Juventus, che fece esplodere un vulcanico “Via del Mare”. L’ultimo centro del montenegrino contro la Juve Stabia in quella che sarà, al 99,9%, la sua ultima apparizione con la maglia del Lecce. Ed allora è giusto ringraziare un attaccante di grande carisma e carattere come lui: in bocca al lupo, Nikola!