BRESSANONE – Direttamente da Bressanone, sede del ritiro pre-campionato del Lecce, ha parlato a TeleRama il magazziniere del club giallorosso Giovanni Fasano, intervistato dal corrispondente Tonio De Giorgi. In questo modo, ha potuto raccontare la quotidianità di un collaboratore di un club di Serie A nel bel mezzo della preparazione atletica estiva, dovendo soddisfare tutte le richieste dei calciatori, preparare tutti i cambi, anche i più pesanti a causa del clima comunque montano della località altoatesina.

Prima di mettere il focus sulla propria giornata tipo, Fasano ha voluto ricordare un compagno di mille viaggi, Graziano Fiorita, mostrando anche una maglia a lui dedicata: “Prima di cominciare voglio parlare di un mio compagno di viaggio, Graziano Fiorita. Con lui ho fatto 18 ritiri ed oltre ai ritiri estivi facevamo tutto insieme. Lo voglio ricordare, tre giorni prima che arrivasse la squadra venivamo sempre a sistemare la location. Per 18 lunghi anni è stato al mio fianco, mi dà la forza di averlo sempre con noi. Porterò la sua maglia sempre con me, sta sempre con tutti noi“. Poi, ha raccontato così la quotidianità da magazziniere al fianco dei collaboratori Yuri Dell’Anna, Paolo Miceli ed Antonio Giannuzzi: “Alle 7 di mattina sono già sveglio per passare dalla lavanderia a prendere il cambio della sera, arrivo al campo verso le 8 e subito dopo il caffè al mister, per cominciare con serenità. Da lì ordiniamo tutti i cambi per i ragazzi, ogni giocatore ha a disposizione sia i capi estivi che quelli invernali, qui ha fatto freddo in questi giorni. Abbiamo dovuto prendere anche i giacconi invernali, soprattutto per lo staff tecnico. Io faccio 4 cambi per ogni calciatore, porto robe per 42 calciatori, tra passeggio e allenamento si aggiungono 12 persone e arrivo a 1200-1300 cambi. Tra i calciatori ognuno ha le sue esigenze durante l’allenamento e la gara per scarpe, intimo e calze. Durante la domenica della gara i calciatori si trasformano, stanno a mille con la concentrazione ed io cerco di accontentarli al massimo. Su trenta persone trovi sempre 3-4 ordinati e 14 meno ordinati, ma va bene così, in tanti anni che sono qui ho avuto un ottimo rapporto con la squadra e lo staff tecnico“.

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