LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Il Lecce interrompe la scia di sconfitte consecutive ma non può certo gioire per il pareggio interno nello scontro diretto in chiave salvezza contro il Venezia che si è concluso con i giallorossi letteralmente cacciati da sotto la Curva Nord dagli Ultrà Lecce in contestazione contro Pantaleo Corvino ed il presidente Sticchi Damiani che perde le staffe ed inveisce contro un tifoso della Tribuna Centrale che contestava. Finale dunque amaro per una squadra ancora incapace di scrollarsi di dosso paure e insicurezze. Così la corsa alla permanenza in Serie A diventa davvero complicata. Bene Baschirotto (primo gol su palla inattiva, primo centro italiano e di un difensore) e Gaspar. Male Gallo, Berisha e Pierotti.
FALCONE voto: 6
Non sempre impeccabile nelle occasioni in cui il Venezia lo chiama in causa nel corso dei primi 45 minuti di gioco. Comincia con lunghi rinvii di piede poi torna allo stucchevole appoggio corto in area che crea solo confusione e nessun pericolo agli avversari. Nella ripresa incassa subito l’autorete di Gallo, poi salva sul neo-entrato Fila messo in condizione di calciare in porta da un cortissimo retropassaggio suicida di Berisha.
GUILBERT voto: 6
Il Lecce spinge su entrambe le fasce nel primo tempo anche se di cross in area giocabili ne spedisce davvero pochini. Cerca di dialogare con i compagni che agiscono lungo il suo stesso out di competenza ma talvolta lascia troppo scoperta la propria zona in area. Va avanti osì fino alla sostituzione che arriva subito dopo l’ammonizione rimediata per un fallo a centrocampo.
→ (dal 67′) VEIGA voto: 6
Ingresso che porta ad un paio di cross in area veneta e poco altro, quando il Lecce era proiettato in avanti alla ricereca del gol della vittoria.
BASCHIROTTO voto: 6,5
Atteso al varco ad ogni minima incertezza, per il capitano non è una partita facile da gestire. Il brevilineo Yeboah gli crea non pochi grattacapi a cui ci mette comunque una pezza anche con l’aiuto degli altri compagni di reparto. Si becca poi un’ammonizione a inizio secondo tempo. In avanti prova a sfruttare il fisico e stavolta la mira sulle palle lo premia andando dapprima a segnare sotto la Curva Nord e poi a sfiorare la clamorosa doppietta nel finale di match con un’altra incornata salvata da Radu in tuffo plastico. La rete segnata sembra scuoterlo in positivo tanto da sfornare anche un buon pallone per Krstovic che poi non sfrutta a dovere quel servizio. Arriva dunque dal capitano il primo centro italiano del Lecce 2024/2025.
GASPAR voto: 6
Dopo la bella prova offerta contro la Roma si ripete anche nei primi 45′ contro i lagunari. Controlla bene Gytkjaer che non trova il modo di impensierire Falcone ma che si fa pescare più di una volta in fuorigioco. Anche nella ripresa mantiene lucidità e compie altri interventi decisivi per impedire al Venezia di raddoppiare.
GALLO voto: 5
Non è più sereno nè ha più fatto vedere le buone cose mostrate fino al doppio infortunio patito nei mesi scorsi. Velocità e scambi con Tete Morente caratterizzano la sua prima parte di gara, infarcita da tanti palloni scodellati in area ma per lo più imprecisi. In marcatura invece soffre la tecnicca di Zerbin e deve spesso rincorrere l’avversario. L’inizio della ripresa è invece da incubo quando devia nella propria porta una punizione dalla fascia di Zerbin e dagli spalti piovono solo fischi. Da lì in poi continua ad inanellare errori su errori dimostrandosi in confusione totale.
COULIBALY voto: 5,5
Davanti alla difesa talvolta è troppo lento e lezioso ritardando l’avvio delle ripartenze. Prova a dialogare con gli altri giallorossi del reparto offensivo ma l’intesa non è ottimale, al pari della scelta delle giocate da fare. Esce nel secondo tempo per immettere forze fresche.
→ (dal 54′) PIERRET voto: 5,5
Il francese si conferma leggerino e senza quell’animus pugnandi indispensabile in simili partite in cui servirebbe ben altro impegno e ben altro approccio.
RAMADANI voto: 5
Tanta corsa in mediana ma anche tanta confusione. In ritardo sulle seconde palle, perde più di un duello per il possesso della sfera ed è impreciso nella gestione del pallone quando c’è da verticalizzare e velocizzare. Nella ripresa fa in tempo a regalare la punizione da cui scaturisce l’autogol di Gallo. Anche lui viene quindi richiamato in panchina poco dopo.
→ (dal 54′) BERISHA voto: 5
Il “vorrei, ma non posso” continua ad essere il suo motto del momento. Cerca di creare gioco, aprire la manovra, calciare ma fa tutto male e confusamente. Da brividi il pallone che tocca debomente all’indietro per Falcone e che porta Fila a sfiorare la seconda rete. Molto impreciso anche alla battuta di una punizione dal limite che calcia sulla barriera.
HELGASON voto: 6
Sempre una minaccia per la retroguardia ospite che stenta a prendergli le misure. Nonostante ciò, non trova lo spazio giusto per battere a rete e si limita a imbeccare le punte con passaggi filtranti e cambi gioco veloci. Stesso copione anche nella ripresa in cui agisce però in posizione più decentrata perdendo incisività via via che i minuti scorrono.
TETE MORENTE voto: 6
Rientra tra i titolari e diventa un problema per la difesa di Di Francesco che spesso deve ricorrere al fallo per fermarne la progressione. Tanti palloni portati fin nel cuore dell’area, suo anche l’unico tiro che impegna Radu nel primo tempo, ma pure lui pecca di precisione nelle conclusioni. Spreca palloni preziosi nel finale mancando di intesa con Gallo anche se è tra i più intraprendenti nel cercare di creare problemi alla formazione ospite.
KRSTOVIC voto: 5,5
Lotta su ogni pallone che rimbalza nella metà campo veneziana e combatte contro i centrali arancioneroverdi. Un lavoro sporco che lo annebbia e gli fa ciccare le poche occasioni che si ritrova per tirare verso la porta avversaria. Spartito che non varia neppure nei secondi 45 minuti in cui si fa notare solo per l’assist offerto a N’Dri nell’azione che porta il compagno a centrare il palo e per un paio di tiri fuori misura.
PIEROTTI voto: 5
Forse nel tentativo di festeggiare il suo 24° compleanno talvolta è portato ad eccedere nella confidenza con la sfera e perde tante buone occasioni per andare a pungere la difesa veneta. Rallenta troppo le ripartenze e viene sostituito nel secondo tempo per puntare sulla velocità di uno N’Dri meno fumoso.
→ (dal 54′) N’DRI voto: 6
Il palo che centra a Radu battuto e che vede poi il pallone danzare sulla linea di porta grida vendetta. Ci mette almeno più determinazione anche se pure lui sbaglia tanti tocchi e non approfitta delle situazioni favorevoli che gli capitano.
All. GIAMPAOLO voto: 5
Fa quel che può con il materiale tecnico di cui dispone, anche se continua a fare cambi ruolo per ruolo. A questo Lecce mancano calciatori di carattere, in grado di risolvere da soli le partite più complicate o prendere per mano la squadra nei momenti difficili. Neppure lui riesce però a scuotere i suoi uomini ormai in crisi di identità e gravati da una classifica deficitaria. La penalità di non saper segnare e di incassare puntualmente almeno una rete è un fardello che, piaccia o meno, alla fine pesa.