GENOVA (di Pierpaolo Sergio) – Quarta sconfitta di fila per il Lecce che a “Marassi” concede due gol di vantaggio al Genoa per tentare nella ripresa una confusa e disordinata reazione che ha portato solo al rigore segnato da Krstovic e poco altro. La spirale di partite perse rischia di prendere una china fin troppo pericolosa per una squadra che si conferma senza qualità e senza quelle indispensabili caratteristiche di gruppo abiyuato alla battaglia.
FALCONE voto: 5
Il suo ritorno a “Marassi” è accolto dai fischi dei tifosi genoani in quanto ex sampdoriano. Viene superato dopo appena 16 minuti dalla girata sotto misura di Miretti lasciato tutto solo in area. Rischia di fare la fritta con il pallone tra i piedi ed in un paio di situazioni gli va di lusso. Il tempo però si chiude col raddoppio dei padroni di casa, ancora con Miretti, che lo batte da pochi metri. Secondo tempo senza veri pericoli, ma è stucchevole vedere come al 95° appoggi la palla ad un compagno di difesa anzichè spararla nella metà campo avversaria.
GUILBERT voto: 5
In avvio di match si fa vedere nella metà campo avversaria proponendo due interessanti cross in area non sfruttati a dovere prima da Krstovic e poi da Berisha. La catena di destra è completata da Helgason e Pierotti che gli garantiscono solo a sprazzi il necessario supporto per affacciarsi in avanti. Nel recupero della prima frazione viene irriso dal dribbling di Miretti che segna la sua doppietta. Nel secondo tempo resta in campo appena 10 minuti poi viene avvicendato.
→ (dal 56′) VEIGA voto: 5
Innesto che si conferma senza la necessaria esperienza per rendersi utile alla causa. Cerca di fare qualche cross ma puntualmente regala palla alla difesa avversaria.
BASCHIROTTO voto: 5
Troppa leggerezza nel lasciare metri decisivi a Miretti in occasione del gol che sblocca la partita. Cerca goffamente di far scattare il fuorigioco senza accorgersi degli altri compagni di reparto non in linea con lui ed il mediano rossoblù sfrutta subito il gentile omaggio. In ritardo in chiusura sul centrocampista genoano nell’azione del secondo centro quando ci mette una vita per andare al disperato intervento in scivolata nel tentativo di impedirne il tiro ma quando il pallone stava già per finire in fondo al sacco. Seconda frazione più ordinata ma anche giocata più sui nervi che sulla lucidità che dovrebbe avere un capitano per caricare e guidare all’arrembaggio i compagni.
JEAN voto: 5
Si addormenta sul passaggio che permette ai padroni di casa di andare in vantaggio, anche se le responsabilità non sono certo sue. Si occupa di Malinovski a cui concede poco per larghi tratti, ma allo scadere del primo tempo permette all’attaccante di offrire un assist comodo a Miretti che raddoppia. Ripresa in chiaroscuro con qualche leggerezza di troppo col pallone tra i piedi a far correre brividi lungo la schiena dei tifosi giallorossi.
GALLO voto: 5
Senza un sostituto di ruolo per l’assenza forzata di Sala neppure convocato, gli tocca scendere ancora in campo per cancellare l’opaca prestazione di una settimana fa e se la cava sia su Zanoli che su Masini quando spingono in avanti. Secondo tempo generoso in costante spinta sulla sua fascia di competenza ma di cross sfruttabili neppure l’ombra. Banda puntualmente ignorato nel finale di gara per la rabbia di Giampaolo.
COULBALY voto: 5
A centrocampo il Lecce lascia troppi spazi di cui il Genoa approfitta al meglio. In copertura deve fare affidamento alla collaborazione di Berisha che è più portato alla costruzione, al pari di Helgason, il che significa che va in sofferenza ed inferiorità con una certa facilità. Nella ripresa anche lui è richiamato in panchina per immettere forze più fresche.
→ (dal 56′) KABA voto: 5,5
In mezzo al campo prova a dare ordine ed essere meno permeabile dei compagni di reparto. Il compito lo svolge con diligenza anche se senza strafare e senza acuti particolari.
BERISHA voto: 6
Unico faro della manovra, è costretto a provare a costruire trame interessanti ma anche a chiudere gli spazi che si aprono davanti alla difesa giallorossa. Un impegno che lo manda in tilt e che permette ai liguri di controllare il centrocampo e dettare tempi e ritmi di gioco. Nel secondo tempo prova ad aumentare i giri del suo motore e su una sua conclusione dal limite arriva il tocco di mano di un difensore rossoblù punito con il penalty dall’arbitro e realizzato da Krstovic. Con le residue energie si illude di costruire altre trame offensive, invece perde diversi palloni sanguinolenti che potevano costare cari.
HELGASON voto: 5,5
Inizio di gara promettente per l’islandese che si impegna nel fornire assist ai compagni dell’attacco. Col passare dei minuti Vieira però indica a Vasquez come controllarlo efficacemente e le sue iniziative svaniscono come le speranze di fare punti della sua quadra almeno in questa sfida. Giampaolo gli dà fiducia comunque quasi fino alla fine dell’incontro, quando lo toglie dalla contesa dopo aver speso tutto ed aver cercato di riaccendere la speranzella.
→ (dall’82’) BANDA voto: S.V.
Ingresso in campo alla disperata ricerca dell’episodio che non arriva per riequilibrare l’incontro. I compagni che giocano su quel versante lo ignorano allegramente e non si accende mai.
PIEROTTI voto: 5
Patisce la mobilità di Miretti che parte largo per poi accentrarsi, tanto che l’ex Juve lo fa ammattire a lungo. In fase di possesso, cerca di sfruttare la sua stazza sul terreno appesantito dalla pioggia ma la marcatura arcigna su di lui lo limita. Esce in avvio di ripresa per dare più velocità all’attacco giallorosso.
→ (dal 46′) N’DRI voto: 5,5
Qualche spunto degno di nota e qualche timido tentativo di andare alla conclusione verso la porta di Leali. Alla fine il suo apporto lo dà anche se senza risultare decisivo.
KRSTOVIC voto: 6,5
Reduce dall’amara doppietta di sette giorni fa col Milan, si carica ancora una volta sulle spalle il peso dell’attacco leccese. Dal dischetto nella ripresa arriva la decima rete stagionale per lui che trasforma il rigore concesso da Maresca dopo un’on field review. In apertura di gara aveva già provato a giovarsi del suo stato di forma ma senza avere occasioni vere da sfruttare. Esulta però eccessivamente verso la Gradinata Nord genoana e viene ammonito. Fino alla fine è marcato a vista per evitare che colpisse ancora.
TETE MORENTE voto: 4,5
Il primo e unico squillo della sua serata arriva alla mezz’ora di gioco con uno stop e tiro da fuori area che però termina abbondantemente alla destra di Leali. In fase di non possesso tenta di dare una mano a Gallo ma gli uomini di Patrick Vieira hanno spesso la meglio. Mister Giampaolo prova a scuoterlo e dargli la sveglia che però non arriva e così all’intervallo resta meritatamente negli spogliatoi senza aver lasciato ancora una volta traccia della sua presenza in campo.
→ (dal 46′) KARLSSON voto: 5,5
Un solo lampo all’83° quando calcia di prima intenzione un rasoterra insidioso verso la porta avversaria ma trova la deviazione di Leali che gli nega il pareggio. Fino ad allora tanto fumo e poca concretezza. Con l’ingresso di Banda finisce con l’agire quasi da seconda punta in posizione più accentrata, pur tuttavia senza accendersi più.
All. GIAMPAOLO voto: 5
Ripropone lo stesso schieramento iniziale che aveva messo in difficoltà il Milan per 68 minuti. Il centrocampo è però dominato dagli avversari che dettano a proprio piacere i ritmi dell’incontro ed il Lecce affonda sotto i colpi dell’immarcabile Miretti a cui viene concesso ogni tipo di libertà. Ancora troppi gli errori tecnici di un gruppo che ha molto poco da proporre su quel piano. Le reti incassate diventano allora la normale conseguenza di atteggiamenti svagati, assolutamente non in linea con quanto richiesto dal delicatissimo momento e dagli Ultrà alla rifinitura di ieri. I cambi stavolta danno un minimo di sprint in più ma non finiscono con l’incidere. Quattro sconfitte in serie lasciano il segno ma tocca a lui tirare fuori il coniglio dal cilindro.