LECCE – Si chiude il giro di presentazioni in casa U.S. Lecce con la conferenza stampa dedicata a Kialonda Gaspar, centrale difensivo angolano classe 1997 introdotto al pubblico salentino da parte del direttore sportivo Stefano Trinchera, che ne ha analizzato le principali caratteristiche e spiegato poi i motivi che hanno portato la dirigenza giallorossa a puntarci su e tesserarlo, prelevandolo dai portoghesi dell’Estrela Amadora.
Queste le parole del difensore 26enne sulle trattative di fine giugno con il club di via Costadura e sui suoi connazionali militanti in massima serie italiana: “Ho avuto tutto il tempo per decidere il mio futuro, optando per accettare l’offerta del Lecce, che è un grande club con una storia importante e l’ho scelto per questo, senza dimenticare che gioca in uno dei campionati migliori del mondo. Giocare in Serie A per me rappresenta un punto importantissimo per la mia carriera e per la mia crescita come calciatore, perciò voglio sfruttare l’occasione per dare il mio meglio in un campionato così prestigioso, facendo il massimo per il bene del Lecce. Angolani che conosco? Luvumbo è un mio stretto amico che mi ha dato diversi consigli in vista del mio arrivo in Italia. A Nzola non ho chiesto quanto fosse positivo venire qui, ma ho un buon rapporto con lui, che mi ha parlato del calcio italiano in generale“.
Gaspar ha poi analizzato le sue caratteristiche da difensore centrale spostando l’attenzione sul gruppo in generale: “Non ho una posizione unica in difesa, ma so adattarmi di partita in partita, dipende anche dai compagni con cui gioco e dagli avversari che affronto. Nelle ultime partite con l’Amadora ho giocato sia a 3 che a 5, mentre con la Nazionale angolana ho sempre giocato a 4. Dipende dallo staff tecnico, di certo io mi adatto ad ogni situazione. Ciò che sono bravo a fare passa in secondo piano, perché bisogna principalmente pensare alla squadra, ho caratteristiche peculiari importanti nel mio ruolo, ma serve soprattutto concentrarsi sul lavoro collettivo, come gruppo non possiamo dire di essere i migliori o i peggiori, ma solamente pensare a lavorare. La titolarità? Non posso dire se sarò titolare subito, in seguito ad un possibile addio di Pongracic, ciò che importa è farmi trovare pronto attraverso il lavoro, prepararmi a dovere per arrivare alla migliore forma fisica possibile a prescindere da quello che farà il mio compagno ed a prescindere dal fatto di ottenere immediatamente la titolarità. Questo lo pensa tutto il resto della squadra“.
Il difensore angolano ha chiuso parlando degli avversari che troverà in A e delle sue ispirazioni nel ruolo che svolge: “Non sarà un campionato facile da affrontare. Di fronte mi troverò grandi campioni ed io dovrò arrivare alla partenza nel modo migliore possibile. Conoscerò tanti attaccanti fortissimi e so già come affrontare uno dei più forti, ossia Osimhen, che ho sfidato in Angola-Nigeria. Il territorio? In tre giorni non ho potuto conoscere la città, ma ho avuto un’ottima impressione del popolo salentino, passionale ed esigente. Come squadra ho avuto una buona impressione di tutti, io ho parlato in francese, che conosco a livello scolastico, con un po’ di ragazzi, ma voglio imparare il prima possibile l’italiano per approcciare al meglio con la città, il campionato e la squadra. La scelta della mia capigliatura è una decisione di mia moglie, i miei capelli le piacciono così. Per me è uguale, ma finché le piacciono così non cambierò. Come riferimenti in campo mi sono sempre ispirato a Pepe, Sergio Ramos e Thiago Silva, per la qualità e la voglia di lavorare che hanno e che ha permesso loro di giocare a lungo“.
Di seguito, ecco il video integrale dell’intervista al marcatore 26enne pubblicato dal Lecce sul proprio canale YouTube: