LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Nel giorno del 40° anniversario della tragica scomparsa di Michele Lorusso e Ciro Pezzella, ricordati con una maglia speciale creata per l’occasione e da uno striscione dagli Ultrà Lecce esposto in Curva Nord al minuto 40, il Lecce vive un altro finale di partita al cardiopalmo che stavolta gli è favorevole con il calcio di rigore conquistato da Falcone e segnato al 100′ da Piccoli. Loro due sugli scudi in una gara complicata e opaca in cui spicca di nuovo la prestazione di Gonzalez.
FALCONE voto: 8
Eroe di giornata. È impegnato nella prima occasione da gol del Bologna da Van Hooijdonk a cui sbarra la strada dopo un’incursione di Ndoye sull’out destro ed al quale respinge di piede una conclusione al 40′. Altro brivido allo scadere dei primi 45′ quando osserva impietrito il colpo di testa di Posch uscire alto oltre la traversa su punizione battuta dalla trequarti. Nella ripresa subisce la spettacolare rete di Lykogiannis su punizione che s’infila proprio all’incrocio dei pali imparabilmente, ma poi sale in cattedra e nega al Bologna più volte il raddoppio salvando su almeno tre ripartenze mortifere ospiti. In pieno recupero, alla disperata ricerca del pareggio, si spinge in area avversaria e conquista il penalty per fallo su di lui di Calafiori che l’arbitro Doveri concede dopo un on field review e segnato da Piccoli tra l’ovazione dei 24.236 spettatori presenti sulle tribune.
GENDREY voto: 6
Se la deve vedere con Saelemaekers che prova a sorprenderlo in velocità un paio di volte ma senza esito. Si spinge allora in avanti a dare sostegno ai suoi compagni di squadra con incursioni fin dentro l’area del Bologna senza tuttavia trovare il modo di sfornare palloni interessanti per gli attaccanti giallorossi. Ripresa timida e impacciata come molti suoi compagni.
BASCHIROTTO voto: 6
Lotta fisica contro il gigante Van Hooijdonk che ha solo un sussulto in avvio di match quando lo anticipa su imbeccata di Ndoye ma l’azione non sfocia in gol per l’intervento del portiere leccese che evita problemi ulteriori. Secondo tempo in sofferenza quando la squadra ospite tiene il Lecce costantemente nella propria metà campo ma tiene botta e limita i danni.
PONGRACIC voto: 6
Senza pareticolari affanni la prima parte di gara in cui si limita all’ordinaria amministrazione. Bada a tenere compatta la linea arretrata del Lecce, concedendo agli ospiti su palla inattiva solo un’occasione per fare male a Falcone con un colpo di testa di Posch alto di poco allo scadere del primo tempo. Seconda frazione di gioco in costante tensione per non offrire il fianco al subentrato Zirkzee, con alcune sortite in avanti a cercare di dare la scossa nei momenti più complicati.
DORGU voto: 5,5
Perdonata la leggerezza commessa a Verona, viene schierato nuovamente titolare. Sua la prima conclusione in porta dell’incontro al 3′ con Skorupski costretto alla deviazione in angolo. Cerca di giocare spesso d’anticipo su Ndoye che però lo salta creando pericoli per la porta di Falcone finché resta in campo. Da lì in poi è un pomeriggio grigio, fatto di tanti errori di posizione e di misura nei passaggi, ma resta sul terreno di gioco fino al triplice fischio e ci mette lo zampino nel passaggio di testa verso il suo portiere nell’ultima azione che porta alla concessione del rigore.
GONZALEZ voto: 6,5
Prestazione di sostanza anche oggi. Concede poco o nulla in copertura ai rossoblù, con il merito di rendersi pericoloso in zona-gol. Sue infatti nel primo tempo due situazioni favorevoli create con un tiro da fuori area, respinto di pugni dal portiere avversario, ed un intrervento sotto misura su cross di Banda che esce di un nulla. Secondo tempo tra alti e bassi anche nella nuova disposizione tattica del 4-2-3-1 decisa dal suo allenatore, ma porta comunque a casa la pagnotta.
RAMADANI voto: 6
Al rientro dal turno di squalifica, prende le redini del centrocampo giallorosso che guida con la solita grinta. Attento in fase di non possesso, allo scadere della prima frazione spende un provvidenziale cartellino giallo per fermare Ndoye lanciato a rete dopo che l’11 bolognese gli aveva fatto tunnel. Nel secondo tempo prova la botta da fuori area senza fortuna. Vivacchia senza sussulti fino al cambio che arriva per ragioni di opportunità vista l’ammonizione che aveva ricevuto.
→ (dal 78′) RAFIA voto: 5,5
Degne di nota poche giocate, messo in mezzo com’è dalla mediana bolognese che pressa e riparte come un treno in più occasioni. Da un suo pallone rigiocato in area scaturisce tuttavia il fallo da rigore che porterà al pari finale.
OUDIN voto: 6
È la luce della mediana leccese ma si spegne dopo poco più di mezz’ora. Fino ad allora mette palloni interessanti negli ultimi 20 metri, si incarica di calciare le punizioni da posizione avanzata e si fa rispettare in marcatura. Quando cala lui il Lecce inizia a balbettare nella metà campo avversaria. Viene poi avvicendato per ridisegnare la linea di centrocampo.
→ (dal 63′) BLIN voto: 6
Diventa vitale il suo contributo nella sciatta ripresa che il Lecce disputa ed in cui è stato impossibille vedere i giallorossi creare gioco. Stoppa ogni contropiede che può e va a fare a sportellate in area rossoblù fino alla fine.
STREFEZZA voto: 5,5
Per essere pericoloso dovrebbe ritrovare sprint e potenza. Al momento è solo lontano parente del giocatore ammirato in passato. Gli è data la possibilità di giocarsi un’altra chance partendo tra i titolari, ma il suo primo tempo è un continuo vorrei ma non posso, fatto di giocate lente e prevedibili. Non a caso D’Aversa aveva fatto riscaldare alla mezz’ora Almqvist forse per dargli un segnale. Il cambio arriva puntuale ed inevitabile però nel secondo tempo.
→ (dal 63′) ALMQVIST voto: 5,5
Dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo dopo l’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di goco per diverse settimane riceve un’altra botta che fa temere il peggio. Pericolo scampato e rimane al suo posto fino al triplice fischio di Doveri.
KRSTOVIC voto: 5,5
Tentenna anche lui e non si rende mai pericoloso per tutti i primi 45′ in cui è controllato abbastanza agevolmente dai difensori di Thiago Motta. Potrebbe ritrovare la gioia del gol ma un cross di Oudin è troppo lungo e non ci arriva in scivolata. Accusa l’astinenza da gol e lo palesa con un atteggiamento a tratti svogliato e rassegnato. Resta in campo poco più di 10 minuti nella ripresa poi torna mestamente in panchina senza lasciare ancora il segno.
→ (dal 57′) PICCOLI voto: 8
Alla pari di Falcone diventa provvidenziale non solo per il rigore che si incarica di tirare al 100′, quando quel pallone pesava tantissimo. L’emozione non gli tira brutti scherzi e, dopo che Sansone gli aveva chiesto se se la sentisse di incaricarsi di quella battuta, calcia magistralmente un penalty imparabile per Skorupski. Stavolta, dopo il gol, può finalmente esultare e godersi l’abbraccio del “Via del Mare” per un pareggio insperato e, si ci si augura, fondamentale magari per sbloccare psicologicamente la sua squadra. Ancora una volta rivitalizza l’attacco del Lecce con un atteggiamento caparbio e volitivo.
BANDA voto: 6
Serpentine a go-go ma poca precisione al momento di battere a rete. Ci prova più volte nel corso del primo tempo, ma la porta dei felsinei non corre particolari rischi. Cerca anche di trasformarsi in uomo-assist con cross ficcanti in area rossoblù che per due volte per poco non portano al vantaggio dei padroni di casa. Generoso nei ripiegamenti ma arruffone palla al piede in ripartenza anche nello spezzone di secondo tempo che disputa, resta però troppo lontano dall’area avversaria ed esce poi esausto.
→ (dal 63′) SANSONE voto: 6
Da ex col dente avvelenato ci teneva a ben figurare al cospetto della sua vecchia società ma entra nel momento più complicato per il Lecce e non riesce ad essere pericoloso come avrebbe voluto. Ci mette almeno impegno e tanta corsa nel rincorrere i portatori di palla di Thiago Motta.
All. D’AVERSA voto: 6
Alla luce di quanto ha raccontato questo Lecce-Bologna, il punto si può considerare decisamente conquistato. La sconfitta evitata in extremis contro un Bologna quadrato e ordinato dovrebbe dare nuovo slancio alla stagione dei giallorossi che dagli episodi negativi a sfavore hanno tratto tanta rabbia ma anche tanta rassegnazione. Gioco lento, idee appannate nella ripresa dimostrano la necessità di ritrovare entusiasmo e quadratura del cerchio per tornare al successo che manca ormai da due mesi.