LECCE – Presentato questa mattina, presso la sala conferenze della Casa circondariale di Lecce, “Calcio in Libertà“, un progetto realizzato dall’U.S. Lecce e dall’Associazione “Anna e Valter“, che vede protagonisti i detenuti per l’intera stagione 2023/2024 in allenamenti e campionati interni. La direttrice Maria Teresa Susca ha tenuto a precisare l’importanza dell’iniziativa sotto l’aspetto dell’integrazione e l’inclusione in un percorso a lunga durata.
Il presidente Alfredo Fiorentino, dopo aver sottolineato la disponibilità della direttrice, ha ringraziato anche Marina Sticchi Damiani per la sensibilità e l’attenzione dimostrate insieme a tutta la compagine giallorossa per questo evento, creando e migliorando alcuni aspetti importanti del progetto, che lo stesso presidente definisce un esempio di vita da dare alle nuove generazioni.
L’U.S. Lecce, da sempre un esempio in questo, ha dimostrato ancora una volta di avere una dirigenza da Champions. Il club giallorosso fornirà infatti tutte le attrezzature sportive necessarie e durante l’anno si svolgeranno incontri in struttura con calciatori e dirigenti affinché arrivi un messaggio di uguaglianza, che forse solo lo sport riesce a dare, azzerando distanze e ceti sociali. Infine, ha concluso Fiorentino, la condivisione darà la possibilità a tecnici ed educatori delle Scuole Calcio del territorio di provare quest’esperienza formativa, coadiuvata dalla supervisione del Direttore Tecnico Sergio Mello e dai mister Antonio Valletta e Daniele Giannuzzi.
Il presidente Saverio Sticchi Damiani ha quindi concluso ricordando quanto sia importante per la società operare nel campo sociale, lì dove non c’è palo o traversa che tenga per fare felice una persona. In più, ha svelato l’ultima sorpresa: per sensibilizzare il comportamento e l’educazione all’interno del carcere, ogni mese sarà premiato il migliore con una maglia indossata in gara.
Infine, un sogno nel cassetto dei due presidenti: riuscire a organizzare a fine stagione una gara amichevole che sarebbe il primo tassello verso l’abbattimento di barriere e pregiudizi, consegnando alla storia qualcosa di unico. Intanto, inizia il lavoro organizzativo che da settembre, attraverso la collaborazione della casa circondariale leccese, vedrà scendere in campo tanti detenuti.