LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Ci sono notizie che nessuno vorrebbe mai apprendere o dover dare. La scomparsa di Silvia Famularo è una di quelle ed è davvero difficile riuscire a mantenere la lucidità dovendo scrivere queste righe a ricordo di un’amica, collega e grande donna. Grande perché ha saputo regalare, a chi segue le vicende calicistiche del Lecce, la sua squadra del cuore, una spensieratezza ed un garbo non comuni nel mondo del tifo e del giornalismo.
Averla conosciuta è stato un onore. A lei sono particolarmente legato perché nella sua splendida dimora nel centro di Lecce videro concretizzarsi due progetti a cui tengo tanto. Si tratta della storica mostra “Passione Lecce 105“, che nell’aprile del 2013 fu allestita nel Castello Carlo V e che per una settimana portò a Lecce decine e decine di vecchie glorie della società giallorossa e fu visitatata da un numero incredibile di persone, così come nell’estate di quello stesso anno il progetto che ha portato alla nascita de Leccezionale Salento, questa testata giornalistica che fu una sua intuizione ed alla direzione della quale volle il sottoscritto fin dal primo giorno.
Apprezzata scrittrice e cultrice di storia dell’arte, cucina e tradizioni salentine, Silvia è riuscita a conquistare con il suo sorriso e il suo volto radioso la maggior parte dei tifosi leccesi che l’hanno seguita nelle sue avventure in televisione e che le permettevano di parlare della squadra giallorossa sempre con amore e orgoglio. Da “Quelli che il Calcio” sulle reti Rai, a “Caffè Giallorosso“, da “Lecce Channel” a “Terzo Tempo Sera” per l’emittenza regionale e locale, oltre alle tante collaborazioni con la carta stampata.
Per lei anche una parentesi da dirigente nell’U.S. Lecce durante la presidenza Tesoro, negli anni più difficili che la società salentina ha vissuto nel recente passato. E il club con oggi alla presidenza Saverio Sticchi Damiani l’ha salutata con un post sui propri social:
Silvia se n’è andata stamattina a soli 66 anni, lontano dai clamori dell’estate salentina che tanto amava e che era solita trascorrere a Santa Maria di Leuca, e lontano dai riflettori. Un male incurabile, di cui in pochi eravamo a conoscenza per sua espressa volontà, l’ha strappata all’affetto del marito Piero Quarta Colosso, dei suoi cinque figli, dei suoi adorati nipoti. Ma Silvia era amata e rispettata anche da quanti l’hanno conosciuta anche nel privato e che la vedevano come una madre di famiglia, sempre pronta a dare buoni consigli e lezioni di vita ed eleganza.
A tutta la famiglia Quarta Colosso e Famularo rivolgo le più sentite condoglianze per una perdita dolorosa. Fa buon viaggio, Silvia e tifa Lecce anche da lassù.
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