LECCE (di Gavino Coradduzza) – Contro il Vicenza è stata una partita con qualche spruzzata di ansia, ma che al Lecce ha comunque consegnato tre punti necessari per riprendere corsa e ritmo. All’ingresso in campo delle squadre si capisce subito che quelli in divisa verde militare, tipo Prima Guerra Mondiale, sono il Lecce; gli altri, quelli che mantengono le striscioline bianche e rosse come le indossava anche Paolo Rossi, sono i veneti. Occorre più tempo per comprendere il motivo della scelta di quel colore che colore non è: si tratta di una “questione di merchandising“, mi suggeriscono, e io ne prendo atto…

Preannunciato come squadra di media tacca, il Vicenza mette in campo molta volontà, grande voglia di imbavagliare il “grande Lecce” e buona inclinazione a gradire i regali e a sfruttare le prime dormite (roba ormai tradizionale) del pacchetto difensivo in casa salentina…

Ed infatti, Zonta dialoga e si muove liberamente sulla fascia destra (la sua), scodella palla al centro dell’area di porta dove tutti sonnecchiano, tranne Marotta che anticipa chi dovrebbe anticiparlo e segna la retev dello 0-1. Il film già visto numerose volte viene riproposto puntualmente anche in quest’occasione e per i padroni di casa il match si mette in salita più di quanto già non lo fosse…

Il Lecce si dà da fare, prova a giocare, ma lo fa con una manovra involuta e talvolta narcisista; il Vicenza è lì, non fa niente di speciale, ma dimostra una certa inclinazione al contropiede e alla rapida pulizia della propria area di rigore; in aggiunta ci sono momenti (brevi) durante i quali questo Vicenza si muove anche con eleganza, proprietà di palleggio e quel tanto di compattezza e solidità che gli consentono di andare all’intervallo in vantaggio…

Il gol del pareggio del solito, insostituibile Marco Mancosu (70°) è il ben noto concentrato di potenza, intuizione, furbizia e lucidità di caratura superiore che il capitano assicura a questa squadra anche quando è in giornata non proprio brillantissima. Dopo una serpentina in area vicentina, su assit del neo-entrato Hernderson, supera il portiere ospite Grande con un tocco di fino che rimette in parità la sfida…

Ed a coronare l’inseguimento dei giallorossi di mister Lanna giunge subito dopo (72°) la firma di Pablo Rodriguez mandato in campo da qualche minuto e reduce dal Covid che potrebbe averci messo la coda dietro l’infortunio che una manciata di giri di lancette dopo lo costringe ad abbandonare il campo per un problema muscolare alla coscia sinistra…

La fragilità della formazione di Mimmo De Carlo si manifesta in tutta evidenza, particolarmente nelle azioni dei due gol incassati in rapida successione, ma da parecchi minuti era in forte ambasce sotto la spinta di un Lecce, magari non eccezionale, ma ben deciso al balzo in avanti pur rischiando qualcosa in chiusura di partita (gol annullato per un giusto fuorigioco segnalato a Guerra)…

Alla fine si può affermare che questi sono i tre punti della caparbietà e della determinazione, della gran voglia di rimetter piede sul predellino di quel treno ben recuperabile, vista la lentezza delle locomotive di traino lassù nei piani più alti della classifica di Serie B…

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