LECCE (di Italo Aromolo) – Il Foggia è un avversario di categoria inferiore, al penultimo posto in classifica, con calciatori semi-sconosciuti. Affrontato nel primo turno di una Coppa Italia Lega Pro che, come spesso accade, è tenuta in scarsa considerazione dagli addetti ai lavori e dall’ambiente. Il tutto, in un mercoledì infrasettimanale e con la Curva Nord ancora chiusa. Eppure non è l’anemica sfida contro il Vico Equense o il Santhià di turno. E’ invece una sfida che non può lasciare indifferenti i tifosi, legati ai ricordi di una “battaglia” che non si combatteva da troppo tempo. L’avversario sono i “Satanelli” dauni. Il derby di Puglia contro di loro, dopo vent’anni, è tornato.
I precedenti in Coppa Italia. E’ la quarta volta che Lecce e Foggia si incontrano in Coppa Italia: nei 3 precedenti, giocati tutti in trasferta e al primo turno secondo la vecchia formula dei gironi, i giallorossi hanno passato il turno solo in un caso: nell’edizione ‘76/’77, quando un pareggio per 1-1 (rete salentina di Lorusso) contribuì alla vittoria del girone, che avvenne grazie ad una storica vittoria per 2-1 sul Torino campione d’Italia. I giallorossi giocavano allora in Serie B, così come nelle due edizioni successive, corredate anch’esse dal derby pugliese: nelle edizioni ’77/’78 e ’78/’79 un altro pareggio per 1-1 (per il Lecce gol di Belluzzi) e una sconfitta per 1-0 non permisero al Lecce di qualificarsi al turno successivo. L’ultimo precedente in assoluto tra le due squadre, tenendo conto anche delle gare di campionato, è datato 15 febbraio 1996, in Serie B: con Ventura allenatore, un pareggio per 0-0 nella stagione della promozione dei salentini in Serie A. I satanelli hanno già vinto l’allora Coppa Italia Serie C nel 2007.
La storia recente: il fallimento e il ripescaggio. Dopo il calcio-champagne della prima Zemanlandia (inizio anni ’90), il Foggia vive quasi un ventennio tra modesti campionati di Serie C e di Serie C/2, prima di andare incontro al fallimento del 2011, quando l’ormai ex patron Pasquale Casillo non iscrive la squadra in Prima Divisione, ripartendo dalla Serie D 2012/’13. Nell’estate 2013, il Foggia del nuovo presidente Davide Pelusi ottiene il ripescaggio in Lega Pro Seconda Divisione, dopo aver fallito la promozione sul campo nella finale play-off persa contro l’Irsinese Matera.
I rossoneri oggi: una squadra in crisi. Dopo aver vinto il girone M di Coppa Italia Lega Pro (Foggia-Arzanese 1-0; Casertana-Foggia 0-0), il Foggia ha iniziato male la regular season: penultimo posto in classifica in Seconda Divisione con 3 soli punti in 5 giornate, 8 gol subiti, nessuna vittoria, un gioco finora prevedibile e sterile. La rosa, quasi del tutto rinnovata (solo 3 elementi sono rimasti dalla scorsa stagione), consta di pochi giocatori in grado di fare la differenza: il portiere 33enne Antonio Narciso, in B con Albinoleffe, Grosseto e Modena; l’esperto attaccante Giuseppe Giglio, che vanta oltre 400 presenze tra C/1 e C/2; il centrocampista centrale Dario Venitucci, un passato in Serie B con Juventus, Mantova e Avellino; l’ala destra Giovanni Cavallaro, palermitano, autore di una doppietta nell’ultima partita (2-2 con il Tuttocuoio). Si distinguono invece come giovani campioncini l’attaccante destro Vincenzo Richella ed il difensore Francesco Savarise, entrambi del ‘94. Le altre prime scelte sono elementi di esperienza (l’età media è piuttosto elevata), ma che tuttavia non vantano nel proprio curriculum un passato degno di nota: il centrale difensivo Liberato Filosa, il play-maker Antonio D’Allocco e la punta centrale Francesco Zizzari. Tra i comprimari, sono in rampa di lancio come possibili titolari al “Via del Mare” il portierino classe ’93 Gianluca Micale, il centrocampista ex Portogruaro Rosario Licata e l’attaccante, anch’egli ’93, Savino Leonetti, al Foggia già da un anno. Squalificati Marcello Quinto e Giuseppe Loiacono.
L’ allenatore è Pasquale Padalino, nato proprio a Foggia ed ex calciatore del Lecce, alla sua seconda esperienza da allenatore dopo Nocera: il trainer, ancora alla ricerca della giusta medicina tattica per guarire il suo Foggia, ha già provato 3 moduli (l’ultimo il 3-4-3), cambiandone più volte gli interpreti; il tentativo, vano finora, è di dare un’identità di gioco ad una squadra che appare allo sbando.
Il Foggia a Lecce: spazio alle riserve. La Coppa Italia, si sa, è un incognita sottostimata in cui i valori reali vengono quasi azzerati per lasciare spazio ai giovani e agli esperimenti. Mercoledì non sarà l’eccezione, soprattutto in considerazione dei momenti-no delle due squadre: come Lerda schiererà i gregari, anche Padalino preserverà i titolari per il campionato, schierando al “Via del Mare” una formazione ampiamente rimaneggiata, senza per questo rinunciare a giocare al calcio; l’undici che dovrebbe affrontare il Lecce sarà schierato con il 3-4-3, modulo adottato dal tecnico foggiano nelle ultime due partite in cui i rossoneri hanno evidenziato leggeri segni di ripresa (2 pareggi). La gara di Coppa Italia è un’occasione per i satanelli per proseguire il loro processo di crescita, tecnico e psicologico, tornando a casa magari con un risultato positivo: in queste gare di scarsa importanza le sorprese sono all’ordine del giorno. “A Lecce per vincere” ha dichiarato il vice-presidente foggiano, Giovanni Lo Campo.
Arbitra l’incontro l’esordiente Enrico Lazzeri della sezione di Arezzo. Fischio d’inizio alle ore 20:30. Signori, il derby di Puglia è tornato.