ROMA (di Pierpaolo Sergio) – Deludente ed irritante prestazione del Lecce che contro una Lazio incerottata e contestata offre uno spettacolo davvero misero e torna a casa con un secco 2-0 che non fotografa affatto l’andamento di una partita a senso unico, in cui i padroni di casa hanno avuto numerose palle-gol molte dele quali sventate da Falcone, migliore de suoi di giornata. Di contro, nessun pericolo per Provedel e partita abulica dei giallorossi. Attaccanti non pervenuti e cambi che non incidono sul risultato.

FALCONE voto: 6,5
Come sempre bersagliato da beceri cori laziali per la sua fede romanista, torna a casa con due reti sul groppone ma ne salva almeno 4. È subito protagonista in avvio di gara con una pronta uscita di piedi a sventare un pericolo al limite dell’area. Al 9° Guendouzi lo chiama in causa con un rasoterra innocuo che controlla senza affanni. Al 26° è reattivo sul tiro di Dia a cui nega il gol con una deviazione di piede. Deve però arrendersi al 29° su dormita collettiva della difesa giallorossa che permette a Guendouzi di prenderlo controtempo e sbloccare il match. Decisiva al 43° un’uscita a valanga su Basic che evita il secondo centro al passivo. Il Var lo salva dal 2-0 su Dia, poi al 55° è superlativo con un doppio intervento su Marusic ed Isaksen a cui nega la rete. Clamoroso il doppio palo che lo salva al 70° su Guendouzi e Zaccagni in pochi secondi. In pieno recupero ci metterebbe una pezza su Noslin ma nulla può sulla ribattuta che chiude la contesa.

DANILO VEIGA voto: 5
Partita complicata dall’atteggiamento offensivo della Lazio che attacca da subito sulle fasce. Dalle sue parti, in particolare, i capitolini spingono e creano grattacapi. Proprio da una di questa azioni scaturisce il vantaggio biancazzurro innescato da un’errata lettura della battuta di un fallo laterale e con Basic libero di servire Guendouzi per la battuta a rete. Poche idee e tanta confusione, anche perché la collaborazione di Morente è pressoché inesistente. Zaccagni resta anche nella ripresa un cliente ostico e lo manda facilmente in tilt con dribbling e giocate ficcanti. Si vede finalmente in avanti al 68° quando serve a Tiago Gabriel un buon pallone che il compagno calcia debolmente verso la porta. Prova ancora a creare qualcosa ma la scelta della giocata finale è sempre sbagliata.

TIAGO GABRIEL voto: 5
Le voci di mercato lo hanno distratto? Tra i pochi in avvio a non soffrire di vista annebbiata nella difesa salentina. Si immola sulle conclusioni dal limite degli avversari e tenta gli anticipi per sventare le minacce portate dai padroni di casa. Limita il passivo e già questo è un gran merito in un pomeriggio complicato e negativo. Poi comincia un’inspiegabile regressione. Grave l’indecisione quando si fa spostare da Dia che poi segna ma grazie all’on field review Arena annulla anche il gol alla Lazio. Al 68° non ci mette la potenza necessari per battere a rete e Provedel para senza affanni sul piattone dal limite nell’unica palla pericolsa costruita dal Lecce. Grave poi l’indecisione finale che regala a Noslin la palla del 2-0.

GASPAR voto: 5
Ci mette tanta foga nel cercare di fermare le folate laziali in area leccese ma è spesso goffo negli interventi e pecca di precisione nelle chiusure. L’intesa con Tiago Gabriel non è quella dei giorni migliori.

GALLO voto: 4,5
Un primo tempo di sofferenza e sotto pressione con gli inserimenti di Isaksen che gli creano non pochi problemi. Tenta qualche timida sortita in avanti ma subito perde il possesso palla ed è obbligato a frettolosi ripiegamenti. Cala vistosamente e spreca palloni su palloni da scodellare in area e che invece regala all’avversario per i soliti limiti di precisione.

COULIBALY voto: 5,5
Eroe della gara di maggio, deve fare i conti con una serata opaca di tutta la formazione salentian che all’Olimpico stenta a trovare la sua dimensione. Costretto ad inseguire i centrocampisti di Sarri, non sempre trova tempo e modo di fermarne le avanzate.

→ (dal 76°) KABA voto: 5,5
Innesto che prova a dare qualche scintilla in più ad un gruppo rimasto mentalmente nel Salento ma è solo nel tentare di abbozzare qualcosa negli ultimi 30 metri.

RAMADANI voto: 5
Lascia negli spogliatoi cazzimma ed aggressività concedendo alla Lazio di pascolare serenamente nella metà campo giallorossa. Anche lui commette errori di misura nei passaggi che potevano costare cari con il Lecce proteso in ripartenza. Gli avversari vanno a velocità doppia e lui resta ingolfato lì nel mezzo. Il suo allenatore lo lascia in campo fino al termine dell’incontro pur restando sempre in netta difficoltà.

BERISHA voto: 5
Perde un paio di palloni sanguinosi nel corso dei primi 45 minuti che fanno trasalire Di Francesco. Il tecnico lo esorta a verticalizzare e giocare più vicino a Camarda ma lui si limita a trotterellare sulla trequarti senza fare filtro e sbagliando anche comodi appoggi. Logica appare così la sostituzione all’intervallo.

→ (dal 46°) BANDA voto: 4,5
La discreta prestazione contro il Verona nello scorso turno resta un ricordo. Gira a vuoto e rallenta le sporadiche occasioni per andare in ripartenza permettendo alla Lazio di riposizionarsi e non rischiare nulla. S’incarica di calciare la punizione conquistata da N’Dri dal limite ma tira addosso alla barriera.

TETE MORENTE voto: 4,5
Fatica ad entrare in partita e resta spesso a guardare i biancazzurri sfilargli via palla al piede. Nulla in fase d’attacco come tutta la sua squadra, tenta una timida presenza al limite della sua area di rigore ma si fa saltare come un birillo. Nella ripresa sembra destarsi dal torpore quando serve un buon pallone al ne-entrato Pierotti, viene spostato a destra ed a sinistra a seconda dei cambi effettuati, poi esce più che meritatamente in una serata più che storta.

→ (dal 76°) N’DRI voto: 5,5
Entra e cerca di dare anima ad un attacco abulico e senza idee. Si conquista una punizione dal limite ma Banda gli scippa la battuta. Subito dopo viene ammonito per un fallo tattico su Zaccagni.

CAMARDA voto: 5
Gioca titolare in una gara maledettamente complicata. Nessun pallone giocabile gli viene offerto per tutto il primo tempo e deve rincorrere i portatori di palla avversari che fanno il bello ed il cattivo tempo nella metà campo leccese. All’intervallo viene lasciato a riposo.

→ (dal 46°) STULIC voto: 5
Anche a lui tocca la solita sorte degli attaccanti centrali del Lecce: zero palloni e zero occasioni per creare pericoli all’avversario.

SOTTIL voto: 6
Parte titolare ed è subito protagonista al 7° quando un suo tiro deviato da Gila termina in porta ma l’arbitro Arena fischia un’ipotetica smanacciata ai danni di Isaksen ed annulla il possibile vantaggio leccese. Da lì in poi diventa evanescente e per tutto il primo tempo non punge più, né è valido nel dare supporto a Gallo sugli attacchi della Lazio che chiude il Lecce nella propria metà campo. Resta in campo poco più di un’ora poi vuene richiamato in panchina perché ancora non ha i 90 minuti nelle gambe.

→ (dal 63°) PIEROTTI voto: 5
Gli capita subito un buon offertogli da Tete Morente pallone ma impatta male e non inquadra lo specchio della porta fallendo la migliore occasione per pareggiare la gara. Tanta confusuione, in linea con le ultime apparizioni in ci sembra aver smarrito smalto e grinta.

All. DI FRANCESCO voto: 5
Il Lecce non scende in campo per tutta la gara disputando una prova scialba e senza nerbo. La Lazio si prende subito il palcoscenico e irride un avversario lento, macchinoso e senza idee e voglia di lottare. Giallorossi sfibrati e incapaci di costruire gioco, in perenne balìa dell’avversario. L’episodio iniziale di Sottil poteva cambiare volto all’incontro, ma da lì in poi la squadra si disunisce e offre il fianco, a tratti anche in maniera gratuita, alle scorribande dei padroni di casa. Cambi che non incidono sull’andamento del match e diversi passi indietro rispetto alle ultime uscite.

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