LECCE – Pantaleo Corvino, responsabile dell’area tecnica del Lecce, è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva analizzando differenti tematiche di tendenza in casa giallorossa. Durante la terza delle quattro soste stagionali dedicate alle partite delle Nazionali, dunque, il dirigente vernolese ha avuto modo di parlare della formazione di Eusebio Di Francesco, che attualmente siede al 14° posto della classifica di Serie A a pari punti col Cagliari di Pisacane.
Così Corvino sul discreto avvio di stagione del Lecce: “Siamo a 10 punti in 11 gare, un bottino in linea con quelle che possono essere le aspettative di un club come il nostro. In questo campionato proprietà come la nostra fanno sempre più fatica in un contesto fatto di fondi. Il bilancio è comunque sicuramente positivo per quello che abbiamo messo in evidenza. Episodi sfortunati? Credo che alcuni episodi ci abbiano sfavorito e non ci abbiano sorriso, probabilmente avremmo meritato di arrivare a questo punto con qualcosa in più in classifica. Di buono ci sono però anche solidità e compattezza raggiunte e l’identità spiccata ci fa ben sperare. La scelta di puntare su Di Francesco? Quando puntiamo su certi allenatori siamo convinti di fare la scelta giusta. Poi ci sono anche gli episodi, che a volte ti portano a prendere delle decisioni che non vorresti prendere, ma siamo al quarto anno in Serie A e questo è anche frutto del lavoro dei vari tecnici che abbiamo avuto“.
Il direttore generale del club salentino ha poi spostato lo sguardo sui singoli, soffermandosi anche sui due colpi più costosi dell’estate passata, quali Stulic e Siebert: “Siamo contentissimi degli attaccanti, Stulic è un grande attaccante e lo dimostrerà, all’inizio soprattutto chi arriva dall’estero, non solo per noi, ha più difficoltà nell’affermarsi. È stato così per Piccoli, Colombo, Krstovic ed ora per Stulic, che fa però un grandissimo lavoro per la squadra e si vede, anche questo fa parte del lavoro. Sono sicuro che sia lui che Camarda creeranno un buon bottino per il Lecce, poi per tutti gli attaccanti è difficile fare gol e lo stiamo vedendo in questa Serie A. Le scoperte in difesa? Chi cerca trova e noi siamo preposti a cercare, poi chi ha più risorse lavora sulle qualità conclamate e chi ne ha meno lavora sulle potenzialità. Questo si sta manifestando con Tiago Gabriel ma lo stesso può succedere per chi gioca meno oggi, c’è anche Gaspar, affermatosi come difensore importante. Siebert oggi può sembrare un oggetto misterioso, ma lo era anche Tiago Gabriel un anno fa. Il tedesco si farà trovare pronto se parte qualcuno e lo stesso vale per Perez“.















