LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Si conferma anche contro il Verona la difficoltà del Lecce di trovare la via del gol. Finisce 0-0 con tanti rimpianti per un primo tempo gagliardo a cui ha fatto da contraltare una ripresa timida e confusionaria. I giallorossi vanno vicini al successo solo con il subentrato Sottil che impegna Montipò in una difficile respinta. Buona anche l’ingresso in campo di Camarda che illude il pubblico quando l’arbitro Abisso concede un rigore per un presunto fallo che subisce ma poi il Var rende giustizia. Prestazione degna di menzione per Danilo Veiga, Tiago Gabriel, Ramadani e Banda. Male, invece, Pierotti e Kaba che non trovano modo di incidere sul maatch. Cambi tardivi e poco felici per Di Francesco che ora deve mettere a frutto la sosta del campionato per trovare soluzioni offensive in grado di portare qualche gol in più all’attivo.

FALCONE voto: 6
Ciude con un altro clean shhet all’attivo e questo è il bicchiere mezzo pieno. Nel primo tempo rischia in due occasioni durante il primo tempoquando il tandem Giovani-Orban si crea un’occasione a testa andando alla conclusione. Per sua fortuna la mira non è delle migliori ed i diagonali si spengono sull’esterno della rete. Controlla bene le sporadiche palle che il Verona crea in attacco e corre un ultimo rischio prima dell’intervallo quando Gaspar lo anticipa involontariamente rischiando l’autogol. Ripresa in cui trema altre due volte ma gli avanti veronesi hanno le polveri bagnate e lo graziano. Clamoroso il palo centrato da posizione di fiorigioco da Niasse, poi non corre altri rischi.

D. VEIGA voto: 6,5
Tanta corsa a creare pericoli alla difesa scaligera che dal suo versante deve fare gli straordinari per evitare che il Lecce sfondi sulle percussioni portare in coppia con Tete Morente. Attento e reattivo anche in fase di non possesso, controlla a dovere le scorrerie ospiti e conquista i tifosi giallorossi che apprezzano il suo impegno. Stesso copione nei secondi 45′ in cui prova a spingere ancora in avanti ma offre troppi spazi agli avversari che si inseriscono pericolosamente negli ultimi 20 metri. Limita i danni e chiude in debito d’ossigeno una prova generosa.

GASPAR voto: 6,5
In affanno in un paio di situazioni quando si fa scavalcare dai lanci lunghi della difesa di Zanetti permettendo a Orban diarrivare al tiro nello specchio della porta. Esclusi questi svarioni, controlla con sicurezza sulle altre occasioni e limita la pericolosità del temuto attaccante gialloblù. Anche il secondo tempo lo vede pronto a sventare le minacce e spazzare l’area leccese alla bisogna.

TIAGO GABRIEL voto: 6,5
Si fa rispettare su Giovani a cui lascia nei primi 45 minuti una sola conclusione a rete, peraltro sull’esterno. Nessun timore nei contrasti a palla a terra o nei duelli aerei in cui giganteggia anche grazie alla sua statura. Sbroglia un pasio si situazioni scottanti con anticipi tempistici e puntuali e si fa apprezzare ance per la sua tranquillità. Mantiene le antenne dritte fino al triplice fischio pur chiudendo il match sfinito.

GALLO voto: 6
A sinistra corre via che è un piacere quando ha spazio e gamba per puntare la metà campo ospite. Tante le sovrapposizioni che propone a Banda quando i padroni di casa premono in attacco a portare palloni pericolosi in area avversaria. Cala alla distanza come molti suoi compagni anche se nel finale si avvale della freschezza di Sottil che tiene sul chi vive i dirimpettai da quel versante.

COULIBALY voto: 6
A centrocampo fa legna e gioca senza acuti ma anche senza demeriti. Si fa ingenuamente ammonire dopo aver perso un pallone con eccessiva leggerezza. Buone le palle filtranti che offre ai compagni d’attacco non sempre sfruttate a dovere. Secondo tempo di maggior sofferenza a causa di una stanchezza affiorante che lo porta a commettere più errori in fraseggio e assicurare meno copertura alla difesa. Cinonostante, resta in campo fino alla fine.

RAMADANI voto: 6,5
Il maratoneta del Lecce macina anche oggi chilometri su chilometri a metterci una pezza ogni volta che il Verona si affaccia nella metà campo leccese. Controlla senza affanni e cerca di avviare rapide ripartenze. La seconda parte di gara è prezioso nel tamponare le falle che si creano dalle parti di Coulibaly, lotta con ardore ul terreno viscido per la pioggia e contiene le ripartenze veronesi.

BERISHA voto: 6
Viaggia ancora sulle ali dell’entusiasmo per il gol-vittoria di Firenze e sciorina triangolazioni, passaggi di prima, inserimenti in area avversaria che è un piacere. Al 14° ha sul destro una buona palla per impensierire Montipò ma svirgola di destro e sciupa una ghiotta occasione. Nella ripresa perde lucidità e rapidità, sbaglia troppi passaggi ed anche sulle palle inattive non è precisio. Esce nel finale dopo aver speso tutto.

→ (dal 86°) KABA voto: 5
Il più lento dei giallorossi. Entra a gara virtualmente chiusa ma trova il modo di perdere un paio di palloni sanguinosi che mortificano le speranze dei 24.678 presenti sugli splati nonostante la pioggia.

TETE MORENTE voto: 5,5
Imperdonabile l’errore che commette al quarto d’ora quando si presenta a tu per tu col portiere veronese ma tentenna troppo, toccauna volta di troppo il pallone e permette al difensore di deviargli la botta a rete. Indecisioni che mortificano un avvio di gara scoppiettante, fatto di pressing e triangolazioni veloci e chiusure sulle ripartenze ospiti. Col passare dei minuti si annebbiano le idee, perde di smalto e viene sostituito.

→ (dal 66°) PIEROTTI voto: 5
Entra male in partita. Tanti svarioni e poca concretezza. Arruffone e confusionario palla al piede, viene dirottato ad agire a supporto della punta ma non ne azzecca una. Si fa sfilare pericolosamente nel finale permettendo al Verona di arrivare fino in area leccesein ripartenza.

STULIC voto: 5,5
Il solito ballottaggio con Camarda lo vede ancora una volta preferito per partire da titolare. Si conferma a tratti eccessivamente timido come al 17° quando viene servito da Coulibaly in off-side ma arriva comunque in area a calciare dobolmente tra le braccia di Montipò palesando poca cattiveria agonistica. Vivacchia per tutti i primi 45 minuti senza mai pungere. Resta in campo per 20 minuti nella ripresa, giusto il tempo di provare una sola volta a segnare il suo primo gol in giallorosso ma Montipò respinge di piede la conclusione dal limite, poi viene avvicendato.

→ (dal 66°) CAMARDA voto: 6
Lui sì che in campo ci va col piglio giusto e cerca subito di guadagnarsi il calcio di rigore che poteva cambiare la storia della partita. Gli viene prima concesso e poi tolto dopo un’on field review. Ci prova allora sulla respinta di Montipò susseguente il tiro di Sottil, ma i difensori lo contrastano e il pallone termine in corner. Invoca inutilmente palla agli esterni nel convulso finale, ma resta in eterna attesa di qualcosa che non arriva.

BANDA voto: 6,5
Il più reattivo del reparto offensivo. Scatti a ripetizione lungo la fascia sinistra a mettere pressione al Verona che stenta a fermarlo se non con le cattive maniere. Al 25° si costruisce la migliore occasione per battere a rete ma il suo tiro tagliato trova la respinta a guanti aperti dell’estremo ospite che gli nega la gioia del gol. I difensori scaligeri usano ogni stratagemma per arginarne la velocità ma lui è in giornata di grazia e si merita gli applausi del pubblico di fede leccese per una serie di ripiegamenti fin dentro la propria area di rigore che tolgono le castagne dal fuoco alla difesa. Sua anche l’ultima occasione del primo tempo ma in ripartenza perde troppo tempo e si fa anticipare in angolo. Secondo tempo meno pimpante ma comunque sempre sugli scudi anche se cala vistosamente e deve lasciare anzitempo il terreno di gioco.

→ (dal 76°) SOTTIL voto: 6,5
Appena entrato offre a Camarda la palla su cui Abisso dapprima fischia fallo da rigore poi lo revoca richiamato da Var. Spinge a tutta birra sulla fascia di sua competenza e mette altri palloni interessati in area veronese. Una bomba dal limite fa gridare al gol ma il portiere avversario è reattivo e respinge. Ci prova fino alla fine ma non trova modo di rendersi ancora pericoloso.

All. DI FRANCESCO voto: 5,5
Se il Lecce non vince una gara quasi dominata nel corso del primo tempo è anche addebitabile agli ultimi cambi (tardivi) che effettua. Manda in campo Pierotti e Kaba che tolgono anziché dare qualcosa in più alla sua squadra, mentre Maleh e Sala vengono lasciati in panchina pur trattandosi di gente dnamica, capace di svariare e mettere palloni negli ultimi 16 metri. I secondi 45 minuti vedono i giallorossi calare e rischiare più del dovuto contro una diretta concorrente nella lotta per la salvezza. Lasciare per strada altri due punti spiace anche perché oggi il Lecce, ai punti, avrebbe forse meritato qualcosa di più. L’atteggiamento timido degli ultimi 20 minuti lascia l’amaro in bocca.

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