FIRENZE (di Pierpaolo Sergio) – Il Lecce espugna lo Stadio “Franchi” e conquista la secpnda vittoria della stagione grazie alla rete nel primo tempo di Medon Berisha, arrivato anche a lui a quota due centri in Serie A. Prestazione di grande attenzione e sostanza dei giallorossi che imbrigliano una Fiorentina in crisi ma controllata a dovere senza rischiare più del lecito. In evidenza le prestazioni di Tiago Gabriel, Gaspar e Ramadani.

FALCONE voto: 6,5
Inoperoso per oltre mezz’ora, si mette in evidenza al 31° quando devia di piede un rasoterra di Kean destinato a finire in fondo al sacco. Al 42° rischia grosso in un’uscita a valanga su Ranieri che, per sua fortuna, alza di testa sopra la traversa sugli sviluppi di un corner. Nel secondo tempo, al 78° è provvidenziale la reattività nel bloccare a terra un tocco sotto misura di Kean che neutralizza sulla linea di porta. Deve poi tenere dritte le antenne sul confuso forcing finale dei viola su cui non vacilla e chiude con un altro clean sheet al suo attivo.

D. VEIGA voto: 7
Anche in questa gara conferma il suo recente rendimento in netta crescita proponendosi in avanti a portare palloni insidiosi nella metà campo dei toscani, ma senza abbassare la guardia in fase di non possesso sulle incursioni per vie esterne dei padroni di casa. Al 41° Rapuano gli mostra il cartellino giallo per una trattenuta su Fortini che gli era scappato via. Nel secondo tempo deve alzare il livello di attenzione dopo i cambi effettuati da Pioli, con l’inserimento dell’ex Piccoli e Gudmunsson in attacco, ma non si scompone e con lucidità sventa le minacce portate alla sua area.

TIAGO GABRIEL voto: 7
Gli tocca controllare Kean che fisicamente è più massiccio e lo impegna nei duelli corpo a corpo. Ci pensa Gaspar a dargli una mano raddoppiando la marcatura all’occorrenza. Nella ripresa viene centrato da missile terra-aria dell’attaccante fiorentino negandogli la via della rete. Anche se un po’ acciaccato, resta al suo posto e continua a lottare con il sempre più nervoso Kean. Diventa insuperabile sui palloni lanciati in the box che rimanda puntualmente al mittente mortificando le speranze di resurrezione dei toscani. Annulla l’ex Piccoli e lascia solo le briciole ai dirimpettai. Altra prova di carattere e sostanza.

GASPAR voto: 7
Inizialmente in marcatura sullo sgusciante Dzeko che svaria tra le linee, a volte si perde il bosniaco che cerca di vestire i panni dell’uomo-assist. Meglio quando dà una mano a Tiago Gabriel a contenere Kean. Allo scadere della prima frazione di gioco ha la ghiotta occasione per raddoppiare ma, da ottima posizione, manca l’impatto con la sfera di testa e la colpisce di spallino facendola terminare alta. Nella ripresa, alla pari di Tiago Gabriel, disinnesca le punte dei locali svettando su tutte le palle alte e mettendo la museruola a chiunque graviti dalle sue parti. Limite invalicabile per l’attacco di Pioli che rimbalza sul muro eretto dai centrali del Lecce con grande attenzione e senza commettere falli e svarioni.

GALLO voto: 6
Si rinnova il duello con il rapidissimo Dodò che tuttavia contiene a dovere nel corso dei primi 45 minuti. Pochi di conseguenza gli sganciamenti nella metà campo della Fiorentina, preferendo presidiare la corsia mancina dove gioca in sinergia con Banda. I secondi 45 minuti lo vedono un po’ in affanno tanto da sporcare alcuni alleggerimenti che potevano avere conseguenze spiacevoli, ma tiene botta fino al triplice fischio.

COULIBALY voto: 6,5
Parzialmente in ombra anche in questa partita. Da un paio di settimane palesa una certa stanchezza che lo porta ad essere meno nel vivo della manovra. Lascia a Berisha il compito di agire da guastatore negli ultimi venti metri e si piazza a fare densità in mediana. Al 66° si inserisce bene in area avversaria e tenta un diagonale rasoterra che non inquadra la porta ma che per poco non si trasforma in un assist per Stulic, ma la palla sfila sul fondo. Anche lui è stoico nell’immolarsi su ogni tentativo di conclusione a rete della Fiorentina come sull’ultimo tiro di Sohm su cui si tuffa costringendo l’avversario ad una conclusione forzatamente alta.

RAMADANI voto: 7
Primo tempo di tanta sostanza per il centrocampista della Nazionale albanese che garantisce corsa abbinata ad una buona visione di gioco nelle ripartenze in cui i compagni non sono altrettanto pronti. Provoca l’ammonizione di Nicolussi Caviglia ed offre un paio di ottimi palloni ai compagni dell’attacco che però vanificano i suoi sforzi. Davanti alla difesa garantisce imperforabilità all’area di rigore dei salentini e disputa una partita di grande valore con cui contribuisce a portare a casa la vittoria della volontà e della caparbietà.

BERISHA voto: 7,5
Ci prova dopo il quarto d’ora su punizione a replicare la battuta vincente di Udine ma calcia sulla barriera. Al secondo tentativo fa centro e porta in vantaggio il Lecce con un bell’inserimento, dopo aver recuperato palla sulla trequarti, trafiggendo di piatto De Gea sul secondo palo. Ci riprova poi al 58° ancora su punizione ma l’esito è lo stesso della precedente: centrale e sulla barriera viola. Finché resta in campo assicura geometria alla manovra giallorossa, recuperando palloni importanti, chiudendo le linee di passaggio agli avversari e cercando di avviare le ripartenze. Esce nel finale quando c’è da serrare le fila da migliore in campo tra i suoi.

→ (dal 73°) MALEH voto: 6
Altro spezzone di gara, il terzo consecutivo, per il centrocampista dei salentini che è meno veemente rispetto alla precedente apparizione ma è utile nel tenere lontani dalla propria area i giocatori della squadra di casa.

TETE MORENTE voto: 6,5
Riproposto titolare ma sulla fascia destra, è sua la prima occasione giallorossa dell’incontro quando al 10° incorna un bel cross di Gallo ma allarga troppo la mira e l’inzuccata finisce a lato della porta di De Gea. Dal suo versante il Lecce spinge tanto e la catena formata con Danilo Veiga crea parecchi grattacapi alla difesa dei toscani. Suo il cross con il contagiri che finisce sul piede di Berisha nell’azione del gol del successo. Potrebbe essere devastante ma tira il frena il mano concentrandosi sulla fase di non possesso in cui diventa prezioso. Viene sostituito prima dei 6 minuti di recupero finali.

→ (dall’89°) KABA voto: S.V.
Aiuta i compagni a chiudere con la rete inviolata ed a portare a casa 3 punti di platino.

STULIC voto: 6,5
Ci mette tanta voglia ma crea davvero pochi problemi alla retroguardia avversaria che lo controlla senza particolari affanni nonostante i problemi che attanagliano la squadra di Pioli. Riceve qualche pallone in più del solito ma non trova per tutto il primo tempo lo spazio per andare alla conclusione nello specchio dela porta. Utile nell’allargare la manovra sulle fasce ma poi non chiude le triangolazioni. Tiene palla quando il Lecce è costretto sulla difensiva e la squadra si affida a lui per risalire. Esce dalla contesa solo agli sgoccioli del match.

→ (dall’89°) CAMARDA voto: S.V.
Entra male in campo, senza la necessaria lucidità e grinta come ruchiede la situazione. Perde palloni sanguinosi nella propria metà campo ed anche in area avversaria. Con la testa era ancora al rigore sbagliato contro il Napoli.

BANDA voto: 6,5
Pure a lui il mister concede un’altra chance di giocare dal 1° minuto a svariare sul fronte sinistro dell’attacco leccese. Prezioso in ripiego su Dzeko, gioca con caparbietà ed al 27° ha un buon pallone sul sinistro che però calcia debole tra le braccia del portiere viola sprecando l’opportunità di raddoppiare. Si fa apprezzare per lo spirito di sacrificio e per i testa a testa con Dodò che però ha la meglio sul piano dello scatto e della velocità. Dalla sua zona di azione il Lecce è comunque vivo. Cala alla distanza e allora viene richiamato in panchina.

→ (dal 73°) PIEROTTI voto: 6
Ingresso dalla panchina a prendere il posto di Morente lungo la fascia destra. Va a piazzarsi dalle parti di Gudmundsson per contenerne le proiezioni in avanti, ma è lezioso nelle ripartenze che si procura. Protagonista involontario all’84° del presunto fallo da rigore su Ranieri prima concesso e poi revocato da Rapuano dopo un’on field review che rende giustizia alla causa del Lecce.

All. DI FRANCESCO voto: 7
La formazione schierata al “Franchi” è un mix di esperienza e imprevedibilità, come aveva affermato di voler mandare in campo alla vigilia dell’incontro. Le scelte lo premiano per tutto il primo tempo quando i giallorossi soffrono il minimo sindacale e mandano in crisi i viola con il gol di Berisha. Anche nel secondo tempo il Lecce incarta i fumosi e nervosi ragazzi di Stefano Pioli e conquista una vittoria di fondamentale importanza che regala alla squadra ed ai suoi tifosi un pomeriggio da leoni, mentre fuori dallo stadio esplode la contestazione dei tifosi fiorentini contro società, tecnico e giocatori.

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