LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Finisce a reti inviolate l’anticipo della settima giornata di campionato tra il Lecce ed il Sassuolo. I giallorossi avrebbero meritato qualcosa di più per il bel primo tempo disputato, mentre nella ripresa i ritmi sono calati ed i neroverdi hanno rischiato il colpo gobbo nel convulso finale. Buone le prove di Danilo Veiga, Gallo e Tiago Gabriel. Appannati gli attaccanti.
FALCONE voto: 6
Si anima solo nel finale una gara per lui fino ad allora tranquilla e senza sussulti particolari. Nelle mischie createsi in area leccese ci pensano i compagni a dipanare la matassa o gli errori di mira degli attaccanti del Sassuolo che sprecano ghiotte occasioni per sbancare il “Via del Mare” anche se sarebbe stata una vera beffa. Chiude con il secondo clean sheet di fila e non è roba da poco.
DANILO VEIGA voto: 6,5
Voglia e temperamento sono le caratteristiche della sua prestazione odierna. Si scrolla di dosso incertezze e remore disputando un primo tempo da protagonista con continue discese nella metà campo del Sassuolo a creare spazi e scompiglio tra le retrovie ospiti. Attento anche in marcatura, disputa forse la sua migliore prestazione con la maglia del Lecce.
TIAGO GABRIEL voto: 6,5
Contiene senza affanni le rare incursioni degli attaccanti ospiti. Elegante in alcuni disimpegni, si merita gli applausi dei suoi tifosi. Diventa determinante nell’ultimo scorcio di gara quando salva per due volte la porta giallorossa evitando di raccontare tutta un’altra storia grazie ad un intervento di piede a chiudere l’angolo di tiro e rimediando poi una pallonata in pieno viso destinata a finire probabilmente in gol.
GASPAR voto: 6
Bene in controllo su Pinamonti e soci cui concede praticamente nulla per tutta la prima frazione di gioco. A volte vuole strafare e rischia inutilmente di perdere il pallone nei pressi dell’area di rigore, per il resto tante spazzate e lanci lunghi senza la necessaria precisione a cercare gli avanti di giornata.
GALLO voto: 6,5
Nonostante dalla sua parte agisca un certo Berardi, si mette in bella evidenza per tutti i primi 45 minuti in cui spadroneggia lungo la fascia mancina del Lecce. Ara quella zona del campo con puntuali discese e sovrapposizioni, a cui aggiunge anche preziosismi tecnici non usuali. Applausi del suo pubblico anche se talvolta difetta di precisione al cross. Cala alla distanza e stringe i denti quando perde il supporto in copertura di Morente dirottato sul versante opposto.
RAMADANI voto: 6
Al 3′ è sua la prima conclusione dal limite dell’incontro ma colpisce male la sfera che si spegne sul fondo. Da lì in poi è impegnato a chiudere ogni linea di passaggio ai neroverdi. Ci mette grinta e “garra” quando la sfida si accende anche per la direzione di gara dell’arbitro Crezzini che fatica a mantenere in campo la calma.
BERISHA voto: 6
Si accende a sprazzi e propone sprazzi di bel gioco ma troppo spesso è estremamente lezioso palla al piede ritardando le aperture e le verticalizzazioni. Prova anche la botta dalla distanza ma la conclusione si spegne abbondantemente a lato. Esce nel finale per tentare qualche giocata in più.
→ (dall’85°) PIERRET voto: S.V.
Si rivede dopo tempo immemore e trova il modo di sprecare malamente l’ultima palla utile in attacco con un servizio in profondità per nessuno anziché allargare il gioco.
COULIBALY voto: 5,5
Forse anche un po’ stanco dopo l’impegno con la sua Nazionale, gioca un primo tempo di sacrificio correndo su e giù a fare da guastatore nella metà campo sassolese. Si vede poco ma assicura compattezza alla linea mediana dei giallorossi. Il match scivola via con un appannamento progressivo e così viene giustamente sostituito.
→ (dal 64°) HELGASON voto: 6
Si accende al 76° quando dapprima recupera palla a centrocampo poi s’invola verso la porta di Muric con l’intenzione di calciare, ma la difesa ospite fa buona guardia e gli chiude lo spazio al momento della conclusione. Forse avrebbe potuto scaricare su Camarda che chiedeva il passaggio filtrante ma almeno ha provato a concludere da buona posizione.
TETE MORENTE voto: 6
Al rientro dopo le noie muscolari, alterna buone giocate in coppia con Gallo sulla fascia sinistra a qualche passaggio a vuoto quando si tratta di calciare verso la porta avversaria. Potrebbe e dovrebbe osare di più, invece si limita allo scarico della palla senza assumersi responsabilità. Con l’innesto di Banda a sinistra, viene dirottato sul fronte opposto ma non si accende mai e sbaglia qualche appoggio di troppo.
→ (dall’85°) N’DRI voto: S.V.
Giusto un tentativo di dribbling con annessa scivolata e nulla più.
STULIC voto: 6
Nell’unica azione personale del primo tempo, sceglie la precisione alla potenza e coglie la base del palo con un tiro a giro dal limite che aveva superato Muric. Fino ad allora tanti duelli corpo a corpo con i rocciosi centrali di Grosso ma è davvero poca la ciccia portata a casa. Secondo tempo senza acuti fino alla sacrosanta sostituzione per far posto al compagno.
→ (dal 64°) CAMARDA voto: 6
Viene accolto con un’ovazione al momento del suo ingresso in campo ma di palloni giocabili non vede mezzo. Forse sarebbe stato più redditizio puntare sulla sua vena realizzativa affinata in Under 21 con la doppietta segnata anziché ritagliargli uno spicchio di partita.PIEROTTI voto: 6
Vince tanti duelli nella parte iniziale dell’incontro arrivando in area avversaria ma peccando al momento della scelta tra se tirare o appoggiare verso qualche compagno. Opta in più occasioni per la seconda possibilità e così vanifica la gran mole di gioco che produce. Alla lunga la fatica si fa sentire ed esce dopo aver dato tutto, anche se con la sensazione di aver potuto tentare qualcosa di più.
All. DI FRANCESCO voto: 6
Il Lecce gioca un gran primo tempo lasciando il Sassuolo a guardare e a contenere le folate dei padroni di casa. Tuttavia, i minuti scorrono senza che la sua squadra trovi la via del gol o tenti la giocata per impegnare il portiere avversario. Un difetto atavico che mortifica quanto prodotto e che rischia di penalizzare un gruppo che sta comunque crescendo settimana dopo settimana. Anche la sosta lasciata alle spalle non ha prodotto sconquassi ma ora serve trovare la quadra sotto porta e magari tentare con più coraggio qualcosa di diverso lì davanti.