LECCE – C’è un motivo principale se il Lecce ha intrapreso la strada del 4-3-3, tatticamente parlando, da diversi anni e quel motivo principale si può trovare guardando alla sinistra ed alla destra dei vari Ceesay, Colombo, Krstovic, Piccoli, Rebic ed ora Camarda e Stulic. Insomma, ai fianchi di qualsiasi centravanti militante nelle fila giallorosse da metà 2022 in poi, tolta una breve ma prolifica parentesi della Primavera del 2024 con Luca Gotti al timone della guida tecnica, quando ci fu la scelta di giocare con il 4-4-2. Sì, si sta parlando degli esterni d’attacco, più comunemente note come ali.
Queste ultime, recentemente, sono state davvero tante nella rosa del Lecce, ed anche qui potremmo facilmente andare indietro nel tempo per elencarle dal già citato biennio 2022/2023 fino ad oggi, seppur più o meno i tifosi salentini se le ricordino quasi tutte: da Di Mariano e Di Francesco ai Morente e Sottil di oggi, senza dimenticare Strefezza, Almqvist, Sansone ed altri ancora. Fra questi laterali offensivi ce n’è però uno su cui Pantaleo Corvino aveva puntato particolarmente nell’anno successivo alla promozione in A e che, dopo tre estati, è ancora in Salento alla ricerca della stagione giusta per esplodere e prendersi la scena: si tratta di Lameck Banda.
Arrivato a Lecce nell’agosto del 2022 dagli israeliani del Petah Tikva per 2 milioni di euro, si presentava al pubblico come un esterno classe 2001, nato in Zambia, parecchio funambolico, capace di cambiare velocemente il passo, puntare l’uomo e cercare la porta, tutte caratteristiche che ha dimostrato di avere nel tempo. Solo che, purtroppo, Banda ha saltato un totale di 244 giorni lungo le tre stagioni in giallorosso, a causa di infortuni vari. Fra questi ultimi spiccano la frattura malleolare incassata il novembre scorso che lo ha messo ko per tre mesi ed anche l’operazione al ginocchio fatta nell’aprile sempre del 2024. Out anche in quel caso poco più di due mesi.
Avete capito dunque come gli infortuni abbiano certamente minato il suo percorso con la maglia del Lecce, tuttavia anche in campo Banda si è dimostrato quasi sempre ondivago, fra alti e bassi, alle volte inconcludente ed alle altre frizzante, importante per lo sviluppo del gioco in avanti. È che numericamente ha fatto davvero troppo poco in tre annate: 78 presenze, 4 gol, 8 assist. E se è vero che i numeri non dicono tutto, qualcosa pur diranno e le sue prestazioni sono piuttosto calate soprattutto dopo il primo anno e mezzo con Baroni prima e D’Aversa poi come mister. Con loro comunque aveva fatto vedere di avere certi numeri – stavolta non quelli matematici – oltre ad un paio di reti segnate per esempio alla Sampdoria in trasferta ed in casa all’ultima col Bologna. Ora, per Banda si è aperta una nuova stagione, la quarta per lui al Lecce, allenato in questo caso da Eusebio Di Francesco. L’inizio non è stato assolutamente dei migliori, un’espulsione ingenua in casa all’esordio con la Juve Stabia ed una gara incolore a Marassi contro il Genoa, con tanto di ammonizione ed uscita dal campo nella ripresa. Il tempo, Lameck, c’è ancora, ma rischia di diventarti nemico, dato che questa per te sarà la stagione del bivio: a metà fra il riscatto dell’orgoglio o la possibilità di non riuscire a sbocciare, forse definitivamente.