ROMA – Uno dei temi più discussi in ambito Serie A, soprattutto da parte degli allenatori, è quello della data di scadenza del calciomercato, attualmente fissata al 1° settembre. Una deadline secondo tanti programmata troppo in là rispetto all’inizio dei vari campionati, che partono da Ferragosto alla settimana subito successiva – come in Italia quest’anno – e che talvolta vedono certi giocatori scendere in campo con la testa magari altrove, o comunque volenterosi di cambiare aria. Questa tematica è stata affrontata da Ezio Maria Simonelli, presidente della Lega Serie A, nella trasmissione “Radio Anch’Io Sport” di Radio Rai 1.

Queste le parole del numero uno della massima divisione calcistica italiana, che ha anche raccontato un retroscena riguardo questa stagione, in cui si sarebbe già potuta anticipare la scadenza dei trasferimenti: “Abbiamo provato a far chiudere il calciomercato prima dell’inizio del campionato, sono andato personalmente a Londra per incontrare l’amministratore delegato della Premier League, Richard Master. Inghilterra, Germania e Francia erano d’accordo, ma la Spagna si è opposta ed essendo dei campionati interconnessi, se non prendiamo una decisione tutti insieme non si può fare, si correrebbe il rischio di perdere un giocatore senza poterlo sostituire. Ci stiamo lavorando, speriamo l’anno prossimo di poter convincere il presidente de LaLiga Tebas, una persona molto intelligente ma anche molto difficile. Le novità arbitrali di quest’anno? Mi convincono, perché tutto ciò che va verso la trasparenza è positivo. Domani avremo la Supercoppa Primavera tra Inter e Cagliari e testeremo il VAR a chiamata, un altro strumento di trasparenza“.

Poi, così sulla proposta di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, di ridurre a 16 il numero di squadre in Serie A: “De Laurentiis è un presidente visionario, molto bravo e che dà sempre grandi spunti. Quello della riduzione delle squadre è però un discorso un po’ complesso, che non passa solo dalla Serie A, ma che dovrebbe coinvolgere tutto il calcio professionistico. I campionati sono interconnessi, quindi potrebbe avvenire solo con una riforma della Federazione. In Spagna e Inghilterra le squadre sono 20 mentre in Francia e Germania 18, a riprova del fatto che non ci sia una soluzione magica. Sul fronte dei diritti, mi rimetto all’esperienza di chi ne sa più di me, siamo soddisfatti di come stiamo vendendo i diritti in Italia con l’accordo con DAZN e Sky. Dobbiamo migliorare sulla commercializzazione dei diritti all’estero“.

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