LECCE – Buona la prima per il Lecce, che nella serata odierna è uscito vincitore nella gara d’esordio ufficiale contro la Juve Stabia, superata per 2-0 grazie al rigore trasformato da Krstovic ed al centro a porta sguarnita di Kaba in pieno recupero del secondo tempo. Mister Eusebio Di Francesco ha quindi potuto commentare la sfida di Coppa Italia valevole i sedicesimi di finale (contro Bari o Milan) nel post-gara, analizzando la buona prova offerta dai propri ragazzi, privi poi di un uomo per tutta la ripresa a causa dell’espulsione – punizione probabilmente un po’ esagerata – di Banda al 3′ di extra-time del primo tempo. Adesso, è tempo di mettere nel mirino il Genoa, che ospiterà i salentini nel prossimo fine settimana per la prima giornata di campionato.
Questa l’analisi di Di Francesco sulla vittoria ottenuta al “Via del Mare” dalla formazione salentina: “Mi è piaciuto lo spirito battagliero della squadra, è basilare. Nel primo tempo siamo stati belli con le manovre sulle catene ma poco qualitativi nell’ultimo passaggio, dovevamo pressarli meglio. Faccio i complimenti alla Juve Stabia, hanno un’identità, noi siamo stati condizionati dall’espulsione ingenua, ma anche lì trovo cose positive. Sono contentissimo di chi è entrato, con lo spirito giusto nel sistema che ho adottato anche un po’ fuori ruolo. Al di là della qualità, c’è stata frenesia nel rinviare palla, loro erano rapidi e veloci con una condizione migliore della nostra, che siamo più strutturati, erano più brillanti. Potevamo sfruttare meglio le ripartenze ma i cambi ci hanno dato freschezza e capacità di ripartire, poi io vi assicuro che al di là delle categorie giocare in inferiorità numerica devi avere forza e devi avere prima di tutto spirito e abnegazione. Sappiamo che dobbiamo migliorare, è inutile sottolinearlo in questo momento. Tiago Gabriel ha fatto un’ottima gara, la linea difensiva ha giocato col fuorigioco perché è stata compatta, ci siamo abbassati il meglio possibile. Helgason? Nei 10 minuti del secondo tempo non si può analizzare, ho messo Morente per gestire situazioni esterne. Helgason e Berisha sono i giocatori di qualità che abbiamo, dall’altra parte ci sono Kaba e Coulibaly, hanno più forza negli spazi. Valuto quello che vedo, non era il caso di mettere Berisha, si sarebbe trovato in situazioni scomode e abbiamo operato un cambio diverso“.
Successivamente, il tecnico abruzzese ha messo la lente d’ingrandimento sul fatto di aver giocato in inferiorità numerica, concludendo con un parere sul da farsi sul mercato: “Il 4-4-1 che diventa 4-2-3 è perché anca sempre un uomo, è una soluzione d’emergenza. Il calcio è dinamico, non ci dobbiamo fermare sui numeri, le caratteristiche sono dei centrocampisti, che sono sempre tre e verranno utilizzati in base alle contingenze. Abbiamo fatto degli allenamenti sull’inferiorità numerica e ce li siamo ritrovati. Nelle dinamiche di gioco capita di doverti difendere a due. Fare valutazioni su oggi, quando ci difendevamo a cinque o sei, è difficile. Loro giocavano in ampiezza e dovevamo giocare sugli esterni, in caso di parità avrei tenuto un altro attaccante dentro. Il calciomercato? Io parlo dei calciatori che alleno e sono contento. L’organico non è a posto, a maggior ragione in caso di partenze, al momento abbiamo due ottimi attaccanti, uno giovane e uno esperto. Se avessimo messo un ragazzino non pronto non avremmo visto le azioni fatte da Camarda. Lui è giocatore, ha gestito la palla e servito il compagno. Il direttore migliorerà questa squadra, non lo devo dire io, il Lecce per salvarsi deve avere questo spirito prima della qualità, e ve lo dico io che amo il gioco di qualità. La gente deve essere orgogliosa dell’atteggiamento messo oggi dal Lecce. A Gaspar volevo tirare le trecce, su un’azione ha commesso un errore di chiamata, se io mi devo rivolgere a qualcuno in campo parlo con lui, che ha personalità ed esperienza“.