LECCE – Ricca di tematiche attuali legate al suo Lecce, l’intervista rilasciata questa mattina dal presidente del sodalizio salentino Saverio Sticchi Damiani a la Gazzetta del Mezzogiorno svolta da Antonio Calò nella giornata dell’avvio del ritiro pre-campionato a Bressanone dell’organico giallorosso e, allo stesso tempo, della campagna abbonamenti per la stagione sportiva 2025/2026. In questo senso, il numero uno della società di via Costadura ha avuto modo di toccare diversi argomenti, fra il mercato, la prossima Serie A ed il proseguimento della costruzione del centro sportivo di proprietà a Martignano.
Queste le parole di Sticchi Damiani sulla nuova casa del Lecce: “Non so se cominceremo ad allenarci a Martignano non appena staff e calciatori rientreranno da Bressanone oppure qualche giorno dopo. Il primo campo e gli spogliatoi saranno comunque pronti ad agosto, mentre il secondo campo verrà ultimato tra settembre ed ottobre. Per noi si tratterà di una data storica, è fondamentale che i tifosi possano toccare con mano che non parliamo a vanvera, ma che programmiamo e rispettiamo gli impegni che assumiamo, anche in tempi brevi. Il rapporto di fiducia tra la società e la gente si consolida anche attraverso questi segnali. La questione stadio? La procedura non è sotto il diretto controllo del nostro club, ma confidiamo che si proceda nel rispetto dei tempi previsti, si tratta di un treno che non possiamo permetterci di perdere“. Poi, così sul futuro del club: “Negli ultimi tempi, ci siamo dedicati soprattutto a crescere dal punto di vista delle strutture. Nel futuro prossimo, la nuova sfida sarà quella della digitalizzazione del club, abbiamo molto da fare e guardiamo alle nuove tecnologie, ma restando legati ad un calcio romantico. Per quanto riguarda la campagna abbonamenti, i tifosi hanno a cuore il Lecce, noi li abbiamo informati con la massima trasparenza della situazione legata alla ristrutturazione dello stadio e dei piccoli disagi con i quali, nell’ipotesi peggiore, potrebbero fare i conti. Pensiamo però non siano tali da scoraggiare il popolo giallorosso a stare accanto alla squadra“.
Successivamente, il presidente dei giallorossi si è spostato sul tema calciomercato, facendo la seguente analisi: “La politica che abbiamo portato avanti in questi anni, tendente a puntare in maniera quasi esclusiva su calciatori di proprietà, ci permette di affrontare la campagna acquisti-cessioni senza assilli. Se avessimo optato per i prestiti, invece, saremmo in affanno, perché ci sarebbe da costruire una nuova squadra. Intanto, abbiamo già inserito in organico Kouassi, Camarda e Pérez, calciatori nei quali crediamo molto. Ci sono alcuni giocatori che, dopo avere dato tanto al Lecce, senza mai risparmiarsi o tirarsi indietro, aspirano a compiere un passo ulteriore nella propria carriera e riteniamo sia giusto accontentarli, anche a costo di perderci qualcosa rispetto alla valutazione di mercato che oggettivamente meriterebbero. Se però questi ragazzi dovessero restare, noi saremmo ben contenti di averli ancora con noi e mi aspetto che lo siano anche loro. Le trattative? Sino ad oggi il mercato non è decollato, eppure sono convinto che gli uomini in questione meriterebbero, per la loro caratura e per il loro spessore, di essere attenzionati in questa fase, nella quale vanno messi a segno i colpi più importanti. Invece, nulla si è mosso con concretezza. Non capisco poi perché in Italia sembri strano pagare certe cifre al Lecce per i calciatori più in vista, salvo poi farli tornare in serie A dall’estero. L’esempio di Hjulmand fotografa alla perfezione quanto sostengo, lo cedemmo allo Sporting Lisbona perché da noi non ci furono società disposte a pagarlo per quello che valeva. Adesso potrebbe rientrare in A ad un costo di gran lunga superiore. Gli acquisti di Kouassi, Camarda e Pérez sono stati dovuti alla volontà di capitalizzazione? Non è così, li abbiamo voluti in rosa perché crediamo nel loro potenziale e pensiamo che possano dare un contributo significativo alla nostra causa, nell’immediato ed in chiave futura. Il fatto che siano giovani non è uno svantaggio e potrebbe invece rivelarsi un vantaggio, peraltro non è detto che prenderemo solo calciatori giovani o di prospettiva. L’importante è che siano funzionali al nostro progetto tecnico-tattico e che possano dare una mano al Lecce per raggiungere il risultato sportivo prefissato“.
Infine, SSD ha parlato della prossima annata in A, con mister Di Francesco in panchina e l’obiettivo di portare a casa un’altra salvezza: “Di Francesco, che ho sempre molto stimato, sta lavorando sin dal primo giorno su codici tattici ben definiti, l’impostazione è chiara, netta. La costruzione della squadra tiene conto di questo fatto, inoltre noto una sintonia totale con l’area tecnica. Questo significa che sarà un Lecce che si muoverà in campo in base a principi precisi, non ci sono equivoci, né ibridi, chissà che non arrivino delle belle sorprese sul piano della qualità del gioco. Per quel che riguarda i tifosi, l’auspicio è che la quarta stagione di fila in serie A, del tutto inedita, venga vissuta con gioia, oltre che con la grande passione che caratterizza la nostra gente. Lo abbiamo già detto con chiarezza sia io che il responsabile dell’area tecnica Corvino che restare in Serie A equivale a vincere il nostro scudetto. Andrebbe bene anche raggiungere di nuovo il traguardo all’ultima giornata, il grande stimolo è battere il nostro stesso record e raggiungere la quinta stagione consecutiva in massima divisione. Tutti vorremmo centrare un obiettivo così prestigioso senza dover soffrire, ma non sarà così, sarà invece durissima perché ci misureremo con proprietà più ricche di noi, oppure semplicemente più indebitate. Restando ancorati alla realtà si cresce, con i proclami o gli slogan non si va da nessuna parte“.