LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Eusebio Di Francesco torna a sedere sulla panchina del Lecce a distanza di 14 anni dalla precedente esperienza. Oggi pomeriggio, nella Sala Stampa del “Via del Mare” si è tenuta la conferenza di presentazione del tecnico pescarese, introdotto da Pantaleo Corvino, Responsabile dell’Area Tecnica del club giallorosso, e Stefano Trinchera, Ds del sodalizio giallorosso e dal presidente Saverio Sticchi Damiani.

A prendere la parola per primo è stato il direttore Corvino: “Si tratta di una scelta voluta perchè siamo sicuri che Di Francesco abbia tutte le qualità e gli stimoli per fare bene, oltre che l’entusiasmo. È un grande professionista che ha voglia di riscattarsi e noi, come sempre facciamo, anzi stavolta ancora di più, lo aiuteremo a dare il meglio a lui ed a tutto il suo staff. Noi di ambizione ne abbiamo tanta, più di quel che sembri, ma al contempo siamo coerenti e realisti, ben sapendo che la storia l’abbiamo fatta con la terza salvezza di fila, perciò ci saranno ancor più difficoltà quest’anno. Ma non ci spaventa di sentirci Davide contro Golia. Da 5 anni vinciamo sia con prima squadra che con la Primavera. Ho il piacere di annunciare che ad oggi abbiamo ampliato gli spogliatoi per far stare tutti insieme i calciatori e di aver creato una stanza all’altezza di uno staff tecnico così importante. Massimo Neri ne è rimasto entusiasta. Come calciomercato siamo consapevoli che ci sono elementi alla fine di un ciclo come Falcone, Baschirotto, Ramadani, Krstovic che possono avere tanti motivi per voler ambiere ad altre esperienze. Non possiamo non tenerne conto. Quando ti ritrovi con almeno 5 giocatori importanti sul piede di partenza serve sostituirli ma solo se e quando andranno via e noi avremo trovato le alternative. Tutte le operazioni non si concretizzano quando se ne ha bisogno, ma quando il mercato le determina. Poi ci sono elementi che vogliono restare ancora a Lecce e che cercano un riscatto e ciò li motiva. Vanno sfruttare simili risorse e solo il tempo dirà se avremo fatto bene o meno. Per i ruoli in cui serve avere intercambiabilità andiamo invece ad intervenire come fatto con Kouassi subito acquistato. Camarda è l’esempio che la qualità non ha età. C’è un potenziale in un settore in cui il nostro titolare ha fatto 12 gol e partire con dietro un calciatore con simili potenzialità ci ha convinto a chiudere una trattativa già a giugno con un club importante come il Milan. In rosa abbiamo la fortuna di avere Fruchtl che considero un titolare. ci sono Kaba che ha pagato nil brutto infortunio ma che ha dato il suo contributo, al pari dei vari Pierotti, Morente, Thiago Gabriel, N’Dri, Coulibaly. Il mercato per ora ha fatto segnare pochi movimenti, pochi scambi. Diciamo che non è ancora partito. La nostra è una programmazione parsimoniosa ma seria. La patrimonializzazione è un esercizio difficilissimo da ottenere, perciò siamo stati bravissimi e non è facile copiarci. Un percorso virtuoso di cui benificia tutto il territorio, ecco perché sono contento e che tra anni racconteremo come una favola”.

Queste le dichiarazioni di mister Di Francesco: “Torno a Lecce con il mio staff di cui fanno parte anche altre vecchie conoscenze come Neri e Del Rosso. Mi spiace non ritrovare Graziano Fiorita, una grave perdita per tutto l’ambiente. Rispetto a 14 anni fa trovo un’altra società, con quella di allora che era in dismissione. Anche se all’epoca facemmo partite incredibili ome la vittoria a Bologna o la sconfitta col Milan per 3-4. Qui continuerò ad applicare il 4-3-3 nel segno della continuità. Il direttore sa benissimo quel che intendo fare. Oggi nel calcio le caratteristiche dei calciatori hanno la meglio sugli schieramenti tattici. Qui abbiamo accoppiamenti tra giocatori che permettono di essere sostituiti a coppie con caratteristiche differenti, a seconda della bisogna. Mi porto appresso le esperienze maturate in questi ultimi anni pur con tante amarezze. Si cresce anche con quelle… A Lecce trovo elementi interessanti come Krstovic e Banda, esterni abili nell’uno contro uno che possono dare qualcosa in più alla squadra. Succede così anche nei principali club internazionali. Qui voglio portare avanti il mio pensiero senza guardare indietro. Proporre le mie idee con accorgimenti non significa solo per attaccare, ma anche per difendere. Credo sia giusto mettere a frutto le esperienze maturate e metterle a servizio della squadra. Non ho mai tentennato davanti alla chiamata del Lecce. Sono tornato qui in passato anche in vacanza… Diciamo che un po’ è nel mio destino. Il consiglio di Neri di accettare immediatamente l’offerta l’ho subito colta al volo. Non credo che per i giovani di oggi serva il cosiddetto sergente di ferro. Serve semmai la carota ed il bastone, ma sempre condividendo quel che si fa come gruppo. Dovremo sì essere bravi ad essere camaleontici, anche in base agli avversari che si affrontano. La costruzione dal basso? Ognuno la interpreta come vuole, ma mi dà fastidio che se ne parli spesso in senso negativo. L’obiettivo non è palleggiare mezz’ora ma andare a fare gol. Il calore dei tifosi è uno dei fattori che ha sempre reso difficile venire a giocare a Lecce. Fanno parte del pacchetto anche le critiche. Lo sappiamo e lo accettiamo. Il regista del Lecce? Per me è Pierret. Deve saper difendere, avere impatto fisico e saper dialogare con i compagni. Anche la mezzala deve essere un po’ trequartista quando ti metti in campo con una sorta di 4-3-2-1. Tornare in un posto che ho già conosciuto com questo mi fa avere sempre il sorriso sul viso. In campo voglio vedere una squadra sempre equilibrata, che sappia difendere quando c’è da difendere e attaccare quando è il caso”.

Il presidente Saverio Sticchi Damiani, giunto in ritardo perché reduce da una riunione in Lega, ha aggiunto: “Siamo felici e consapevoli di questa scelta, frutto come sempre di un’ampia decisione dell’area tecnica, condivisa con la proprietà. Inizia il sesto anno con questa area tecnica, mentre abbiamo avuto continui avvicendamenti nel ruolo di allenatore. Mi piacerebbe che si aprisse una lunga parentesi anche in questo ambito. Si tratta di persone serie e che conoscono l’ambiente. Avere un tecnico bravo ed in cerca di riscatto dopo le scorse delusioni credo rappresenti un bel connubio vincente. Il mio augurio è che si possa aprire un ciclo. Domani ci sarà l’udienza al TAR sui lavori per il Via del Mare: una data importante visto che si discuterà il ricorso di una ditta. Il nostro intervento ad accelerandum solo nell’interesse di non perdere un treno troppo importante per la nostra città e la crescita del club. Il Centro Sportivo procede invece a ritmo spedito. Stiamo bruciando le tappe e al rientro della squadra sarà pronto il primo campo a Martignano“.

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