LECCE – Cambiamento profondo nel mondo del calcio: grazie all’approvazione del Decreto Legge sullo sport da parte del Consiglio dei Ministri, ora aggredire un arbitro sarà come farlo con un agente di polizia, dunque saranno inflitte pene che vanno fino ai 16 anni di carcere nei confronti di coloro che si macchieranno di tale atto. Ad annunciarlo è stato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che ha spiegato come i fischietti saranno omologati ai pubblici ufficiali per punire concretamente i loro eventuali aggressori.

Nella stagione 2024/2025 si sono registrate, purtroppo, ben 648 episodi di aggressione nei confronti degli arbitri lungo tutta la penisola nelle varie competizioni, comprese quelle giovanili e regionali, dunque il provvedimento dovrebbe permettere un drastico calo di questo indecente dato. È stato infatti modificato l’articolo 583-quater del Codice Penale, portando ad una svolta significativa nel panorama calcistico. Di seguito, ecco tutta la contentezza del presidente dell’AIA, Antonio Zappi: “Sto provando una grande gioia ed emozione per l’approvazione di questa legge storica. La tutela degli arbitri entra finalmente nel codice penale ed è il frutto di mesi di lavoro e di incontri con i quali abbiamo portato all’attenzione politica e mediatica questa emergenza sociale. Insieme alle misure repressive la violenza dovrà tuttavia essere ancora combattuta anche con misure culturali e progetti formativi che, unitamente a tutte le componenti federali che hanno a cuore la tutela dei nostri ragazzi e anche con il nuovo Osservatorio antiviolenza della FIGC, l’AIA sicuramente metterà in campo“.

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