LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Conferenza stampa di fine stagione del presidente Saverio Sticchi Damiani che ha tirato il bilancio di una stagione divenuta via via sempre più faticosa: “Avevo scelto di non parlare visto l’andamento delle ultime settimane e dei mesi complicati che abbiamo vissuto. Qualsiasi parola rischiava di essere fraintesa e non era il caso. Voglio partire dal ricordo della dolorosa scomparsa di Graziano Fiorita a cui questa salvezza storica, mai raggiunta in 117 anni di storia e che ci eravamo prefigurati di raggiungere, è dedicata. La sua presenza ci ha guidato da lassù, dopo che la perdita di un uomo così giovane, con una famiglia stupenda e che ha perso la vita a 1000 km da casa ha stravolto il nostro cammino. Quel ritiro non voleva essere punitivo, ma un modo per tenere la squadra lontano da ogni tensione, a cui era giusto che la dirigenza partecipasse, a cominciare da me. Lì è scattata una molla, che ci ha portato a dirci cose fino ad allora mai dette, sentendo che qualcosa era scattato, poi abbiamo dovuto affrontare la tragedia sostanzialmente da soli, senza alcun sostegno pur essendo un club di Serie A. Quella scomparsa è servita per unire tutta Italia, e non solo, lanciare messaggi chiari di cui c’era bisogno attorno per un calcio che ha perso la sua umanità, ma incentrato su questioni economiche. In quel momento storico abbiamo dovuto sgomitare per lanciare un messaggio accolto da tutto ciò che ruota attorno al calcio. Un episodio che ha compattato un ambiente disunito e che ci ha dato forza e coraggio per affronare un finale di campionato con un epilogo epico. Mi piace pensare che la gara con la Lazio, che ha dato emozioni emotivamente profonde, ha fatto percepire una sorta di protezione che arrivava dall’alto, facendo tirare fuori una prestazione coraggiosa e memorabile. Alcuni calciatori hanno affermato cose mai dette fino ad allora il che conferma quanto sia stata speciale quella serata ad altissimo livello di difficoltà. È stato allora che sono stati messi da parte i personalismi di un gruppo mai decollato, ma che ha ragionato di gruppo solo da aprile. Un aspetto che merita una mia riflessione”.

“Da queste considerazioni – ha proseguito il presidente – parte l’analisi dell’intera stagione, segnata da un prima e un dopo Graziano… In quest’annata si sono concentrate così tante difficoltà che appare miracoloso esserne usciti. Si è comiciato con la brutta notizia di Joan Gonzalez che non ha superato le visite mediche. Lo abbiamo richiamato dopo un anno per una nuova visita avvenuta pochi giorni fa, ma la situazione è rimasta identica. Ragion per cui il ragazzo non avrà mai più l’idoneità sportiva per tornare a giocare da professionista. Faccio i complimenti allo staff medico, che ha scoperto il caso congenito ed ha salvato la vita al ragazzo. Poi alla 12ª giornata abbiamo cambiato la guida tecnica, sintomo che qualcosa non è andata e ci ha fatto proseguire la stagione con un allenatore che non aveva condiviso la creazione della rosa. Mister Marco Giampaolo e i suoi collaboratori hanno compiuto perciò un’impresa epica anche loro. Abbiamo puntato su un tecnico attorno al quale si è creata negli anni una sorta di prevenzione. Non sono mancate le difficoltà con sconfitte in serie, sia pur di misura e figlie di episodi che è bene non dimenticare, ed è stato allora che ho scoperto il Giampaolo uomo, al pari del suo staff, corretto e sensibile. Mai una parola sulla rosa costruita non in base alle sue esigenze, ma si è fatto carico di ogni difficoltà. Perciò sono strafelice che questa salvezza tanto complicata gli assegni quel riconoscimento che il calcio gli deve. A Lecce si è scritta una pagina storica nche per la sua carriera che potrà o non potrà continuare con noi, ma che gli resterà per sempre. Le mutate posizioni tattiche di alcuni elementi come Coulibaly e Ramadani hanno dato slancio alla nostra impresa. Anche l’aspetto dei pochi gol dell’attacco merita una riflessione, ma credo si tratti di quello switch avvenuto nel finale di stagione con la giusta decifrazione del gruppo a disposizione. Quando si incontrerà con Corvino spero che non accada in una giornata di maltempo, con fulmini e incendi di hotel…”.

Altro episodio caratterizzante della stagione è stata la cena di Natale con il seguente fermo di un nostro calciatore (Pelmard, ndr) che mai mi sarei immaginato di dover vivere. Per passare subito dopo al criticatissimo mercato di gennaio, la cui percezione da parte nostra, mia e di Pantaleo Corvino, è stata ben altra rispetto a tutto l’ambiente, e che è culminato con la cessione di Patrick Dorgu per 30 milioni di euro più bonus al Manchester United. Lì il club ha fatto una scelta e devo delle scuse ai tifosi. In assoluta buona fede, avevo detto che il calciatore non sarebbe stato ceduto a gennaio, ma così non è stato. E’ la prima volta nei miei 8 anni nel Lecce, ma eravamo convinti che qualsiasi trattativa instaurata a gennaio si potesse rinviare e concludere a giugno. Non immaginavamo che il Manchester volesse invece subito il calciatore che legittimamente ambiva a quel trasferimento. Non credo però che N’Dri, Danilo Veiga e Tiago Gabriel, tutti giocatori di proprietà, siano elementi di secondo piano. Mai abbiamo avuto un atteggiamento che dimostrasse che non ci tenevamo a centrare la salvezza. Noi vendiamo con pagamenti pluriennali, ma cerchiamo di comprare con pagamenti immediati che danno dei vantaggi. Non vanno dimenticate le multe, un vero e proprio regalo alle istituzioni che vengono contestate. Anche la tifoseria, per amor di verità, ha subito un trattamento discutibile, al pari di quello riservato al Foggia dopo la morte dei suoi 4 giovanissimi ultras. Credo che loro e Graziano meritasero un minuto di raccoglimento”.

Questi sono gli aspetti che hanno caratterizzato la stagione, generando talvolta incomprensioni con qualche giornalista o con parte della tifoseria. Ad ogni modo, il bilancio finale è straordinario. Se ci sono state delle differenti vedute tra le parti, se è stata data o meno una buona comunicazione da parte nostra ad inizio annata, di certo elimineremo il termine “asticella“, che forse qui per qualcuno significa Europa League. Probabilmente si è generata della confusione, comportando delle critiche all’area tecnica del club. A mio giudizio l’area tecnica ha invece lavorato bene, ma dobbiamo certamente migliorare sul piano della comunicazione. Qui siamo un unico grande popolo che si deve misurare con obiettivi enormi. Serve unità di intenti, maggior sobrietà, ma non il dibattito divisivo tra società, stampa e tifosi. La squadra è stata decifrata solo nell’ultimo periodo, arrivando a trovare la quadratura del cerchio con alcune scelte tattiche decisive. È vero, infatti, che mai come quest’anno avevamo grandi attese su quel gruppo. Comprendo che le attese siano alte da parte dei nostri tifosi in base all’impegno e alle risorse investite, ma bisogna sempre mantenere i piedi per terra”.

“Spero che ci sia massima comprensione dei messaggi che lanciamo, come ad esempio quello pubblicato da me ieri a proposito della nuova geografia della Serie A. Un’immagine emblematica di quel che ci aspetta la prossima stagione… Il Lecce, col Napoli campione d’Italia, sono le sole rappresentanti del Sud. Le contenenti alla salvezza non sono molte: tra le 5 e le 7 al massimo. Noi ogni anno abbiamo il 50% delle probabilità di retrocedere e ne va preso atto. Noi ci siamo savati nonostante tantissime ingiustizie. Gli episodi arbitrali a sfavore rappresentano un unicum, a prescindere dalla nostra collocazione sulla cartina. Il tema arbitrale è stato molto pesante ma ne siamo comunque venuti a capo, pur con molti punti che mancano all’appello. In Lazio-Lecce si sono registrate decisioni assurde come l’espulsione di Pierotti e un mancato rigore a favore per un fallo di mano scomparso da ogni replay. Nell’ultima partita il Lecce è stato ingiustamente multato, trattati molto male da un direttore di gara molto nervoso e maleducato nei nostri confronti. Da lì è nato un referto completamente falso e chiederemo che non arbitri mai più il Lecce. Un’ora dopo la fine del match, sono andato a salutarlo ma come mai mi era capitato finora ho trovato un arbitro inspiegabilmente nervoso e maleducato. Ho fatto di tutto nelle sedi e nei modi consentiti per far valere le nostre ragioni. In questi giorni ho segnalato il tutto all’Aia e agli organi competenti”.

Un aspetto interessante è che il Lecce negli scontri diretti è stato capace di fare almeno 4 punti, tranne che con il Cagliari, con cui ne ha fatti 3. Nella storia del calcio non esiste che una squadra con un cammino simile alla fine retroceda. L’anomalia è aver fatto pochi punti con le medio-grandi. Non abbiamo mai avuto la possibilità di giocare contro squadre stanche per le coppe europee. Un aspetto peventivabile perché il calendario di campionato e coppe è stilato in maniera interconnessa. Noi lo abbiamo fatto solo una volta, contro la Juventus, pareggiando. Un dato che la Lega deve correggere per la prossima stagione, in cui ci auguriamo che tutti partano con egual condizioni. Per la gara con la Lazio la trasferta è stata aperta a tutti solo il giovedì, eppure i nostri tifosi erano in 4000. Devo ringraziare il Club Lecce Parlamento che si è attivato non poco per permetterlo”.

“A chi vuole l’Europa League o altro lo dico fino da ora: non venga allo stadio. Noi siamo questo. Un gruppo che deve salvarsi contro tutto e contro tutti. Sia chiaro. Nei prossimi giorni mi vedrò con Pantaleo Corvino, che sceglie l’allenatore anche in base al modulo che adotta, e con tutti i soci e i dirigenti perché siamo tutti motivatissimi. Cercheremo di fare le migliori cose possibili. Inizieremo tra qualche giorno i lavori di restyling per il nostro stadio. Abbiamo chiesto alla Lega di poter giocare solo la prima partita fuori casa, in una stagione in cui l’inizio campionato coincide con la festa di Sant’Oronzo. A marzo, per un mese, lo stadio Via del Mare subirà poi una serie di interventi molto invasivi e l’U.S. Lecce cercherà di non creare disagi agli spettatori giocando due gare di fila in trasferta oltre alla sosta per la Nazionale. In più, è ipotizzabile trovare uno spazio dove allestire un museo del calcio leccese in qualche angolo del rinnovato impianto. Procede speditamente inoltre il lavoro per il nuovo Centro Sportivo a Martignano ed al ritorno dal ritiro precampionato sarà pronto il primo campo li allenamenti della prima squadra. ttobre sarà poi pronto il secondo e così via via. Dal 1° Luglio apriremo lo Store Ufficiale dell’U.S. Lecce dopo la lunga collaborazione con SalentinaMente. Ora che ci siamo consolidati andremo da soli e lo apriremo in via Trinchese. Diventerà la casa del Lecce con una serie di eventi collegati alla promozione del marchio M908 che sarà un’ulteriore costola dell’U.S. Lecce”.

“Ringraziando tutti  componenti della compagine societaria, voglio lanciare un messaggio di vicinanza alla famiglia Carofalo per la scomparsa della mamma di Dario e Silvia Carofalo, così come ad Alessandro Adamo per la perdita di suo fratello. Infine, smentisco che ci siano nuovi ingressi in società al 51% come ho letto o sentito dire, né che qualcuno abbia dato tale disponibilità prima della gara con la Lazio… Questi siamo e questi restiamo. Da presidente e da tifoso dico che i giocatori migliori vorrei tenerli, ma è chiaro che se poi arrivano offerte irrinunciabili al calciatore è inutile andare a fare muro contro muro. Chi ha fatto bene ed ha un mercato normale non c’è motivo per cederlo. Se invece qualcuno ha un mercato straordinario e vuole andare via non c’è ragione per trattenerlo”.

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Pierpaolo Sergio
Dal 1995 in redazioni televisive (Tele C 10, TV10, Top Video, Canale 8, Video Salento, TeleSalento e L'ATV) con conduzione di trasmissioni sportive, culturali, telegiornali (Studio10 News, 10 News, Tg8, VS Notizie) e trasmissioni sportive (Fuoricampo, Bomber, Replay, Leccezionale TV), politiche (elezioni e referendum), sociali (Telethon '97); programmi d'approfondimento e commenti di eventi sportivi. Carta stampata: Il Corriere del Mezzogiorno, LecceSera, Il Paese Nuovo, Espresso Sud, Città Magazine, Fuorigioco, L'Ora del Salento, Il GialloRosso. Web: dal 1999 al 2001 e dal 2022 ad oggi caporedattore per leccesette.it Nel 2002/'03 redattore de legiraffe.it Dal 2006 al 2009 direttore responsabile de “Il Picchio Magazine” Dal 2006 al 2021 direttore responsabile de “Il GialloRosso” edito dal Lecce Club CC; Dal 2006 al 2010 corrispondente dal “Via del Mare” per Italia 7 Gold per “Diretta Stadio” Dal 2012 opinionista fisso de “Palla prigioniera” su corrieresalentino.it e dal 2016 de "Cuore Giallorosso" su salentotelevision.it Dal 2012 addetto stampa delle associazioni “Noi Lecce” e "Passione Lecce" Dal 2013 direttore responsabile de leccezionale.it e conduttore di "Leccezionale TV" Dal 2021 conduttore di "Passione Lecce 1908" su salentotelevision.it Dal 2022 caporedattore di leccesette.it

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