BERGAMO (di Pierpaolo Sergio) – La partita della vergogna va in scena in un Gewiss Stadium per 15 minuti muto e senza vessilli in segno di lutto e rispetto per la scomparsa di Graziano Fiorita e il dolore del Lecce che è sceso in campo con un anomimo completo bianco con la scritta sul petto: “Nessun valore, nessun colore“. Occhi lucidi tra i giallorossi e volti attoniti. Da brividi la scena iniziale della borsa tecnica dello sfortunato fisioterapista leccese messa sul prato e tutta la squadra attorno a posare un mazzo di fiori donato dai calciatori avversari tra gli applausi del pubblico presente in tribuna. Finisce con un 1-1 che alimenta anche qualche rimpianto per i salentini che sfiorano l’impresa ma che tornano a casa con un punto pesante con dedica speciale…

FALCONE voto: 6,5
Primo intervento di rilievo con una respinta di piede su rasoterra di Lookman. Si fa vedere ancora al 35° su deviazione ad evitare il possibile pareggio nerazzurro su conclusione centrale liftata di Pasalic dal limite. Per il resto controlla con sicurezza le incursioni davanti a lui dell’Atalanta. Retegui lo beffa nel secondo tempo dagli 11 metri sul rigore concesso per il fallo di Karlsson su Cuadrado. Subito dopo è il palo ad essergli amico su incornata ancora di Retegui. Al 73° dice di no ad Ederson su botta da fuori area che disinnesca in due tempi. Controlla bene fino al fischio finale di La Penna.

GUILBERT voto: 6,5
Dalle sue parti agisce il temibile Lookman che lu punta ogni volta che ha il pallone tra i piedi. Per larghi tratti lo imbriglia anche se l’Atalanta prova a sfondare soprattutto da quella fascia. Lo tiene però a bada fino alla fine e non abbassa la guardaia fino al triplice fischio.

BASCHIROTTO voto: 6
Da un suo colpo di testa deviato con una mano troppo larga da Hien scaturisce la massima punizione con cui il Lecce si porta in vantaggio prima della mezz’ora di gioco. La Penna, dopo il richiamo del VAR, va a rivedere l’azione e concede la massima punizione poi realizzata da Karlsson, Aiuta Gaspar a contenere Retegui finché l’attaccante della Nazionale resta in campo e spazza via ogni minaccia alzando una saracinesca davanti a Falcone.

GASPAR voto: 6,5
Si prende cura di Retegui a cui concede poco o nulla per tutto il primo tempo, con l’aiuto di capitan Baschirotto pronto a raddoppiare sui palloni scodellati in area dagli esterni di Gasperini. Lotta e combatte da gladiatore su ogni pallone e vince tutti i duelli in cui è impegnato.

GALLO voto: 6
I faccia a faccia con Bellanova sono a tutto gas lungo l’out mancino leccese ed è quasi sempre lui ad avere la meglio per i primi 45 minuti di gioco. Suo il cross in area per Baschirotto che sfocia nella concessione del rigore. Nella ripresa subentra però l’ex Cuadrado che gli crea subito problemi costringendolo al fallo da ammonizione. Giampaolo comprende il momento complicato e puntella quel versante con l’inserimento di Helgason a tamponare il colombiano ed il neo-entrato De Ketelaere.

COULIBALY voto: 7
A tu per tu con Carnesecchi, si divora la palla dello 0-1 al 23′ col portiere degli orobici bravo a deviare il rasoterra di piede in corner. A lui capitano sui piedi altre due ottime palle per pungere ma tarda nel servire i compagni d’attacco o a calciare con forza in porta facendo svanire l’occasione per colpire ancora i padroni di casa. Uomo-ovunque del centrocampo leccese, ci mette lo zampino anche nel secondo tempo sulla prima palla-gol costruita dal Lecce, servendo a Pierotti un ghiotto assist che il compagno calcia sull’esterno della rete pur se tutto solo in area avversaria. In massima concentrazione fino alla fine di una gara che poteva avere ben altro esito.

KABA voto: 6
Gioca davanti alla difesa insieme al connazionale Pierret e limita la pericolosità dei centrocampisti nerazzurri. Si conferma però lento e macchinoso col pallone in suo possesso regalando agli avversari comode situazioni per offendere. Ripresa più ordinata, anche se di sofferenza, ma aiuta la squadra a portare a casa un punto prezioso.

PIERRET voto: 6
Si sfianca in una lavoro oscuro a difesa degli ultimi sedici metri, il che lo porta ad essere poco reattivo e lucido quando si tratta di sfruttare le rare occasioni in fase dello scarno possesso palla prodotto dai salentini. Lascia il campo nel finale quando la spia della riserva di energie iniziava a lampeggiare.

(dall’85°) RAMADANI voto: S.V.
Anche lui è utile per blindare il pareggio.

PIEROTTI voto: 5
Il suo impegno a dar man forte ai compagni di difesa è encomiabile. Si sacrifica in un taglia e cuci che gli fa percorrere chilometri anche se poi in attacco evapora sul più bello. Clamoroso al 56° l’errore in piena area atalantina quando calcia sull’esterno della rete la palla servitagli da Coulibaly per il più facile dei raddoppi. Ad un quarto d’ora dalla fine dell’incontro viene richiamato in panchina e lascia il campo con molti rimpianti.

(dal 76°) DANILO VEIGA voto: 6
Appena entrato, costringe Zappacosta ad un fallo da ammonizione. Va ad aiutare Guilbert per contenere Lookman sulla corsia destra.

REBIC voto: 6,5
Schierato titolare nel ruolo di attaccante centrale per la squalifica di Krstovic, disputa un buon primo tempo, fatto di pressing sui difensri e sul portiere atalantino e duelli a tutto campo con i marcatori di casa per contendere ogni pallone. Incita Pierotti e Karlsson ad andare in pressione quando l’Atalanta fa partire le azioni dalle retrovie. Al 66° cerca l’eurogol da posizione defilatissima e prr poco non beffa il portiere avversario che si salva in due tempi sulla sua battuta a giro da 45 metri. Resta sul terreno verde quasi fino alla fine ed esce dopo aver dato stavolta davvero tutto.

(dall’85°) BURNETE voto: S.V.
Si rivede in campo dopo tempo immemore. Tiene lontano il pallone dall’area leccese con un paio di puntatine in avanti.

KARLSSON voto: 6
Tenta il gol dai 30 metri dopo che Carnesecchi aveva salvato su Rebic ma l’estremo dei padroni di casa è abile a smanacciare la palombella in angolo. Il tutto è però preceduto da un fallo di mano di Hien in area atalantina che, su richiamo del VAR, porta La Penna a concedere il calcio di rigore che trasforma con un rasoterra centrale per il vantaggio ed il suo primo gol leccese. Ingenuo in marcatura su Cuadrado al 68° quando lo tocca in piena area portando La Penna ad assegnare il penalty. Subito dopo il pareggio, Giampaolo lo richiama in panchina frustrato e amareggiato.

(dal 69°) HELGASON voto: 6
Tampona a dovere l’Atalanta lungo la fascia sinistra anche se deve rinunciare a pungere nella metà campo avversaria.

All. GIAMPAOLO voto: 6,5
Con il il volto tirato dall’emozione e dalla commozione, schiera un Lecce che punta tutto su nervi, coraggio e ripartenze per affrontare i quotati avversari, per di più con i fardelli delle assenze forzate di Krstovic e Berisha squalificati. Il gruppo risponde alla grande alla mancanza di rispetto della Lega Serie A e disputa una prova di carattere che regala un punticino di speranza nel segno di Graziano Fiorita.

Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.