LECCE – Giocare Atalanta-Lecce pur dopo un lutto che ha sconvolto il mondo calcistico lecce “per non falsare il campionato“. Questa la motivazione che ha portato la Lega Serie A a riprogrammare il match con gli orobici ad appena 72 ore dopo la tragica morte di Graziano Fiorita avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì in albergo a Coccaglio dove la comitiva giallorossa era in ritiro.
Le pseudo-logiche del Palazzo non prevedono sconti di sorta ma, guarda caso, solo ora che ad essere toccato è un piccolo club come il Lecce. Il campionato va salvaguardato e poco importa se a farne le spese è l’umana pietà e compassione per un padre di famiglia che ha lasciato moglie e 4 figli, che non ha ancora fatto ritorno a casa ed il cui corpo attende l’esame autoptico previsto per lunedì a Brescia.
Nessun appello al buon senso ha smosso i signori del Palazzo, sordi ad ogni richiesta giunta in queste concitate ore cariche di lacerante dolore e smarrimento. Nessun invito a rivedere una decisione che scontenta tutti, tranne chi tiene in mano lo scettro di un baraccone sempre più svuotato di ogni sensibilità ma schiavo di logiche del profitto e dello spettacolo da mandare in scena comunque, a prescindere da quello che è il sentimento dei più, davanti ad una tragedia umana, prima ancora che sportiva, servita a ricompattare l’ambiente leccese e valergli attestati di solidarietà da Nord a Sud dell’Italia e che non crede assolutamente che concedere una data più consona sia meno importante di una presunta regolarità da salvaguardare.
Gara da giocare per non falsare il campionato?
Il Lecce ha subito tanti torti arbitrali che il campionato è già falsato!