TORINO (di Pierpaolo Sergio) – La reazione nel finale non basta al Lecce che torna a casa sconfitto per 2-1 dalla Juventus dopo una gara caratterizzata dai due gol incassati nel primo tempo. Di capitan Baschirotto, alla sua seconda rete consecutiva, il centro dei giallorossi che pagano un avvio choc con le reti di Koopmeiners in avvio ed Yildiz alla mezz’ora. Gli esperimenti tattici di mister Giampaolo non portano i frutti sperati anche per alcune decisioni dell’arbitro Zufferli che lasciano più di qualche dubbio.
FALCONE voto: 6
Nel giorno del suo 30° compleanno incassa il gol del vantaggio bianconero di Koopmeiners dopo appena un minuto e mezzo. La Juve attacca a più riprese e se la cava anche con l’aiuto dei compagni ma al 33° deve raccogliere un’altra palla dal fondo del sacco dopo una triangolazione prolungata degli uomini di Tudor finalizzata da Yildiz. Ripresa in cui è meno impegnato. Al 75° si oppone ad una botta da fuori area di Cambiaso che devia in corner.
D. VEIGA voto: 5,5
Primo tempo in grossa difficoltà sulle verticalizzazione juventine che lo tagliono spesso fuori. In avanti si spinge poco e resta sospeso tra difesa e attacco lasciando ampie praterie agli esterni avversari. Si mette in mostra a metà secondo tempo con una sgroppata fin nll’area di rigore juventina che chiude con un servizio per una conclusione di Tete Morente che però viene murata. Esce nel finale per ridisegnare l’assetto giallorosso.
→ (dal 77′) HELGASON voto: 6
Un assist per il colpo di testa di Baschirotto ed un pallone deviato in area piccola che fa correre i brividi a tutto lo Stadium sono lo score personale dell’islandese che ridà geometria alla manovra leccese. Ingresso tardivo.
JEAN voto: S.V.
Dura appena 10 minuti la sua partita. Si infortuna al ginocchio sinistro dopo un contrasto con Vlahovic che gli procura una torsione anomala dell’articolazione e deve abbandonare il terreno di gioco in barella.
→ (dal 10′) TIAGO GABRIEL voto: 6
All’esordio in Serie A, va a pizzzarsi in mezzo alla difesa senza modificare l’assetto tattico dei giallorossi. Si mette subito in mostra con due salvataggi in scivolata alla disperata su Vlahovic e Koopmeiners. Si disimpegna bene fino alla fine nonostante qualche leggerezza commessa qua e là.
BASCHIROTTO voto: 5,5
È lui a non far scattare il fuorigioco nell’azione che porta al fulmineo vantaggio dei padroni di casa. Sbaglia il tempo e tiene in gioco Vlahovic che poi serve l’olandese che batte a rete. Lento e macchinoso, osserva impotente la Juventus scambiare in velocità tra la trequarti e l’attacco senza schermare a dovere la porta di Falcone. Un pallone sulla fronte alzato oltre la traversa e poi l’inzuccata vincente del 2-1 (secondo centro consecutivo) caratterizzano la seconda frazione che gioca ma che non bastano per fare punti.
GASPAR voto: 5,5
Ci mette almeno la grinta nell’opporsi al tiro a segno verso la porta del Lecce che i padroni di casa inscenano in alcuni tratti del primo tempo. Devia di testa, in scivolata, di coscia le ripetute conclusioni bianconere ed ha qualche responsabilità nella prima rete dove chiude in ritardo sul diagonale di Koopmeiners. Ripresa invece di grande attenzione e pochissime occasioni concesse all’attacco della Juventus.
GALLO voto: 5
In difficoltà nella posizione ibrida in cui lo relega Giampaolo, disputa un altro spezzone di partita da dimenticare. In ritardo nelle chiusure difensive e svagato quando si tratta di portare palloni verso l’area juventina. Gli capita pure una buona occasione da gol ma calcia addosso al portiere anche se da posizione di fuorigioco. La sua serata si chiude all’intervallo quando Giampaolo lo toglie dala mischia lasciandolo negli spogliatoi a meditare sul suo periodo-no.
→ (dal 46′) SALA voto: 5,5
Anche lui non spinge quasi mai in avanti e si limita a controllare le folate degli esterni bianconeri. Risulta tuttavia più attento ed ordinato del compagno di cui prende il posto.
COULIBALY voto: 5,5
Si sacrifica in un lavoro improbo appresso ai portatori di palla avversari che lo tagliano fuori con i dai e vai che tagliano a fette i reparti leccesi. Nella ripresa prova a dare ordine alla sua squadra ma predica spesso al vento.
PIERRET voto: 5,5
Male per tutti i primi 45 minuti in cui si arrabbatta in una marcatura troppo allegra che permette agli uomini di Tudor di avanzare palla al piede senza incontrare nessuna opposizione. Si scuote nel concitato finale quando recupera qualche buon pallone vagante cercando di innescare le punte.
TETE MORENTE voto: 5,5
Senza acuti la sua prima frazione di gioco in cui stenta a trovare il dialogo con Krstovic e Gallo, limitandosi a qualche tocchetto all’indietro sena costrutto. Al 52° si vede sventolare un cartellino giallo per una trattenuta a centrocampo. Dieci minuti dopo ha un’ottima occasione per accorciare lo svantaggio ma la sua sforbiciata trova la deviazione in corner di un difensore. Al 79° rischia la seconda ammonizione per fallo a centrocampo su Weah ma Zufferli lo grazia. Si accende nel finale quando spinge con maggior convizinzione ma senza trovare giocate vincenti.
KRSTOVIC voto: 6,5
L’unico animato da un fuoco sacro. Clamoroso il palo che centra al 4° minuto dopo un errore di Nico Gonzalez che gli serve involontariamnte un pallone al limite. La battuta di prima intenzione supera Di Gregorio ma si stampa sul legno, poi ci prova sulla ribattuta ma il portiere devia in angolo. Al 31° subisce un fallo da potenziale calcio di rigore in un contrasto in area con Renato Veiga ma Zufferli ravvede un fallo in attacco. All’intervallo resta negli spogliatoi perché il tecnico giallorosso lo vede eccessivamente nervoso ed il Lecce perde la sua unica speranza di pungere.
→ (dal 46′) REBIC voto: 4,5
Cos’altro deve fare per far capire che lui non è una prima punta? L’ostinazione di schierarlo in un ruolo a lui non congeniale priva il Lecce di terminali offensivi in grado di creare problemi. La percentuale di pericolosità crolla con l’uscita di Krstovic poiché il croato naviga ben alla larga dell’area di rigore senza trattenere un pallone e senza trovare il fraseggio con i compagni di reparto. Oggetto avulso da ogni dinamica. Lo conferma ulteriormente all’83° quando si divora la palla del 2-1 sparando addosso a Di Gregorio in uscita disperata.
PIEROTTI voto: 5
Altra prestazione incolore senza capo nè coda. Per tutto il primo tempo girovaga a stento nella metà campo avversaria, chiamato com’è a retrocedere nel tentativo vano di aiutare i compagni della difesa dove le maglie restano troppo larghe nonostante lo schieramento con 5 elementi nella fase di non possesso. Zero tiri e zero assist sono la logica conseguenza di un lavoro troppo oscuro e infruttuoso a cui è costretto.
→ (dal 56′) N’DRI voto: 6
Almeno ci mette un po’ di dinamismo e rapidità in più del compagno a cui subentra andando a sfidare i difensori bianconeri in duelli a tutta velocità. Anche lui tuttavia non arriva mai al tiro in porta e resto incompiuto, anche per colpa di Zufferli che gli nega una solare punizione dal limite dell’area di rigore allo scadere dell’incontro per fallo.
All. GIAMPAOLO voto: 5
Rivoluziona l’assetto tattico iniziale della sua squadra proponendo la difesa a 3 in una sfida ad alto tasso di difficoltà. L’esperimento, arrivato in un delicato momento e l’avversario di turno di categoria superiore, naufraga dopo meno di 2 minuti. Krstovic da solo lì davanti non può bastare ed il Lecce incassa il raddoppio bianconero andando al riposo già senza speranza o quasi. Si priva inspiegabilmente di Krstovic e schiera prima Rebic che non gradisce quel ruolo, con il Lecce si aggrappa a Helgason e N’Dri per un finale almeno che dà un minimo di morale in vista dello scontro contro il Como.