LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Un episodio contestatisimo decide la sfida tra il Lecce e l’Udinese. Ai friulani basta infatti il rigore concesso su invito all’on field review del VAR all’insufficiente arbitro Bonacina alla mezz’ora per portare a casa 3 punti. I giallorosssi, in serata no generale, restano a recriminare e non basta chiudere il match con quattro attaccanti in campo per trovare almeno un pareggio. Prove opache di tutti gli uomini di Giampaolo.

FALCONE voto: 6
Meno di 6 minuti ed è subito chiamato ad un intervento decisivo su Lucca arrivato a tu per tu con lui ma a cui respinge il rasoterra di piede, poi smanaccia la palla che si era alzata a campanile quindi viene graziato da Kamara che calcia addosso a Baschirotto. A bucarlo dopo due clean sheet consecutivi arriva il rigore segnato al 31′ da Lucca che intuisce ma che era imparabile a nmezza altezza. Ad inizio secondo tempo è subito chiamato a deviare oltre la traversa una botta da fuori di Thauvin. I friulani ci provano altre due volte sempre con tiri da lontano ma senza creargli problemi.

GUILBERT voto: 6
Poche idee lungo la sua fascia e poche incursioni in avanti anche perché agisce in sinergia con Rafia ancora in fase di rodaggio e troppo impreciso. L’Udinese attacca a pieno organico e la velocità dei suoi uomini è nettamente superiore a quella dei giallorossi. Nella ripresa è tra i più vispi ma esce nel finale.

→ (dal 71′) VEIGA voto: S.V.
Nelle intenzioni avrebbe dovuto spingere e mettere palloni in area. Missione fallita.

BASCHIROTTO voto: 5,5
Serata complicata per il capuitano, così come per tutta la squadra di casa che ha un passo di gran lunga diverso da quello degli ospiti. La fisicità di Lucca gli crea qualche impaccio di troppo finché l’attaccante bianconrero resta in campo. Imposta sempre lui dalle retrovie ma la sensibilità del puede è quella che è tanto che spesso e volentieri la palla viene sparacchiata in avanti alla cieca restituendola agli avversari. Nullo in fase offensiva sulle palle inattive dove fa solo tanta confusione in rea avversaria.

JEAN voto: 6
Ci pensa il VAR  a punire un suo dubbio intervento su Lovric che l’arbitro Bonacina considera regolare salvo essere richiamato all’on field review ed assegnare il penalty poi trasformato da Lucca. In marcatura compie qualche sbavatura sugli avanti di Runjaic e rallenta il giro palla leccese quando ci sarebbe invece da accelerare e verticalizzare per recuperare lo svantaggio. Tiene in piedi la baracca fino alla fine sopperendo ai vuoti lasciati da Gallo.

GALLO voto: 5
In più occasioni prova a farsi vedere negli ultimi trenta meri ma la precisione al cross latita e spreca le già rare situazioni potenzialmente favorevoli che il Lecce prova a costruire. Scarsa l’intesa anche con Tete Morente che gli dà mpoco supporto nelle due fasi. Vive una delle serate più complicate in cui sbaglia progressivamente sempre di più, regalando tanti palloni all’Udinese che ringrazia e allontana ogni ipotetica minaccia.

COULIBALY voto: 5,5
Risucchiato nel giro palla dei friulani fa fatica a tenere il passo e la lucidità dei suoi opponenti. Impreciso nei controlli e nei rinvii, vive una serata complicata nfin dalle èrime battute. Toca a lui restare fino al triplie fischio a cercare di rginare le folate offensive degli ospiti ma in un contesto davvero difficile e deprimente. All’ora di gioco subisce un duro intervento in area ma l’ineffabile direttore di gara lascia proseguire senza autorizzare neppure l’ingreesso in campo ndei sanitari e permettendo all’Udinese di ripatire e giocare per due azioni la palla.

PIERRET voto: 5
Senza costrutto il suo girovagare per il centrocampo a inseguire gli avversari. Va in confusione non appena ha il pallone tra i piedi e stenta ad interagire con i compagni di reparto. Men che meno con quelli dell’attacco. Corre tanto ma a vuoto, senza avere cognizione del da farsi. Esce a metà ripresa per dare modo al Lecce di schierarsi con le due punte.

→ (dal 71′) REBIC voto: 4,5
Supponenza a carrettate nello scampolo di gara che gioca infarcito da errori grossolani in appoggo, controllo e di impostazione.

RAFIA voto: 5
Al rientro in squadra dopo quasi due mesi di assenza per infortunio muscolare, offre una prova opaca, infarcita di errori anche non forzati che fanno spazintire il pubblico di fede leccese. Un deja-vu della sua ultima apparizione in cui mandò a quel paese gli spettatori della Tribuna Centrale Inferiore spazientiti dai suoi tanti tentennamenti con la palla tra i piedi. Viene sostituito ad inizio ripresa con un cambio accolto dagli applasui del pubblico.

→ (dal 46′) BERISHA voto: 5,5
Si vede che non è al mmeglio. Fatica va chiudere dignitosamente la paretita andando in debito di ossigeno e di idee che si annebbiano sul più bello.

PIEROTTI voto: 5,5
Sua al 25° la prima conclusione verso la porta di Sava, sugli sviluppi di un corner, ma un difesore si oppone alla conclusione forte e devia in angolo. Anche lui ha problemi nel controllo della sfera, sbaglia appoggi e stop così come avviene allo scadere del primo tempo quando fa uno stop errato e perde il tempo per battere a rete da buona posizione. Sarà l’ultima chance della sua serata visto che all’intervallo resta negli spogliatoi.

→ (dal 46′) KARLSSON voto: 5,5
Ci prova con qualchge dribbling al limite senza mai entrare in area bianconera. Ne consegue che i tanti attaccanti leccesi in campo non ricevono lo straccio di un pallone gioccabile, nè trova il modo di calciare in porta.

KRSTOVIC voto: 5
Vederlo affrontare un’intera difesa quasi disarmato fa tenerezza. Ne è emplema il tiro disperato da 40 metri circondato da sei calciatori bianconeri che esce ab bondantemente lontano dallo specchio della porta di Sava. Poco servito dai compagni, non si accende mai per iprimi 45 minuti e si danna l’anima a vuoto. Nel secondo tempo si accende al 56′ su cross di Gallo dalla sinistra che impatta bene di testa ma con conclusione centrale facile preda del portiere ospite. Resta l’unico lampo della sua prestazione malinconica e sconclusionata come vederlo a centrocampo al 93° andare a prendersi il palloone anziché aspettarlo in area.

TETE MORENTE voto: 5
Non in serata di grazia neppure lui che si arrabbatta sui palloni che tocca ma commettendo tanti errori. Zero occasioni per pungere e zero conclusioni in porta. Esce per lasciare posto a N’Dri a cui non va meglio di lui.

→ (dall’81’) N’DRI voto: S.V.
Si piazza esterno destro nell’attacco estemporaneo del Lecce proposto nel finale da Giampaolo ma non ha mai il modo di cla via del golo.

All. GIAMPAOLO voto: 5
Tanta, troppa confusione in campo fin dalle primissime battute. La scelta di riproporre Rafia sarà pure stata dettata dalla contingenza ma di fatto ha avuto l’effetto mdi un boomerang. Troppo la differenza di vgelocità di piede e di testa rispetto agli avversari che giocano come il,gatt col topo portandosi via l’intera posta in palio senza colpo ferire ma controllando i padroni di casa con 2, 3 e 4 punte messe in campo alla disperata. L’involuzione vista a Monza è proseguita stasera.

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