COMO (di Pierpaolo Sergio) – Amara l’ultima partita dell’anno solare dei giallorossi. Il Lecce subisce una netta sconfitta in casa del Como dove si presenta ancora in formazione più che rimaneggiata. Sotto tono la prestazione di alcuni interpreti che resistono un tempo alle sfuriate dei lariani per poi capitolare nella ripresa sotto i colpi di Nico Paz e Cutrone. Inutili i cambi di uomini e modulo a gara in corso di Giampaolo che le prova tutte ma senza cavare il ragno dal buoco.

FALCONE voto: 6
Al 5′ è salvato dalla traversa sul tiro a giro di Cutrone dal limite. Al 29′ non è impeccabile su conclusione da fuori area di Nico Paz che devia senza trattenere permettendo a Cutrone di avventarsi sulla sfera e subire fallo da rigore da Baschirotto. Dal dischetto però si rifà e devia con il piede la battuta centrale di Nico Paz, parando il primo penalty della stagione. Al 36′ altra deviazione di pugni su botta potente da lontano del solito Nico Paz. Altra parata importante allo scadere del recupero del primo tempo quando devia in angolo una punizione dello spagnolo destinata all’incrocio dei pali. Il duello tra i due si decide al 49′ quando Paz trova il gol del vantaggio con un rasoterra che bacia prima il palo e poi si insacca rendendo vano il tuffo del portiere leccese. Quattro minuti dopo Cutrone raddoppia ma da posizione di fuorigioco, come pure l’attaccante è in offside al 58′ su inzuccata che colpisce il montante. Al 79′ viene bucato per il 2-0 da Cutrone, che ritrova il gol dopo tre mesi, dopo una deviazione col piede su rasoterra incrociato di Van Der Brempt.

DORGU voto: 6
Deve adattarsi a giocare da terzino destro a piede invertito per la squalifica di Guilbert e le contemporanee assenze degli altri possibili sostituti. Prova comunque a sganciarsi in attacco quando il Lecce è in possesso palla per creare superiorità su quel versante. Belli i duelli in velocità con Fadera a cui tenta di sfuggire con finte e tocchi di fino, costringendo spesso al fallo il dirimpettaio. Al 59′, dopo una leggerezza che poteva costare cara ed emendata dal fuorigioco di Fadera, ha una ghiotta occasione in piena area ma Moreno recupera in extremis evitando di un’inezia il possibile fallo da rigore. Finisce a giocare sul fronte mancino, come preferisce, nel ridisegnato schema tattico di Giampaolo dopo le sostituzioni. Tartassato ad ogni tocco di palla, l’arbitro non gliene fischia mezza. Tra i pochi dei suoi a lottare fino alla fine.

BASCHIROTTO voto: 5
Quando il Como spinge in velocità sono dolori per un calciatore della sua stazza che fa fatica a seguire gli sguscianti movimenti degli avversari. Tempi di reazione alti nell’azione che porta alla concessione del calcio di rigore in cui va a commettere fallo su Cutrone che stava per ribattere a rete. Per fortuna ci mette poi una pezza Falcone che para. Le cose vanno meglio sugli spioventi scodellati negli ultimi 16 metri in cui fa valere i suoi centimetri. Al 47′ si fa anticipare da Cutrone che sfiora la base del palo con un tocco di prima intenzione che finisce di un nonnulla a lato. Da lì al 94′ non incide più nè in posizitivo nè in negativo. 

JEAN voto: 5
Si mette in evidenza all’8′ quando disinnesca una ripartenza coast to coast di Nico Paz a cui stoppa il pallone al momento del tiro verso lo specchio della porta. Per il resto dei primi 45′ è ordinato e contribuisce a irretire le conclusioni verso la propria porta. È in ritardo nella chousura su Nico Paz nell’azione della rete che sblocca il match.

GALLO voto: 6
Al rientro dopo l’infortunio muscolare, è subito chiamato ad una prestazione di grande attenzione per non concedere il fianco alla ficcante manovra dei padroni di casa. Gioca con disinvoltura e scambia spesso con Tete Morente, portandosi nella metà campo avversaria con una certa frequenza per crossare all’indirizzo dei compagni d’attacco. Incrocia spesso l’ex giallorosso Strefezza in un amarcord in salsa salentina. Non ha i 90′ nelle gambe e viene avvicendato dopo il vantaggio dei lariani.

→ (dal 60′) OUDIN voto: 5
Nei piani di Giampaolo il suo innesto dovrebbe dare fantasia e verticalità alla manovra del Lecce ma il problema è che il pallone scotta tra i piedi dei giallorossi che fanno confusione e non trovano linee pulite di gioco per impensierire Reina. Anche lui soffre l’agonismo dei padroni di casa e si perde in tocchetti senza costrutto che finiscono col fargli perdere il possesso del pallone. Approccio ancora una volta timido e non congruo al bisogno.

COULIBALY voto: 6,5
Tocca a lui fare legna a centrocampo in una partita in cui Rafia non brilla per iniziativa e reattività. Tanti i duelli nella zona nevralgica del terreno di gioco vinti e i palloni spazzati in area blindando la rete di Falcone. Si conferma tra i più in palla tra i centrocampisti di Giampaolo. Dopo lo svantaggio ed i cambi dettati dal suo allenatore, passa a giocare nella difesa a tre proposta da Giampaolo e si fa apprezzare per un salvataggio quasi sulla linea in acrobazia su scavetto di Strefezza che aveva superato Falcone in uscita bassa.

→ (dall’85’) BONIFAZI voto: S.V.
All’esordio in maglia giallorossa nel finale di una gara segnata dal doppio vantaggio della suadra di Fabregas.

PIERRET voto: 6
Dopo il rientro in squadra della scorsa settimana per piazzarsi centrale di difesa nel finale della gara con la Lazio, si riappropria della sua posizione naturale a centrocampo dove giostra con disinvoltura, fecendosi apprezzare anche in interdizione delle trame offensive lariane. All’intervallo tuttavia resta negli spogliatoi anche perché non ha ancora i 90minuti nelle gambe e in campo c’era da lottare e correre.

→ (dal 46′) KABA voto: 5
Subito pericoloso in avvio di ripresa con un’incursione in area del Como ma il suo piattone destro viene rimpallato dalla difesa. Da lì in poi pare abulico e troppo lento nelle giocate che prova ma che finiscono sempre con il pallone recuperato dagli avversari.

RAFIA voto: 5,5
Incredibile la doppia leggerezza che commette al 5′ quando sbaglia per due volte il retropassaggio verso Baschirotto innescando la ripartenza di Cutrone che va alla conclusione colpendo la traversa. Anche nel prosieguo si dimostra troppo leggerino nei contrasti e continua a perdere palloni sangionosi sulla trequarti o a sbarazzarsene con troppa fretta. Si fa apprezzare curiosamente dopo lo svantaggio, ma senza lampi degni di nota.

PIEROTTI voto: 5,5
Gli tocca fare a sportellate con i difensori di Fabregas per tentare di sorprenderli e rendersi pericoloso. Nonostane l’impegno, per larghi tratti non crea spunti degni di nota, impegnato com’è a dare man forte a Dorgu lungo la fascia destra in marcatura. Al 36′ vanifica un contropiede invitante ispirato da Tete Morente allungandosi troppo la sfera. Col passare dei minuti cala di rendimento e lucidità, viene inoltre ammonito da Piccinini e deve mordere il freno fino alla sostituzione nel finale dell’incontro.

→ (dall’85’) SANSONE voto: S.V.

KRSTOVIC voto: 5
Si danna l’anima per riuscire a rendersi pericoloso ma il suo primo tepi si chiude con un solo flebile tiro indirizzato dalle parti di Reina. Lotta e sgomita contro Goldaniga che a volte ricorre al fallo per fermarlo, ma anche il montenegrino, fresco di assegnazione del premio quale migliore attaccante del suo Paese, non si fa pregare quando c’è da mostrare i muscoli. Giampaolo lo toglie dalla mischia richiamandolo in panchina all’ora di gioco quando il Lecce doveva, almeno sulla carta, spingere alla ricerca del pareggio.

→ (dal 60′) REBIC voto: 5
Servito poco e male dai suoi compagni non riesce minimamente ad incidere sulle sorti dell’incontro. Trova una deviazione di testa su corner ma la sfera non inquadra lo specchio della porta.

TETE MORENTE voto: 5,5
Altra partita generosa in cui si sdoppia nel ruolo di punta esterna e difensore aggiunto all’occorrenza. Gioca a tutta fascia dialogando con Gallo e portando qualche pallone invitante in area comasca nel corso del primo tempo, anche se non trova mai il tiro in porta. Rude la copertura di Van Der Brempt che costringe al fallo da ammonizione per fermarne una ripartenza in velocità. Nel secondo tempo esce dai radar e non è più coinvolto nei tentativi di attacco dei salentini, eccezion fatta per un paio di conclusioni velleitarie dal limite che non impensieriscono certo Reina.

All. GIAMPAOLO voto: 5,5
Per camuffare l’emergenza in difesa aveva chiesto alla sua squadra una prestazione di carattere, tignosa. Chi scende in campo lo ripaga della fiducia con un primo tempo tosto e attento in cui il Como cerca di sfondare ma trova il Lecce attento. Manca un po’ di cinismo sulle ripartenze con cui i giallorossi potrebbero fare male ai lariani. Il secondo tempo, invece, è quasi un monologo degli uomini di Fabregas che trovano il vantaggio e gestiscono l’incontro a proprio piacimento rischiando praticamente nulla. Inutili i cambi e le alchimie tattiche provate per ridare linfa alla sua squadra. Il 2024 finisce mestamente ma il 5 gennaio col Genoa servirà tutt’altro Lecce per puntare alla salvezza.

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