LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Nel day-after l’esonero di mister Luca Gotti, in casa Lecce è tempo di un pimo bilancio. A parlare alla stampa sono stati questa mattina al “Via del Mare” il presidente Saverio Sticchi Damiani ed il Direttore dell’Area Tecnica, Pantaleo Corvino, accompagnati dal Ds Stefano Trinchera. A loro è toccato il compito di spiegare i perché della separazione dal tecnico di Adria dopo 12 giornate di campionato e fare chiarezza su alcuni temi di stretta attualità e di interesse dei tifosi giallorossi.
STICCHI DAMIANI: SCELTA DOLORSA – “Abbiamo ritenuto che fosse giusto essere a disposizione dei gornalisti per spiegare quanto accaduto nelle scorse ore e motivare l’esonero di Luca Gotti per evitare che quando verrà presentato il nuovo allenatore si accavallino gli argomenti, parlando del pregresso. Si è trattato di una scelta dolorosa. In questo club l’esonero di un tecnico è sempre traumatico per il rapporto che si crea dal punto di vista anche umano. Una decisione che prova tutti quanti. La scelta è stata puramente tecnica figlia del trend avuto dalla squadra in questo avvio di campionato, con valutazioni fatte pensando al bene del Lecce. L’Area tecnica nelle analisi di questi anni dà letture mai banali, sempre in un’ottica prospettica, evidenziando un cammino che imponeva una valutazione di questo tipo. Come presidente non voglio avere lo scrupolo di aver fatto tutto il possibile. Hanno pesato l’avere il peggior attacco ed una delle peggiori difese. Ai tifosi sento di dire che è una situazione per nulla compromessa, siamo a 3 punti da posti di media classifica, perciò si è deciso di provare ad invertire il trend. Ringrazio Gotti ed il suo staff per il lavoro svolto. Lo considero un grande artefice della salvezza dell’anno scorso, per questo è stato molto faticoso dal punto di vista personale adottare tale scelta ma per il bene del Lecce si affontano anche i sacrifici emotivi. Si tratta di una scelta scomoda, che comporta un ulteriore sacrificio economico, ma non ragionaniamo per convenienza. Ci esponiamo ai rischi del caso per non lasciare nulla di intentato in un torneo tra i più difficili degli ultimi anni. Il nostro percorso in A in questi anni ci ha visto usare ogni sessione di mercato per centrare gli obiettivi. Con l’Empoli c’erano almeno 4 indisponibilità ma i cambi fatti a gara in corso hanno visto entrare in campo elementi di valore come in passato il Lecce non poteva permettersi. Mercato dopo mercato l’organico diventa sempre più completo. La contestazione dei tifosi? sta essere criticati perché pensiamo ai bilanci. Qui nessuno si arricchisce sulle spalle del Lecce. È un tema frutto di fantasia sul quale ci siamo spesso espressi. L’attenzione al bilancio è segno di amore e lungimiranza verso un club. Le risorse che avanzano servono per strutturarsi e consolidarsi. A me piacerebbe essere il presidente che porta i Leao in giallorosso ma non me lo posso permettere. Lo striscione della Curva Nord l’ho letto… Non siamo il padre che regala la Ferrari al figlio, ma che gli apre un libretto di risparmio per il futuro. Voglio rassicurare il tifoso leccese che siamo qui per metterci la faccia in una giornata in cui l’umore non è dei migliori. Esistono errori fisiologici, che non vanno quasi spiegati, ed altri che invece mettono in ginocchio la società. Io sono certo che il secondo tipo l’area tecnica non li fa. Cosa non adava più con Gotti? Qualcosa di strano l’avevo notata già durante il ritiro precampionato. Sottolineo che mai è accaduto che un Dg faccia la formazione. C’è invece la condivisione di dubbi, richiesta di consigli e supporto. Ad un certo punto la situazione non ha più avuto un controllo“.
CORVINO: “Per me non si tratta di uno dei momenti migliori. Non fa parte del mio Dna come responsabile dell’area tecnica affrontare esoneri. Sono responsabile delle scelte quando un tecnico arriva e quando si deve comunicare un esonero. Non compete all’area tecnica decidere di mandare via un allenatore, ma sono decisioni condivise con tutta la società e lo si fa quando bisogna fare delle analisi. Chi dice l’opposto racconta film, altre verità che non rispecchiano la realtà. Ci sono momenti della stagione in cui ogni club fa dei bilanci e sceglie i momenti più giusti per farli. A Lecce lo abbiamo fatto dopo 12 giornate ed hanno comportato delle analisi su input della dirigenza che chiede conto delle scelte tecniche e dei risultati. I numeri attuali del Lecce sono in controtendenza rispetto a quelli registrati negli scorsi 4 anni. Ci ritroviamo oggi tra le ultime 3 e con una pesante differenza reti. Non che la squadra non possa navigare in quelle posizioni, ma non si può perdere la linea tracciata, un’identità che deve portare al raggiungimento di un obiettivo. In queste 12 gare si sono verificate situazioni mai registrate prima. Cambiare il timoniere è traumatico ma anche il responsabile tecnico vuole tentare tutto, come la società, per raddrizzare il cammino. Chi non commette errori? Io ho costruito la mia carriera anche facendo certi tipi di errori ma centrando poi gli obiettivi che tutti sapete. Perché si è tornati a sottoscrivere contratti pluriennali con un tecnico? Quando si hanno responsabilità, si fanno scelte pensando che siano giuste. Poi non è così ed è un errore… Abbiamo ritenuto che fosse giusto fare in quel modo. Oggi, alla luce degli eventi, qualcuno lo considera un errore. Si è trattato di un atto di fiducia ma poi ci sono anche i giornalisti ed i tifosi che giudicano e che fanno riflettere sul da farsi. Le situazioni tecniche sono soggettive. Parlare di calciatori fuori ruolo o scelte di mercato lo faccio anche se avrei preferito focalizzarmi sull’attualità. Sansone? Chi l’ha portato a Lecce? Abbiamo 6 centrocampisti ma restano scelte e questioni soggettive. Questa squadra, al contrario di ciò che ascolto, è pari per valore a quella con i vari giocatori ceduti. Con l’Empoli avevamo in campo 9/11 dei titolari degli anni scorsi che erano statocapaci di non navigare mai in zone basse della classifica. Il gruppo dei giocatori è sano, magari qualcuno può avere atteggiamenti sopra le righe, ma anche in certi aspetti tocca a noi aiutarlo a migliorarsi e formarsi caratterialmente. Cercheremo attraverso il lavoro di convincere chi ci rema contro, come pure di accontentare chi ci sostiene. Il nuovo allenatore dovrà avere un po’ di sana ignoranza, tigna, come ho detto al presidente che mi chiedeva chi sarebbe stato il prossimo mister. A noi piace vedere un tecnico che ha un’identità, che sappia mettere a frutto il cammino tracciato negli ultimi 3 anni. Vorrei una persona che lavora sul campo, scegliendo tutti insieme una strada senza andare in confusione. Io voglio un allenatore che dia delle risposte. Sarà il nostro sforzo. Per quanto riguarda la campagna acquisti estiva, ritengo di aver fatto il meglio di ciò che si poteva fare. Lo sforzo principale è stato mantenere l’ossatura della squadra. I 3 big partiti sono stati sostituiti, credendo di aver migliorato la rosa con i mezzi a disposizione. Giampaolo prossimo tecnico? Oggi non parliamo di questo. Il nome lo posso confermare solo se ho un accordo firmato. Ci serve tempo per fare valutazioni. La contestazione contro l’Empoli? Ci teniamo e siamo tutti tifosi del Lecce. Le scene viste in campo tra compagni di squadra non sono state edificanti. Rebic invitava Coulibaly ad alzarsi perché voleva vincere. L’altro credeva fosse un avversario ed in una partita si posono verificare certe situazioni. I tempi lunghi di recupero dagli infortuni? Tutto è migliorabile e sta a noi capire come farlo. Serve però il tempo necessario per fare fronte a tutti gli aspetti. Non siamo un club che non può sbagliare a livello di staff organizzativo, tecnico o sanitario”.
TRINCHERA – “Il mio appello a tutto l’ambiente è di restare uniti e compatti. Dall’esterno, i nostri avversari sperano di vederci disuniti ed allo sbando. Ogni anno veniamo indicati come papabile prima squadra destinata alla retrocessione. Sta quindi a noi dimostrare che invece ce la giocheremo fino alla fine come abbiamo fatto in passato“.