BOLOGNA (di Pierpaolo Sergio) – Il Lecce evita una sciagurata sconfitta casalinga in uno scontro diretto solo con una reazione di orgoglio nel finale di match che porta al pareggio di Pierotti dopo che l’Empoli aveva chiuso in vantaggio il primo tempo grazie alla rete di Pellegri. Giallorossi lenti, macchinosi, imprecisi, disorganici e inguardabili per oltre un’ora, con la squadra apparsa senza idee per larghi tratti di un match in cui gli episodi alla fine hanno inciso sul risultato. Un palo dei toscani e due traverse dei salentini potevano scrivere tutt’altra partita. Contestazione a squadra e società degli Ultrà Lecce durante ed a fine gara, con i calciatori cacciati da sotto la Curva Nord.
FALCONE voto: 5,5
Deve incassare al 33′ la solita rete su dormita collettiva dei compagni che lasciano a Pellegri tutto il tempo di controllare la sfera, accentrarsi e trafiggerlo con un preciso rasoterra a fil di palo che lo lascia immobile. Al 57′ è salvato dal palo su rasoterra di Cacace, mentre Colombo ribadisce di poco a lato la ribattuta. Nel finale rischia di commettere la frittata facendosi sfuggire dalle mani un facile pallone che gli ospiti non riescono a spingere in rete.
GUILBERT voto: 5
Troppo timido sul fronte destro dove supera sporadicamente la linea di centrocampo senza riuscire mai a mettere palloni interessanti in area empolese. In fase di non possesso i toscani hanno spesso la meglio da quelle parti. Partecipa alla dormita generale della retroguardia giallorossa nell’azione del vantaggio ospite. Nella ripresa è più propositivo ma lascia ampie praterie dalle sue parti in cui Cacace si infila e sfiora il raddoppio. Esce nel finale per tentare l’assalto.
→ (dal 78′) REBIC voto: 6
Per lo meno crea punti di riferimento in attacco per i compagni e libera Krstovic dalla tripla marcatura che fino al suo ingresso aveva limitato il montenegrino.
GASPAR voto: 6
La sua incornata al secondo minuto di recupero del primo tempo che va di poco fuori è l’unico pericolo creato dal Lecce nei primi 45′. Decisivo su una ribattuta a colpo sicuro di Maleh in piena area. In marcatura è attento e controlla il diretto avversario anche se pure lui non è esente da responsabilità sulla rete incassata. Qualche errore sanguinoso in fase di impostazione ma non tocca a lui costruire il gioco di questo Lecce.
BASCHIROTTO voto: 5,5
Grinta il capitano ne ha, ma anche altrettanta confusione quando cerca di lanciare la palla in avanti. Sbaglia un numero esagerato di appoggi e si affida troppo spesso al retropassaggio sotto il pressing asfissiante dei ragazzi di D’Aversa finché ne hanno nelle gambe. In avanti cerca di sfruttare stazza e centimetri ma la palla non gli arriva mai sulla testa.
GALLO voto: 6
Prova come può a dare verticalità alla confusionaria e sciatta manovra della sua squadra spingendo in avanti ad ogni occasione che ha. Anche lui è però altamente impreciso e non ha la necessaria collaborazione dei compagni quando si tratta di puntare verso gli ultimi venti metri. Tanti inserimenti nella ripresa fin nel cuore dell’area empolese fino a trovare il guizzo buono del cross per Pierotti che segna il gol del pareggio.
RAMADANI voto: 5
Deve fronteggiare la mediana toscana quasi da solo, visto che Rafia spesso e volentieri è più propenso ad offendere che a difendere, così come Oudin che non ha affatto nelle proprie corde la capacità di fare da filtro. Ne consegue che lì in mezzo il Lecce balla e non trova idee di gioco valide per arrivare mai al tiro in porta. Viene poi avvicendato per ridisegnare finalmente la mediana.
→ (dal 60′) SANSONE voto: 6,5
Innesto più che tardivo. Si procura e calcia una punizione che impegna severamente Vasquez in una deviazione di pugni in angolo. Cerca di dare movimento all’abulico reparto offensivo giallorosso facendo la spola tra i reparti e sfiora ancora il gol con una bella girata al volo che però finisce alta oltre la traversa. La trasversale salva ancora l’Empoli all’85’ quando calcia una altro piazzato a giro che aveva lasciato il portiere immobile.
RAFIA voto: 5,5
Arruffone e con grandi imbarazzi quando ha la palla tra i piedi. Un passo decisamente indietro rispetto alle precedenti apparizioni ma in un centrocampo scarno e male assortito chiunque farebbe male. Inveisce contro gli spettatori della Tribuna Centrale che rumoreggiano quando compie l’ennesima piroetta sul pallone rischiando di perderne il possesso, ma almeno spinge fino alla fine tentando la giocata buona per i compagni che tuttavia non gli riesce.
OUDIN voto: 4
La sua dote migliore è… nascondersi dietro gli avversari quando c’è invece da farsi vedere per ricevere la sfera e provare ad inventare qualcosa che possa anche solo lontanamente avere sembianze di un calcio propositivo. Si limita a battere qualche calcio piazzato ma poi evapora pure alla sola luce dello spicchio di luna che campeggia in cielo.
→ (dal 60′) COULIBALY voto: 5,5
Si fa preferire a Ramadani in mezzo al rettangolo verde per dinamismo e velocità di giocata con il pallone tra i piedi. Nulla di trascendentale ma sufficiente a garantirgli una pacca sulle spalle. Brutto tuttavia il battibecco finale con Rebic che è sintomatico del clima che si respira nello spogliatoio leccese.
DORGU voto: 6,5
Povero ragazzo. Relegato sulla corsia destra, per larghi tratti del primo tempo è praticamente ignorato dai compagni che prediligono avanzare dalla sinistra. Quando l’inerzia delle azioni finisce dalle sue parti deve subire decine di falli spesso non sanzionati dall’insulso arbitro Sacchi. Il solo che tenti di giocare come si dovrebbe fare in un campionato professionistico. Viene arretrato sulla linea di difesa con l’uscita di Guilbert ma resta una spina nel fianco per la formazione toscana.
KRSTOVIC voto: 5,5
Halloween è passato da un pezzo ma lui combatte contro fantasmi che si materializzano nella sua mente ogni volta che il pallone arriva a lui. Vede le streghe ad ogni tocco e per due volte, una per tempo, si incarta clamorosamente a pochi metri dalla porta meritandosi i fischi degli inviperiti tifosi leccesi. Un colpo di testa centrale al 55′ scalda i guantoni di Vasquez che devia in angolo. Sfortunatissimo all’86’ quando ancora di testa coglie la parte superiore della traversa. Poco dopo una bordata da fuori area non trova la porta per un nonnulla, a dimostrazione che con un uomo accanto in area sa rendere molto meglio.
BANDA voto: S.V.
La sua partita dura appena 20 minuti, finché l’ennesimo problema fisico lo ha costretto ad abbandonare anzitempo il terreno di gioco a causa di una distorsione alla caviglia sinistra.
→ (dal 20′) PIEROTTI voto: 6,5
Rileva il posto in campo dello zambiano quando avrebbe potuto essere schierato magari sul fronte opposto riproponendo la catena di sinistra Dorgu-Gallo. Per larghi tratti finisce nel calderone del nulla cosmico e l’Empoli ringrazia. Poi inizia a mostrare quella “cazzimma” che lo contraddistingue e arriva a siglare la rete del pareggio che rende meno amara la serata. Esulta in maniera contenuta visto l’andazzo del match, poi si impegna fino al triplice fischio nel tentare di sovvertire l’andamento della partita.
All. GOTTI voto: 5
Anche stavolta non cava il ragno dal buco. La squadra è abulica, senza idee e senza carattere contro una diretta concorrente, almeno sulla carta, nella lotta per la salvezza. Morale alto e spirito agonistico restano belle parole mai tramutate in fatti e la partita diventa l’ennesima incompiuta stagionale. L’inserimento di Sansone e la rinuncia ad un impresentabile Oudin salva (per ora) da una figuraccia lui e forse anche la sua panchina. Di certo il gruppo appare incerto e timoroso oltre ogni logica. A Venezia, dopo la sosta, sarà un’altra gara da non poter sbagliare. Piaccia o no che sia descritta così visto che così è.