MILANO (di Pierpaolo Sergio) – Il Lecce, in grave confusione dopo la prima rete incassata dal Milan nel finale di primo tempo, subisce un’imbarcata in appena 4 minuti, frutto anche di una chiamata dubbia dell’arbitro Zufferli che concede una punizione dal limite ai padroni di casa anziché agli ospiti da cui nasce la rete di Morata che fa crollare mentalmente i salentini. Stesso risultato dello scorso anno ma prestazione ben diversa da allora, quando anche ci furono vibranti proteste per la mancata espulsione di Hernandez per la ginocchiata in testa a Almqvist e la successiva terza rete rossonera.

FALCONE voto: 5
Un incubo. In compleo controllo per 38 minuti incassa la prima rete su colpo di testa di Morata e un minuto dopo su botta sotto la traversa da Hernandez. Neppure il tempo di capire cosa stesse succedendo e arriva pure il terzo sigillo di Pulisic (dopo un palo di Abraham) che approfitta della confusione generale che assale la sua squadra dopo essere passata in svantaggio. Si salva un attimo dopo dalla quarta rete solo per la mira di poco larga ancora su conclusione decentarata di Hernandez. Al 70°, su un tiro-cross di Loftus-Cheek, è salvato dalla parte alta della traversa. Al 90° respinge di pugni una botta di Leao da fuori area arrivato a concludere dopo una cavalcata di 40 metri palla al piede.

DORGU voto: 5,5
Schierato a sorpresa esterno di difesa a destra al posto dello squalificato Guilbert, si fa subito notare al 4° con un tiro dal limite che però si spegne alto. Duella in velocità con Leao che agisce dalle sue parti. Al 33° tenta ancora la via del gol ma senza fotuna. Da una punizione fischiata da Zufferli per presunto fallo su Leao nasce il gol di Morata che sblocca il match ed iniziano i guai per il Lecce.

BASCHIROTTO voto: 5,5
Roba da ridere l’ammonizione comminatagli da Zufferli per un spalla contro spalla con Leao a metà del primo tempo. Un cartellino che finisce col condizionare il resto della sua partita e che si complica maledettamente negli ultimi 5 minuti della prima frazione quando i salentini perdono la bussola sotto i colpi degli avanti del Milan.

GASPAR voto: 5,5
Al 27° è provvidenziale nello smorzare di petto un cross per Morata arrivato ormai a pochi metri dalla linea di porta con il Lecce che si era fatto sorprendere da una veloce ripartenza rossonera. Di testa giganteggia anche stasera, svettando sui traversoni mesi in mezzo dai padroni di casa. Si addormenta invece in occasione dell’azione del 2-0 quando lascia ad Hernandez il tempo e lo spazio per entrare in area e battere Falcone con un missile terra-aria.

GALLO voto: 5,5
Propone le sue solite sgroppate agendo in coppia con Rebic lungo la fascia sinistra. Prova pure a sorprendere Maignan al 23° con una bordata in corsa da fuori area che però risulta centrale e facile preda del portiere milanista.

RAMADANI voto: 5
Smaltita la rabbia per la sostituzione contro il Parma e la plateale protesta verso il suo allenatore, viene schierato nell’inedito centrocampo a tre centrali scelto da Gotti per schermare meglio la porta del Lecce. Tutto d’un tratto diventa lento e impacciato e da un suo erroraccio con la palla tra i piedi nasce il terzo gol milanista. Peccato, perché per oltre mezz’ora aveva retto bene il confronto. Prova a riscattarsi in qualche maniera al 67° con una conclusione dai 20 metri che Maignan devia in angolo.

PIERRET voto: 5
Reduce dall’opaca prestazione in Coppa Italia, gioca al centro del terzetto di mediani di giornata. Va a mordere le caviglie ai portatori di palla di Fonseca cercando l’anticipo e la potenziale ripartenza della sua squadra. Col passare dei minuti aumenta la percentuale di errore nei passaggi vanificando alcune buone occasioni per puntare verso la porta avversaria. Il suo sguardo perso nel vuoto e terrorizzato dopo l’1-0 di Morata la dice lunga sullo stato d’animo della squadra dopo la doccia fredda con il Parma e non si riesce a destare da un torpore mentale che blocca pensiero e gambe. Anche nello spezzone di secondo tempo in cui resta in campo palesa difficoltà nel trovare la misura nel passaggio e nel coprire adeguatamente i centrocampisti avversari fino alla sostituzione.

→ (dal 73°) RAFIA voto: 5,5
Poco più di venti minuti per l’ex Juve che entra in campo in un momento complicato. Si limita al compitino e non incide neppure in 11 contro 10 con i suoi ritmi troppo compassati.

COULIBALY voto: 5,5
Si merita la riconferma dopo la buona prestazione nella precedente apparizione e va ad infoltire la linea di centrocampo giallorossa. Anche lui riesce a complicare la vita agli uomini di Fonseca fino all’incredibile crollo emotivo nel finale di primo tempo. Ripresa senza infaia e senza lode fino al cabio più offensivo con Oudin quando il Lecce poteva vantare un uomo in più.

→ (dall’83°) OUDIN voto: S.V.
Innesto per dare più verticalità ai giallorossi ma senza esito.

MORENTE voto: 5
Gioca esterno d’attacco in un ipotetico 4-3-3 ma è più che altro un quinto di centrocampo che tenta come può di chiudere gli spazi ai rossoneri. In avanti si vede col contagocce ed in fase di non possesso è lento e si fa superare facilmente da Leao ed Hernandez come in occasione del secondo gol incassato. Lascia il terreno di gioco all’ora di gioco senza lasciare tracce significative del suo passaggio sul prato di San Siro.

→ (dal 58°) BANDA voto: 6 
Va a piazzarsi sull’out destro del fronte d’attacco e spesso è lasciato libero dai difensori milanisti. Alla prima occasione che gli capita, colpisce al 71° un palo su rasoterra da dentro l’area ma l’assistente dell’arbitro gli segnala un fuorigioco millimetrico. All’80° subisce un fallaccio dal neo-entrato Bartesaghi che costringe gli avversari a chiudere la sfida in inferiorità numerica per il cartellino rosso estratto dal direttore di gara nei confronti del ragazzino del Milan. All’89° altra buona occasione per la battuta a rete ma con un tiro rimpallato e centrale.

REBIC voto: 5,5
Torna a San Siro da ex e non saranno mancate le emozioni rivedendo le mglie rossonere, anche se da avversari. Qualche buona accelerazione al limite dei 16 metri ma poca intesa con Krstovic e Morente al momento di arrivare alla conclusione in porta. Infatti per tutti i primi 45 minuti non trova il modo di battere a rete, poi osserva impotente la debacle che chiude la prima metà di gara. Al 61° è suo il primo tiro della ripresa del Lecce ma lento e centrale. Ultimo sussulto prima della sostituzione.

→ (dal 73°) PIEROTTI voto: 
Gli capita una ghiotta palla-gol a tu per tu con Maignan che gli devia il diagonale basso con un piede. Tutto inutile vista la posizione di off-side segnalata subito dopo.

KRSTOVIC voto: 5
Settimana di passione dopo le critiche che gli sono piovute addosso dopo gli errori nel finale della scorsa gara con il Parma. All’11° è pericoloso con un rasoterra sul primo palo deviato da Maignan in corner. Null’altro nel resto di frazione, ma ha sulla coscienza l’anticipo di Morata che va a spizzare di testa la perfetta unizione servitagli da Hernandez che chiude i sogni di gloria dei giallorossi. Nel secondo tempo tenta la giocata vincente ma le polveri bagnate sono ancora i, suo tallone d’Achille. Un paio di conclusioni senza successo sono il suo bottino nella ripresa. Poca roba davvero.

All. GOTTI voto: 5
Presenta a San Siro un Lecce infarcito di mediani e la mossa sorprende inizialmente il Milan che fatica a trovare il bandolo della matassa, con gli ospiti in controllo quasi totale. Predica così calma anche quando si potrebbe azzardare una ripartenza. Poi, inattesa, arriva la clamorosa tripletta rossonera che spezza letteralmente le gambe ai giallorossi. Complicato andare ad incidere sulla psicologia di un gruppo fragile davanti alla prima difficoltà. Lo scorso anno, al suo arrivo sulla panchina leccese, fu proprio il suo parlare con ogni giocatore a far svoltare la stagione dei salentini fino alla salvezza a tre partite ancora da giocare. Se saprà ripetere quel “miracolo” il Lecce potrà guardare al futuro con meno affanni. Diversamente si profilano tempi bui.

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