LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Un suicidio quasi perfetto del Lecce che, in vantaggio per 2-0, sbaglia per tre volte la rete del possibile 3-0 e finisce col subire un rocambolesco pareggio con il Parma che porta via un punto insperato. Serata da incubo per Krstovic che dapprima manda in paradiso i giallorossi segnando su una splendida punizione che sembrava aver chiuso la contesa, poi sbaglia due gol davanti al portiere e finisce con l’agevolare il pari finale. Ottime prove di Falcone, Ramadani e Dorgu.
FALCONE voto: 7,5
Reduce da due gare consecutive senza gol incassati, compie il primo intervento degno di nota al 18° respingendo in angolo una botta da posizione defilata di Bonny. Al 22° si ripete su Man la cui conclusione da fuori area blocca a terra con sicurezza. Chiude poi il suo primo tempo con un’altra parata a terra su piattone ancora di Man. Strepitosa la respinta di piede nella ripresa su botta a colpo sicuro di Anas a cui nega un gol che pareva già fatto. Si ripete anche su Man e Bonny con due parate davvero super. Si arrende però dapprima al 92° sull’ex Almqvist e al 96° sul pareggio di Hinaut.
GUILBERT voto: 4,5
Qualche bella discesa nella metà campo ospite ad impreziosire una prima frazione di gioco attenta e senza sbavature. Si dimostra utilissimo andando a raddoppiare e triplicare i ducali al limite dell’area di rigore del Lecce, impedendo loro la conclusione verso lo specchio della porta di Falcone. Ci prova pure dala distanza ma non è preciso. In avvio di secondo tempo commette un’imperdonabile leggerezza andando a far fallo su Cancellieri punito da Guida con l’espulsione che lascia il Lecce ancora in inferiorità numerica. Fortunatamente, pochi minuti dopo lo stesso Cancellieri si farà espellere anch’esso, facendo tornare la parità numerica in campo.
GASPAR voto: 7
In difesa è sempre lucido e attento. Interventi tempestivi e risoluti evitano che il Parma vada ancor più spesso a tirare verso la porta giallorossa. Giganteggia nei duelli aerei anche in questo match e vince i tanti corpo a corpo che si accendono al limite della propria area di rigore. Non riesce ad evitare le due reti finali dei ducali che incartano e portano a casa.
BASCHIROTTO voto: 6,5
Ingaggia duelli fisici con Bonny che cerca di superarlo in velocità ma, con l’aiuto provvidenziale dei compagni di reparto, trova il modo di contenerlo. L’intesa con Gaspar aumenta gara dopo gara e i due iniziano a parlare lo stesso linguaggio calcistico, rendendo poco penetrabile la difesa della formazione di casa.
GALLO voto: 6,5
Soffre la velocità ed il ritmo di Man che dalle sue parti è spesso pericoloso con incursioni in area e tiri in porta. Quando però riesce a spingere in avanti mette palloni invitanti negli ultimi 16 metri non sfruttati a dovere dai compagni del reparto d’attacco.
→ (dal 91°) PELMARD voto: S.V.
Manciata di minuti per vivere la gioia dell’esordio con la maglia del Lecce e la seguente disperazione per il pareggio a tempo scaduto subito.
RAMADANI voto: 7
Anche stasera dimostra di avere quattro polmoni andando su e giù per il campo, disinnescando diverse occasioni che potevano far male ai salentini. Tenta la botta dalla distanza ma in un paio di situazioni dimostra di avere le polveri bagnate e di non essere troppo incline ad andare in gol. Gladiatorio invece quando sradica decine di palloni dai portatori di palla emiliani. Suo anche l’assist per la rete iniziale di Dorgu. Quando poi abbandona la contesa, sceneggiata a parte contro Gotti, il Lecce balla pericolosamente e subisce l’inenarrabile.
→ (dal 75°) RAFIA voto: 5,5
Manovra deputata al contenimento ed alla ripartenza ma non è bravo a chiudere le linee di passaggio ai gialloblù che fraseggiano a proprio piacimento nell’ultimo quarto d’ora. Da un suo pallone perso malamente nasce la rete dei parmensi.
COULIBALY voto: 6
Alla fine Gotti sceglie lui dal 1° minuto al posto del francese Pierret. Scherma a dovere l’area giallorossa anche se quando il Parma riparte in velocità, eludendo il pressing iniziale leccese, si aprono voragini a centrocampo dove i centrocampisti di Pecchia s’infilano a meraviglia. L’impegno è comunque sufficiente ad impedire brutte sorprese ed esce dopo il gol del raddoppio dei padroni di casa.
→ (dal 64°) PIERRET voto: 5,5
Vale per lui lo stesso discorso fatto per Rafia. Cerca di tenere palla e rilanciare ma è troppo leggerino nei contrasti sulla trequarti.
DORGU voto: 7,5
Al rientro dal turno di squalifica, viene schierato ancora sulla fascia destra dove palesa qualche iniziale impaccio nel puntare e saltare l’avversario. Migliora il suo rendimento col passare dei minuti e dà una grossa mano anche in difesa. Sua la rete che al 32° sblocca la partita quando si presenta tutto solo davanti Suzuki che spiazza con un sinistro sul primo palo che fa esplodere il “Via del Mare”. Si guadagna inoltre l’espulsione di Cancellieri che rimette in equilibrio le forze sul terreno di gioco e finisce col giocare terzino destro, quindi sinistro a seconda delle necessità e delle sostituzioni fatte. Si Perde Hinaut sulla rete del definiivo 2-2 ma non gli si può chiedere l’impossibile.
MORENTE voto: 6
Gioca a sprazzi, facendosi vedere più che altro in fase propositiva, quando cerca di dialogare con gli altri due componenti dell’attacco giallorosso scodellando palloni in area o con triangolazioni sulla trequarti. Poco propenso invece ad aiutare Gallo lungo la fascia mancina in fase di non possesso. Da migliorare quanto prima la battuta dei calci d’angolo. Viene avvicendato nei secondi 45 minuti quando c’era da gestire il doppio vantaggio.
→ (dal 75°) PIEROTTI voto: 6
Mugugnerà a lungo per il mancato passaggio di Krstovic nel finale quando si presentano tutti soli davanti al portiere avversario ma il montenegrino non lo serve lasciandolo con un palmo di naso. Partecipa bene alla ricerca della stoccata che chiudesse la partita ma spesso è ignorato nei contropiede portati dai salentini nel convulso finale.
REBIC voto: 6,5
Seconda presenza consecutiva da titolare per il croato. Dialoga bene in avvio con Krstovic ed al 14° ha sul destro la prima palla-gol per portare in vantaggio la sua squadra ma calcia male da posizione centrale. Si sfianca in un lavoro di taglia e cuci finalizzato a creare spazi per l’attaccante montenegrino e recuperare palloni in pressing altissimo sui difensori ospiti. Resta in campo poco più di un’ora in linea con il minutaggio che al momento può garantire.
→ (dal 64°) BANDA voto: 5,5
Macina chilometri più che altro inseguendo gli esterni del Parma alla disperata ricerca di riaprire le sorti dell’incontro. All’82° ha sul destro una ghiotta palla-gol che sibila però accanto al palo alla destra del portiere parmigiano. In difesa non dà pressoché alcun contributo e se il Parma sfonda a proprio piacimento dalla sua fascia un motivo ci sarà.
KRSTOVIC voto: 5
Questa partita se la ricorderà a lungo. Molto fumo e poco arrosto nella sua prestazione del primo tempo. Va due volte al tiro in porta di potenza ma non trova mai nello specchio della porta, graziando Suzuki. Una sorta di replay delle occasioni avute nello scorso match a Torino. Dimostra di avere troppa impazienza al momento della stoccata e ogni minuto che passa la sua smania aumenta. Smania che si scrolla di dosso all’ora di gioco quando segna finalmente una punizione capolavoro scagliando una sassata imparabile che fa impazzire di gioia i 25.503 spettatori sugli spalti. Esultanza sotto la Curva Nord e miglior maniera per approfittare della ritrovata parità numerica in campo per l’altro cartellino rosso mostrato a Cancellieri qualche secondo prima. Finale invece tutto da dimenticare quando per eccessivo e colpevole egoismo si divora due nettissime palle-gol finendo con il favorire l’uno-due del Parma che ringrazia a torna a casa con un punto ormai insperato. Deve capire che viene prima la squadra, poi la gloria personale.
All. GOTTI voto: 6
Sa che il Parma era un avversario tosto, ben messo in campo da Pecchia, e decide di non snaturare il suo Lecce schierando una formazione votata alla creazione del gioco ed alla ricerca della verticalizzazione per sfruttare gli spazi concessi dai gialloblù che si presentano con una squadra infarcita di elementi offensivi e tecnicamente validi. Con spirito di sacrificio i suoi ragazzi giocano a viso aperto concedendo qualche chance di troppo ma attaccando su ogni cambio di fronte. La ripresa è segnata dall’espulsione di Guilbert che gli fa ridisegnare l’assetto tattico. Quando sembrava che le cose si fossero messe al meglio, ecco che l’egoismo e la mancanza di cattiveria degli avanti facilita il perdere 2 punti pesantissimi in maniera imperdonabile. Da rivedere la scelta di alcuni cambi, soprattutto lo schierare Banda quando il Parma attaccava a testa bassa da qual versante.