LECCE – Saverio Sticchi Damiani, presidente dell’U.S. Lecce, è intervenuto nella sala stampa dello stadio “Via del Mare” per analizzare tantissimi temi legati al momento che sta vivendo il club giallorosso a fine agosto. Dagli aspetti di campo a quelli societari, passando per il calciomercato, che terminerà domani a mezzanotte, il numero uno della compagine salentina ha svolto una lunga analisi.

Queste le parole di Sticchi Damiani, che ha esordito cosi: “Vogliamo sgomberare il campo subito dai malumori di inizio stagione che possono poi ingigantirsi e incidere su quello che dobbiamo fare. Questa conferenza deve essere un’opportunità per chiarire i dubbi in ordine a qualsiasi aspetto della gestione della società. Voglio affrontare il tema delle plusvalenze, che può generare fraintendimenti. Vedo un gruppo sempre più nutrito di persone che si sta rappresentando un film, secondo cui la società e i soci si arricchiscono dalle plusvalenze. Da parte di alcuni è iniziata una pericolosa politica dell’odio, queste cose normalmente portano a rompere il giocattolo. Con questa conferenza voglio bloccare questo tipo di storie, siamo all’inizio della nostra decima stagione con questa gestione, a giugno abbiamo approvato il nostro nono bilancio, il nono consecutivo che si chiude con distribuzione di utili pari a zero per i soci. In nove anni non è mai stato distribuito un solo euro di utile. Si potrebbero prendere i nove bilanci e leggere i conferimenti dei soci all’interno del club. Dai primi anni in C in poi, arriviamo a diverse decine di milioni di conferimenti, credo sia legittimo da chi ha investito tanti soldi sperare di recuperare un euro dei soldi messi, ma questo processo non è avvenuto. Qualcuno si sta permettendo di dire che le plusvalenze arricchiscono i nostri patrimoni personali, ma in realtà è l’opposto, rientrare dei nostri investimenti è un auspicio, ma ancora non è avvenuto. E il giorno in cui questo avverrà abbiamo deciso di allontanarlo ulteriormente, decidendo di investire nel centro sportivo. Tutti i calciatori prima di venire qui chiedono se c’è un centro sportivo ed io mi sento un verme a dire di no. Io il film lo conosco già, se inizia la politica dell’odio verso la proprietà che uccide il sogno del tifoso per il proprio arricchimento personale, la situazione diventa pericolosa perché fa presa su chi non conosce le dinamiche. Oggi sgombero il campo da equivoci. C’è un tifoso che odia, che fa i conti in tasca e dall’altra c’è un presidente e ci sono dei soci che perdono entusiasmo“. 

Il presidente della società leccese ha poi continuato nella sua disamina, sottolineando la forte voglia di ottenere la terza salvezza consecutiva in Serie A: “Non voglio essere demotivato, se devo competere con i giganti non posso permettermelo. Ho voglia di scrivere una pagina di storia che non è mai stata scritta, dobbiamo stare uniti. Perché al terzo anno si retrocede? Al terzo anno succedono queste cose, ci si permette il lusso di pensare a queste cose e ci si disunisce. Questa statistica vale per tutte le squadre della Serie A, deriva da una serie di fattori legati al terzo anno. Un giocatore che va per il terzo anno in A pensa che possa bastare fare una corsa di meno, ma state tranquilli che spiegheremo bene noi che nessuno potrà permettersi di fare una corsa in meno. Noi vogliamo che la gente sia contenta e sia felice, se si sono abbonati in 22mila significa che il nostro messaggio è stato colto. Ma qualcuno vuole dare un messaggio inverso e io voglio stoppare tutto alla radice, questo è un patrimonio che va tutelato, c’è una società che lavora per il territorio. Altrove ci sono società che lavorano per sistemare situazioni personali, non è questo il caso. Abbiamo concluso due operazioni in uscita importanti, due capolavori, e per me il tifoso dev’essere orgoglioso, sono risorse che servono per rafforzare il club. Il tifoso dev’essere contento perché quelle sono risorse che restano all’interno del club, la cessione di Pongracic è valutata 15 milioni, ma su di lui il Wolfsburg vanta una percentuale sulla rivendita e spetta una percentuale anche all’agente. Su Gendrey c’è una percentuale del 15% che va all’Amiens ed un’altra al suo agente, le due operazioni in tutto portano circa 17 milioni. Lo scorso anno abbiamo preso Kaba in scadenza di contratto e lo abbiamo pagato tre milioni, dalla B francese escono tanti giocatori e lavoriamo su questo campionato perché abbiamo una visione. Il calcio francese in questo momento è in crisi, non è riuscito a vendere i diritti televisivi e le squadre non possono reggere i monte ingaggi, il Lecce sta cercando di fare operazioni che non avrebbe potuto fare. Gendrey è arrivato a zero da sconosciuto, lo abbiamo formato come giocatore. C’è stato un momento in cui l’area tecnica, dopo aver vinto la B, decide di puntare su di lui e non su Calabresi, un ragazzo ottimo. Abbiamo retto un sacco di critiche, perché avevamo una visione, Gendrey poi ci ha aiutato a salvarci nei successivi due anni e lo abbiamo venduto a dieci milioni”.

Sticchi Damiani ha proseguito analizzando le diverse offerte arrivate non solo per Gendrey e Pongracic, ma anche nei confronti di altri giocatori importanti in casa Lecce: “Potremmo sbandierare al vento le manifestazioni di interesse nei confronti dei nostri giocatori, ma se io vengo a dirvelo un minuto dopo viene la pulce nell’orecchio al calciatore, che viene a chiedermi l’aumento dell’ingaggio. Quando abbiamo detto di aver ricevuto richieste per oltre 100 milioni tanti hanno riso, eppure oggi siamo a 25 milioni dopo aver venduto due difensori. Quando lo abbiamo detto però ci hanno riso in faccia, invece su certi giocatori non ci siamo neanche voluti sedere. Gendrey ha ricevuto un’offerta importante e la società si è comportata in maniera trasparente nei nostri confronti, presentando offerte scritte, tre ore prima di Lecce-Atalanta è arrivata un’offerta di sette milioni che abbiamo rifiutato. Il ragazzo ha affrontato una partita del genere sapendo tutto ciò, da quel momento è chiaro che Gendrey non è molto felice di rapportarsi con noi, poi la società ha rilanciato e la cessione è una cosa che va fatta. Pongracic? Per la stessa cifra lo avevamo venduto al Rennes, lui al termine dello scorso campionato ci ha detto apertamente che a noi doveva tutto, prima di venire a Lecce giocava poco, aveva avuto dei problemi. Non giocava 35 partite in un anno da non so quanti anni, afine campionato ci ha detto che lo volevano in tanti e che era giusto per lui iniziare un nuovo capitolo. Lo avevamo dato al Rennes, poi la Fiorentina ha pareggiato le condizioni e il calciatore ha preferito Firenze, noi gli siamo grati e lui è grato a noi. Noi non abbiamo voglia di dare nessuno, abbiamo chiuso sul nascere tante interlocuzioni, non a caso abbiamo tenuto praticamente tutti. Abbiamo perso Pongracic, Gendrey e Blin, che era alla fine di un percorso, trovando un giocatore come Pierret che per noi ha grandissime potenzialità. Ma la squadra è rimasta inalterata, alla fine del prestito è andato via Almqvist, che abbiamo voluto sostituire con una nuova versione di Dorgu. L’allenatore ci ha detto che Gallo e Dorgu devono stare in campo insieme e avanzando Dorgu è come avere un nuovo acquisto, nella visione del club tenere Dorgu e Gallo in una stessa posizione ad alternarsi è uno spreco. Piccoli invece è tornato all’Atalanta, non ce la siamo sentita di riscattarlo a 12 milioni. Per sostituire Piccoli abbiamo preso Rebic, ve lo racconterà il direttore, su di lui siamo stati quasi un mese. A inizio mercato sembrava impossibile portarlo qui, una trattativa così importante è stata condotta senza che nessuno sapesse nulla, vuol dire che il club lavora in una certa maniera. Lo hanno appreso tutti dai nostri canali ufficiali. Tutte le operazioni hanno un significato. La situazione di Rebic è stata approfondita, anche a livello fisico e medico e questo vale per tutti, aspettiamo di formalizzare l’operazione, ma pure su Bonifazi abbiamo riflettuto attentamente. Sono calciatori che vengono da un percorso che ha risolto le loro criticità, per noi il loro percorso di infortuni è stato risolto“.

Il presidente salentino ha voluto spiegare la strategia della dirigenza per il mercato in entrata, affermando: “Non vuol dire che se lo scorso anno ci siamo salvati a tre giornate dalla fine quest’anno dobbiamo puntare all’Europa League, per noi quest’anno sono arrivati in A club molto strutturati e renderà la corsa salvezza più difficile. Per cui, se determinate cose lo scorso anno potevano bastare per salvarsi, quest’anno possono non essere sufficienti. Pertanto stiamo cercando di dare una squadra all’allenatore che, nella nostra testa, possa essere più attrezzata rispetto all’anno scorso, grazie agli undici acquisti che abbiamo fatto oggi abbiamo tante più alternative. In ogni ruolo ci sono giocatori di prima fascia, dei potenziali titolari, crediamo di aver dato all’allenatore una gamma di scelte molto più ampia. Il fatto che oggi si sia venduto Gendrey incassando 7,5 milioni non vuol dire che il direttore per soddisfare le aspettative di chiunque deve prendere e buttare questi soldi sul mercato, li mette sul mercato se ci sono operazioni intelligenti, da Lecce. Sarebbe più facile prendere tre o quattro nomi ad effetto sprecando i soldi, ma investiamo i soldi a fronte di operazioni intelligenti, questa scelta può essere oggetto di critiche o incomprensioni, ma quei 7,5 milioni restano nelle casse del Lecce e alla prima occasione verranno spesi. Giocatori di nome, in cerca di contratti, ce ne sono quanti ne vogliamo, ma faremmo dei danni. A gennaio scorso abbiamo venduto Strefezza e preso Pierotti, il mercato in quel momento non offriva opportunità da Lecce e il direttore disse che preferiva non fare niente anziché buttare i soldi su chi non dava valore tecnico, una scelta impopolare e aziendalista. Rassicuro i tifosi, il Lecce è sempre vigile, sul mercato quello che c’era da fare lo abbiamo fatto. Ma siamo sempre vigili, a mercato aperto o chiuso. Quando c’è la possibilità di fare un’operazione da Lecce, anche importante a livello economico, la faremo, devono essere però soldi spesi bene. Con Corvino abbiamo un’affinità forte, con il lavoro dell’area tecnica il club si è strutturato, non ci siamo mai detti un totale per il budget. Se devo fare tre operazioni è inutile dire che ci sono trenta milioni di budget, in quel modo lo sto autorizzando a spendere 10 milioni a giocatore, ma un giocatore di questo tipo prende almeno 1,5 milioni di ingaggio. Tutto è legato a ciò che bisogna fare, il direttore sa bene che se c’è la possibilità di prendere un giocatore con un ingaggio in linea con gli altri, allora la sfruttiamo. Se un giocatore che vale due viene proposto a cinque, pur potendo spenderne cinque non lo prendiamo, non abbiamo un budget, abbiamo un confronto sulle singole operazioni. Tra poco inizieranno le gare per i lavori e porrò la condizione che i lavori vengano fatti senza ridurre la capienza dello stadio. Non dipende esclusivamente da me, ma difenderò al massimo la capienza piena, utilizzando le estati per i lavori più invasivi. Non osiamo nonostante le plusvalenze? Noi osiamo da Lecce, i soldi rimangono sempre nel club e alla prima occasione utile verranno investiti con qualche trovata del nostro direttore. Quando il direttore parla di 15 milioni per il monte ingaggi si riferisce al dato di partenza dei calciatori della prima squadra, quella cifra nel corso del campionato aumenta per i bonus. In caso di salvezza prevediamo sempre premi individuali e di squadra ed il direttore nei 15 milioni non conta gli stipendi dell’allenatore e dei suoi collaboratori, c’è il suo stipendio, quello di Trinchera. Ma quel dato fa capire la bontà del lavoro che facciamo qui.

SSD ha infine concluso chiedendo a coloro che hanno a cuore i colori giallorossi, di difendere il club da vari diffusori d’odio: “Sono sicuro che quest’anno abbiamo costruito una squadra che può darci soddisfazione, se la tuteliamo e le vogliamo bene, sul tema del mercato Corvino è un volpone, conosce i tempi del mercato. Non si fa prendere dal panico, a volte corre il rischio che qualcosa possa non perfezionarsi e se ne assume la responsabilità. Ci sarebbe piaciuto avere certi giocatori sin dall’inizio ed essere più competitivi, ma il mercato ci impone anche di aspettare. Ora ci presentiamo alla sfida con il Cagliari, ma nelle prime due partite a me la squadra è piaciuta tantissimo. La squadra vista la prima mezz’ora contro l’Atalanta vorrei vederla sempre, i ragazzi in questo momento vanno aiutati, non si aspettavano di ricevere valutazioni così pesanti dopo appena due partite. Per quanto riguarda il centro sportivo, i Comune di Martignano sta lavorando tantissimo con dei tempi velocissimi, anche con il direttore generale Mercadante. Chiedo l’aiuto a tutti coloro che vogliono bene al Lecce di difenderci da chi cosparge odio, non deve essere minacciata la nostra serenità. Sono parole forti le mie, ma circoscritte a chi sta provando a fare questo. Noi siamo riusciti a raccogliere una somma significativa per regalare alla nostra ASL un macchinario fondamentale per la refutazione e per la prevenzione oncologica, è un regalo che fa il Lecce ed è una delle tante cose che stiamo facendo a favore del nostro territorio“.

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