MILANO (di Pierpaolo Sergio) – Il Lecce torna dalla trasferta contro l’Inter a “San Siro” con l’ennesima sconfitta per 2-0 maturata grazie alle reti al 5° di Darmian ed al 69° su rigore di Calhanoglu. Squadra slegata e poca battagliera che offre il fianco alle incursioni nerazzurre senza riuscire quasi mai a impensierire la difesa dei campioni d’Italia in carica. Giallorossi sterili in avanti e senza idee a centrocampo con 6 gol al passivo e zero alla casella delle reti segnate in 180 minuti. La prossima in casa contro la pari grado Cagliari diventa già una sorta di spareggio.
FALCONE voto: 5,5
Dura appena 5 minuti la resistenza dei giallorossi che concedono a Darmian il comodo tocco di testa che spiazza il portiere salentino da pochi metri. Poco dopo salva con un’uscita di piede fuori area una micidiale ripartenza nerazzurra. L’Inter lo impegna con continui assalti e deve ricorrere più volte alla respinta di pugni per evitare altre reti al passivo. Nel secondo tempo sventa con una respinta di piede un tentativo di Thuram dopo una serie di batti e ribatti in piena area. Al 69° deve però subire la seconda rete su calcio di rigore che Calhanoglu realizza con freddezza spiazzandolo.
GENDREY voto: 5
Ultima apparizione con la casacca giallorossa per il teerzino francese promesso sposo dell’Hoffenheim che raggiungerà dopo l’impegno a “San Siro“. Dalla sua fascia arriva il cross di Di Marco per Taremi da cui scaturisce la rete dell’immediato vantaggio interista. Da lì in poi controlla meglio le folate dei milanesi ma non si spinge praticamente mai oltre la linea di centrocampo.
BASCHIROTTO voto: 5
Intesa con Gaspar ancora tutta da affinare e schermatura della porta del Lecce che resta spesso solo una pia illusione. Da un’errato passaggio al compagno nasce una pericolosa inziativa sulla fascia mancina della squadra di Inzaghi sventata da Falcone. La marcatura su Taremi e Thuram è troppo allegra e le due punte dialogano e concludono senza grandi problemi fin dalle prime battute. Al 52′ gira di testa verso la porta di Sommer un cross arretrato che è facile preda del portiere. Anche con l’ingresso in campo di Arnautovic la musica non cambia e la difesa balla pur contro un avversario ancora in evidente rodaggio.
GASPAR voto: 4,5
In alcune occasione si dimostra balbettante davanti al pressing dei padroni di casa che mordono le caviglie appena i giallorossi entrano in possesso della palla. Al 53° pasticcia con la palla tra i piedi e rischia di commettere fallo da rigore anche se pare essere Taremi a scalciarlo. Grave l’errore in occasione del fallo da rigore che commette ai danni di Thuram nel momento di maggior difficoltà dell’Inter che manda all’aria le speranze di riequilibrare il match dei salentini.
GALLO voto: 5,5
Preso spesso in mezzo dalle sovrapposizioni di Darmian, non ripete la bella prova offerta contro l’Atalanta. Anche dal suo versante l’Inter sfonda a più riprese. Al 30° subisce l’ammonizione per un fallo proprio su Darmian e deve alzare ulteriormente il livello di attenzione. Si riscatta nel finale di frazione quando compie un paio di ottime diagonali a scongiurare un’altra marcatura. Ripresa scialba senza sussulti.
RAMADANI voto: 5
Non è appariscente e si vede molto poco nell’economia dell’incontro. Il suo primo tempo è un inseguire i centrocampisti nerazzurri che s’infilano a proprio piacimento tra le maglie della retroguardia salentina. Prova a trovare la via del gol con una conclusione potente ma fuori misura al 55°. Da lì alla fine è un rincorrere l’avversario per decine di metri con gran dispendio di energie.
PIERRET voto: 5
A centrocampo non è facile trovare spazi e tempi per la giocata e si limita a far girare la palla con passaggi brevi sullo stretto. Deve soprattutto badare a tamponare gli inserimenti dei mediani avversari che corrono a velocità doppia. Prova timidamente a far ripartire un paio di volte la sua quadra ma non è mai lucido nel passaggio filtrante. Poco prima di essere avvicendato cerca di farsi servire un pallone in piena area dov’era entrato tutto solo ma i compagni non lo vedono e l’occasione sfuma. Quindi esce a 5′ dal termine.
→ (dall’85°) BERISHA voto: 6
Solo un’altra manciata di minuti in uno stadio importante in cui si mette in luce con un bel rasoterra a fil di palo che impegna Sommer in una deviazione in angolo. Buona personalità mostrata anche stavolta in così poco tempo a sua disposizione. Meriterebbe probabilmente ben altra considerazione.
DORGU voto: 5,5
Con l’innesto dal 1′ di Banda, viene spostato sulla fascia destra, spezzando la bella catena composta con Gallo nella scorsa partita ed in altre apparizioni nello scorso fine stagione. Spesso viene raddoppiato, se non addirittura triplicato, dagli aggressivi avversari che evidentemente ne temono la rapidità. Resta sull’out di destra anche dopo l’uscita di Banda e il Lecce continua a non pungere mai. Buono un tiro a giro nel finale di match che però il portiere nerazzurro blocca.
RAFIA voto: 5,5
Pensa talvolta troppo a lungo e perde così il possesso del pallone. Per il resto, smista per lo più giocate in orizzontale e poche idee buone negli ultimi trenta metri. In pieno recupero del primo tempo arriva alla conclusione verso la porta di Sommer ma la sua botta viene deviata in angolo. Rimarrà l’ultima giocata degna di nota perché nello scampolo di ripresa che gioca non si vede più e finisce con l’uscire anzitempo per permettere a Gotti di ridisegnare il Lecce.
→ (dal 63°) PIEROTTI voto: 5,5
Schierato per dare supporto a Krstovic come seconda punta si ritrova a giocare da attaccante centrale che non è propriamente nelle sue corde.
BANDA voto: 5
Schierato dal 1° minuto nel tridente a supporto di Krstovic, gioca al posto di Tete Morente che contro l’Atalanta non aveva entusiasmato. Il suo ritorno al “Meazza“, dove l’anno scorso fu espulso, non entusiasma anche se prova a lottare e sfruttare la sua velocità ma non incide. Si fa inoltre ammonire al 60° per un inutile fallo su Barella e poco dopo viene sostituito mostrando di non gradire troppo la scelta del suo tecnico.
→ (dal 63°) TETE MORENTE voto: 4,5
Entra in campo per dare qualche segnale incoraggiante ed invece ripete l’opaca prestazione di una settimana fa, anche perché subito dopo arriva il 2-0 che mette fine alla gara. Giocatore al momento indecifrabile ed impalpabile.
KRSTOVIC voto: 5
Arriva al 20° la prima conclusione dell’incontro ma la mira è sballata e la sfera termina altissima in curva. Neppure stasera gode del necessario supporto da parte dei compagni e deve sbracciare tra le fitte maglie della difesa meneghina. Quando riceve qualche buon pallone palesa scarsa velocità nella corsa e finisce col perdere ogni duello. Al 67° non dà la giusta forza ad una girata di testa da ottima posizione e sfuma la migliore possibilità di pareggiare i conti. Poco dopo Gotti lo toglie dalla contesa.
→ (dall’85°) COULIBALY voto: S.V.
Si deve accontentare di uno scampolo di gara buono solo per registrare la seconda presenza part-time della sua nuova avventura.
All. GOTTI voto: 5
Privarsi dell’apporto pieno di Dorgu sulla sinistra per dirottarlo è destra è una scelta più che opinabile anche se le ragioni alla base sono ben comprensibili. Il Lecce scende in campo al cospetto dei campioni d’Italia in carica contratto e timoroso, finendo con l’offrire il fianco alle incursioni nerazzurre. I cambi nella ripresa, nel momento di maggior sofferenza dell’Inter, non sortiscono gli effetti sperati perché arriva il 2-0 che chiude in anticipo la contesa. La coperta è cortissima ma la sterilità dell’attacco e lo scarso stato di forma di diversi elementi preoccupano. Con il Cagliari diventa già importante dare un segnale di potersela giocare.