LECCE – Alessio Scarchilli, ex centrocampista del Lecce nella stagione 1992/1993, ha parlato di Lecce-Nizza 2-3, amichevole internazionale a cui ha assistito dal vivo domenica scorsa allo stadio “Via del Mare“. Questo il commento del vecchio numero 8 del club giallorosso nell’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno: “Tre di loro – Pierret, Morente e Marchwinski – li ho visti all’opera solo per 45’ perché hanno disputato solo un tempo, mentre Gaspar è stato in campo quasi tutto il match e Fruchtl ha parato per 90’. Ogni giudizio sarebbe affrettato, ma per loro la garanzia è costituita da Corvino, per cui parla la sua storia. Quello sostenuto dal Lecce con il Nizza è stato un buon test, a due settimane dall’inizio del campionato si lavora per sistemare una serie di dettagli e per trovare l’assetto migliore, a volte anche per provare qualcosa di nuovo. I giallorossi mi sono piaciuti di più nella ripresa quando, con gli innesti provenienti dalla panchina, ho notato maggiore brillantezza. Nei primi 45’ la squadra mi è sembrata un tantino imballata dal punto di vista atletico, ma sono situazioni che vanno messe in preventivo in questo periodo perché, per struttura fisica, alcuni calciatori raggiungono la forma prima ed altri dopo. A questo si aggiunga che mi è stato detto che l’intera rosa aveva svolto per quasi tutta la settimana precedente il match con i francesi una doppia seduta di allenamento e che aveva nelle gambe carichi di lavoro notevoli. Del resto in simili partite ogni allenatore persegue obiettivi tecnici e tattici che non sono noti a chi osserva dall’esterno ed ai tifosi“.

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