LECCE – Il responsabile dell’area tecnica dell’U.S. Lecce, Pantaleo Corvino, ha presentato alla stampa giallorossa ed al pubblico in generale il neoacquisto Filip Marchwinski, trequartista polacco classe 2002 acquistato per 3 milioni di euro dal Lech Poznan. Il dirigente salentino ha potuto fare anche un punto del mercato, parlare delle prossime operazioni da fare e del campionato che verrà, che vedrà i ragazzi di Luca Gotti impegnati nella caccia alla terza salvezza consecutiva.
Il direttore tecnico ha esordito presentando il neoacquisto prelevato dalla Polonia nei giorni scorsi, affermando: “Marchwinski è il nostro quinto acquisto, ha firmato per quattro anni con opzione per il quinto e ha fatto già tanto in carriera, non volevo trascurare nulla. Si è legato con noi a lunga durata perché crediamo molto in lui, lo abbiamo messo a disposizione di mister Gotti sapendo che è un centrocampista con chiare qualità di completezza, completo perché abile in fase offensiva, ma deve anche saper ripiegare ed essere il terzo centrocampista. Tanti parlano di moduli, per noi è invece importante coprire gli spazi, è importante avere tre centrocampisti, non conta il modulo. Se abbiamo due mediani più difensivi, il terzo deve essere a maggior propensione offensiva e pure bravo poi a coprire. Filip è più offensivo ma sa difendere quando si viene acquistati, lui è molto giovane ma ha già un grande curriculum con il Lech Poznan, vanta esperienza europea ed anche con le nazionali polacche, fino alla maggiore, va quindi ad arricchire la nostra mediana“.
Corvino ha continuato così, analizzando la rosa del Lecce e lo sfoltimento ancora in essere: “È stato già fatto tanto, in entrata come in uscita, sono arrivati cinque calciatori, tutti mirati per cercare di migliorarci, in uscita ne abbiamo ceduti sei. Considerando quello che hanno gli altri in uscita, ed i paragoni servono sempre, fra quello che abbiamo fatto e quello che resta da fare, i nostri sono dei numeri irrilevanti rispetto agli esuberi degli altri club. Considerando anche che per Lemmens, Smajlovic e Salomaa siamo allo scambio di documenti, parliamo comunque di giovani con contratti bassissimi, tutt’altra cosa rispetto alle situazioni delle altre squadre di Serie A. Il prossimo campionato? L’asticella si è alzata parecchio dato che le tre neopromosse hanno delle proprietà ricche alle spalle, noi dobbiamo alzarla in modo diverso rispetto alle rivali perché abbiamo sempre l’aspetto della sostenibilità da tenere in considerazione. Ci mettiamo sforzo e passione per proferire il massimo sforzo, lo vedete da chi arriva, acquisti proiettati tutti nel futuro, non so se ci riusciremo perché il livello degli altri ci impegna, ma il nostro modo di fare è sempre rivolto al fatto che i nostri tifosi siano orgogliosi della nostra squadra. Questo sarà il mio nono campionato di Serie A, la metà di quelli disputati del Lecce, cosa che mi inorgoglisce, io voglio davvero una squadra all’altezza degli avversari, ce lo siamo imposto e ce lo siamo detto. Non vi abbiamo abituati con i nomi, ma con questi ragazzi cerchiamo delle potenzialità che siano all’altezza della situazione per rendere orgogliosa la gente e dare valore al progetto“.
Il D.T. del club giallorosso ha poi parlato delle prossime operazioni di mercato, legate allo sviluppo dei vari settori del roster salentino: “Ad oggi possiamo dire di avere un undici titolare che possa veramente rendere orgogliosi i tifosi, al posto di Pongracic e Blin, che erano titolari, ma non sempre, noi abbiamo messo Gaspar e Pierret, le caselle ci sono. Poi il rischio c’è sempre, anche l’anno scorso quando ci si chiedeva ‘Ma Pongracic, dopo un anno di infortunio, sarà all’altezza di Umtiti?’. Questa è la realtà del Lecce, bisogna sempre rischiare per crescere, ciò che facciamo lo facciamo seguendo i dettami del tecnico. Ad un mese dall’inizio del campionato Gotti ha già un undici titolare, poi abbiamo 6-7 giocatori in più da sistemare ed è chiaro che servano due difensori centrali oltre che un vice-Gendrey. Il centravanti? Su questo ruolo non abbiamo ancora deciso, perché c’è un po’ di paura, ci serve una punta migliore di Krstovic, come Krstovic? E poi chi gioca? O arriverà il momento in cui si vorrà giocare per forza con le due punte, dimenticando che noi giochiamo già con tre punte, di cui due esterne ma che comunque ci sono. Dunque dobbiamo ancora decidere che tipo di attaccante sarà. C’è sempre la situazione relativa a qualcuno che potrebbe chiederti di andare via, anche se al momento non c’è questa realtà immediata. Rispetto alla situazione di partenza della divisione in due gruppi, sono purtroppo venuti meno Gonzalez e Corfitzen, per il resto non è cambiato nulla. Siamo stati chiari su quali sono gli elementi sul mercato già dalle convocazioni, col ritiro non è cambiato nulla. Maleh ha giocato di più perché l’allenatore allena tutti e perché mancava Ramadani, però posso dire che non è cambiato nulla rispetto all’inizio, le idee sono chiare. Per quanto riguarda Dorgu, trattandosi di esterni difensivi, metterli centralmente ne migliora le capacità difensive, momenti di crescita in cui fai lavorare dei giovani abili ad attaccare, le amichevoli sono le situazioni giuste per farlo. A centrocampo gli arrivi di Pierret e Marchwinski numericamente vanno a sostituire la partenza di Blin e la defezione di Gonzalez“.
Questo il video integrale dell’intervento di Corvino a margine della presentazione di Marchwinski: